Lago Ex SNIA
Specchio d'acqua in Italia
Il lago Ex SNIA o lago eXSnia è uno specchio d'acqua di Roma, alimentato dalle acque sorgive dell'antico fosso della Maranella. È ubicato nel V Municipio capitolino, nella periferia orientale della città.
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Situato in una posizione incuneata fra il Pigneto, via di Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone, il lago Ex SNIA sorge su un'area industriale dismessa che aveva ospitato l'opificio della CISA Viscosa, il cui stabilimento fu chiuso nel 1954[3]. I terreni del complesso industriale confluirono nel patrimonio della SNIA Viscosa nel 1969, che aveva incorporato per fusione la CISA[3]. Nel 1982 la proprietà cedette terreni e immobili alla Società Immobiliare Snia s.r.l. che li rivendette nel marzo 1990 a un'immobiliare, Società Pinciana 188 Srl[3]. Nell'aprile dello stesso anno, la proprietà ottiene la concessione edilizia per la costruzione di un immobile con destinazione produttiva[3]. Nel novembre 1990 la società immobiliare viene acquisita dalla Ponente 1978 Srl, società di proprietà del palazzinaro Antonio Pulcini[3].
Il lago si è creato a seguito di un "incidente" occorso nel 1992[3] durante i lavori di costruzione di un parcheggio interrato condotti da un'azienda edile facente capo proprio a Pulcini. Durante gli scavi fu intercettata, per errori di valutazione, la falda acquifera dell'Acqua Bullicante, un'acqua minerale purissima che cominciò a sgorgare e a riempire l'invaso artificiale creatosi con i lavori. All'inizio, nel tentativo di scongiurare il prevedibile blocco dei lavori, la società di costruzioni mise in atto un espediente, deviare il flusso d'acqua convogliandolo nelle fognature. Il rimedio si rivelò maldestro e determinò il sovraccarico delle fogne e l'esplosione delle condotte, con conseguente allagamento di Largo Preneste. L'acqua ha finito con l'invadere l'invaso artificiale rendendo l'area impraticabile a ulteriori lavori di sbancamento e costruzione, determinando, così, la creazione di un laghetto che la vena continua ad alimentare garantendone l'equilibrio idrico.
Il lago è all'interno del Parco pubblico detto "delle Energie". Le sue acque sono pulite e balneabili e vi sono possibili attività sportive acquatiche come la pratica della di canoa e del nuoto. Per estensione della superficie, costituisce lo specchio d'acqua più grande all'interno dell'anello ferroviario che cinge la capitale.[senza fonte]
Il lago presenta una ricca biodiversità[4]. Nell'area SNIA sono presenti 359 specie spontanee di piante superiori, mentre nell'area pubblica del laghetto 225 specie, per lo più tipiche dei pascoli della campagna romana come Scabiosa maritima, Dasypyrum villosum, Secutigera cretica, Securigera securidaca,. Intorno al laghetto si sviluppa una rigogliosa vegetazione sia di specie spontaee (Salix alba, Populus alba, Phragmites australis) che esotiche (Robinia pseudacacia).[5]
Il lago Ex SNIA o lago eXSnia è uno specchio d'acqua di Roma, alimentato dalle acque sorgive dell'antico fosso della Maranella. È ubicato nel V Municipio capitolino, nella periferia orientale della città.
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Situato in una posizione incuneata fra il Pigneto, via di Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone, il lago Ex SNIA sorge su un'area industriale dismessa che aveva ospitato l'opificio della CISA Viscosa, il cui stabilimento fu chiuso nel 1954[3]. I terreni del complesso industriale confluirono nel patrimonio della SNIA Viscosa nel 1969, che aveva incorporato per fusione la CISA[3]. Nel 1982 la proprietà cedette terreni e immobili alla Società Immobiliare Snia s.r.l. che li rivendette nel marzo 1990 a un'immobiliare, Società Pinciana 188 Srl[3]. Nell'aprile dello stesso anno, la proprietà ottiene la concessione edilizia per la costruzione di un immobile con destinazione produttiva[3]. Nel novembre 1990 la società immobiliare viene acquisita dalla Ponente 1978 Srl, società di proprietà del palazzinaro Antonio Pulcini[3].
Il lago si è creato a seguito di un "incidente" occorso nel 1992[3] durante i lavori di costruzione di un parcheggio interrato condotti da un'azienda edile facente capo proprio a Pulcini. Durante gli scavi fu intercettata, per errori di valutazione, la falda acquifera dell'Acqua Bullicante, un'acqua minerale purissima che cominciò a sgorgare e a riempire l'invaso artificiale creatosi con i lavori. All'inizio, nel tentativo di scongiurare il prevedibile blocco dei lavori, la società di costruzioni mise in atto un espediente, deviare il flusso d'acqua convogliandolo nelle fognature. Il rimedio si rivelò maldestro e determinò il sovraccarico delle fogne e l'esplosione delle condotte, con conseguente allagamento di Largo Preneste. L'acqua ha finito con l'invadere l'invaso artificiale rendendo l'area impraticabile a ulteriori lavori di sbancamento e costruzione, determinando, così, la creazione di un laghetto che la vena continua ad alimentare garantendone l'equilibrio idrico.
Il lago è all'interno del Parco pubblico detto "delle Energie". Le sue acque sono pulite e balneabili e vi sono possibili attività sportive acquatiche come la pratica della di canoa e del nuoto. Per estensione della superficie, costituisce lo specchio d'acqua più grande all'interno dell'anello ferroviario che cinge la capitale.[senza fonte]
Il lago presenta una ricca biodiversità[4]. Nell'area SNIA sono presenti 359 specie spontanee di piante superiori, mentre nell'area pubblica del laghetto 225 specie, per lo più tipiche dei pascoli della campagna romana come Scabiosa maritima, Dasypyrum villosum, Secutigera cretica, Securigera securidaca,. Intorno al laghetto si sviluppa una rigogliosa vegetazione sia di specie spontaee (Salix alba, Populus alba, Phragmites australis) che esotiche (Robinia pseudacacia).[5]
Alberto Timossi "SPILLI "
17/02/2018 al 03/03/2018
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