De Tora Gianni
Itinerario biografico di GIANNI DE TORA
Nasce nel 1941. Completa gli studi artistici, sempre più interessato a superare la pittura accademica per operare in direzione di un rinnovamento del linguaggio. Negli anni ’60, dopo un'investigazione della materia-colore-luce, con opere nelle quali si evidenziano memorie della solenne architettura spaziale morandiana, realizza opere informali, dove il gesto scava il segno sulla superficie incidendo tracce mentali. Nel 1970 espone alla Galleria San Carlo (testo in catalogo di A.Del Guercio) una nuova produzione di aspra matericità informale di evidente matrice espressionista. Nel 1973, con la Galleria "Numero" di Fiamma Vigo, espone in mostre personali e Fiere d'arte di Roma, Bologna, Düsseldorf e Basilea. Nel 1975, indaga le strutture riflesse che espone alla X Quadriennale di Roma ed a importanti rassegne quale Napoli Situazione’75 a cura di E. Crispolti; analizza le sequenze e studia l’economia delle forme visive primarie, deputando la figura geometrica a campo totale di indagine. In questi anni è tra i fondatori del Gruppo “Geometria e Ricerca” con Barisani, Di Ruggiero, Tatafiore, Riccini, Testa e Trapani, prendendo parte ad un intenso programma di mostre e dibattiti in varie città italiane tra cui Como ,Roma, Benevento, Napoli nonché alla realizzazione del volume, “L’immaginario geometrico”, curato da Luigi Paolo Finizio . Dal ‘79 al ‘81 studia le relazioni tra opera ed ambiente, che espone al Museo del Sannio di Benevento, alla Kunsthalle di Vienna, alla XVI Biennale di S.Paolo del Brasile,alla Biennale di Milano, alla Biennale Internazionale di Valparaiso (Cile),alla XXXVIII Biennale di Venezia, al Musée de Maubege (Francia), all'Art Museum of Rauma (Finlandia). Nel 1981 viene pubblicata una sua monografia “Gianni De Tora dell’immagine esatta” a cura di Bruno D’Amore. In questo periodo avverte la necessità di riconsiderare le varie esperienze tecniche e linguistiche fatte in 20 anni di ricerca, per cui l’interesse per le tendenze riduttive si confronta con momenti di ricerca più dialettica, in cui convivono l’elementare ed il complesso. Questa nuova fase operativa confluisce in varie mostre, tra cui le collettive di Plexus a Napoli a cura di LuigiPaolo Finizio, al Museo Galeno in Spagna. Proficui sono gli anni ’84 e 85’, per le numerose personali tra cui quella agli Antichi Arsenali della Repubblica di Amalfi a cura di Pierre Restany, che è presente in catalogo con una “Ode a De Tora” ; alle Logge del Vasari di Arezzo; presso The Italian Cultural Centre, Vancouver-Canada (1987). Nel 1991 espone al Musée Municipal de Saint-Paul de Vence-Francia e nel 1993 la Galleria Civica di Arte moderna di Gallarate organizza una sua Antologica, con testo in catalogo di Matteo D’Ambrosio. Importante è anche la personale alla Galerie Lauter, Mannheim, Germania (1994). Nel 1999 è presente all’Istituto Italiano di Cultura di Munchen (Germania), con la personale “Nuntius 2000” ed alla Galleria Avida Dollars di Milano, con la personale “L’occhio strabico”, testo in catalogo di Gillo Dorfles, che scrive:”….il colore si intensifica per l’uso di strutture metalliche, di acciaio, di legno, che, in certo senso, conferiscono all’opera quella assolutezza formale che la rende quasi “architettonica”…”. Nel 2004, al Museo Civico Castelnuovo – Maschio Angioino (Napoli), si inaugura l’Antologica dal titolo “The World of Signs”, con testi in catalogo di Vitaliano Corbi, Riccardo Notte, Mario Costa e Giulio De Martino. Scompare nel 2007, ma le sue opere sono presenti alla 52° Biennale di Venezia (2007), con il Milan Art Center, nella mostra “Camera 312- promemoria per Pierre” dedicata all'amico Pierre Restany, alla galleria MA-Movimento Aperto di Napoli (2008), in esposizione le opere dedicate all’America (da lui visitata nel 2006), che dà il titolo alla mostra, curata da Dario Giugliano. Le sue opere sono presenti alla collettiva “Tracce segniche” (2009), mostra curata da Rosario Pinto e Franco Lista al Castel dell’Ovo di Napoli. Dal 2010 è presente al Museo del Novecento presso il Castel S.Elmo di Napoli, con un’opera del 1975 ed una sua scultura (Labirinto 2004) è stata collocata presso la SUN Facoltà di Storia dell'Arte a S.Maria Capua Vetere (Ce). Sue opere si conservano in Musei, gallerie pubbliche e private in Italia ed all’estero. Della sua opera si sono interessati i maggiori critici italiani e stranieri.
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