Romiti Sergio
Sergio Romiti nasce a Bologna nel 1928; già nel 1946 si dedica alla pittura. Il suo ingresso nella vita artistica risale al 1947, mentre il suo definitivo battesimo artistico al 1948 quando espone alla Prima Mostra Nazionale d'Arte Contemporanea a Bologna. Mostra importante perché vi partecipano tutti gli artisti della generazione di mezzo (Birolli, Guttuso, Cassinari, Corpora, Afro, Santomaso, Vedova, Mirko, Fazzini, Minguzzi) e ancora di più perché serve da pretesto a una clamorosa presa di posizione di Togliatti contro l'arte moderna quale tipo di arte che non corrisponde all'ideale di realismo socialista. Dopo tale stroncatura gli artisti si dividono: chi vuole salvare il salvabile -come Guttuso- e chi vuole arrogarsi il diritto - come il Gruppo Forma- di essere iscritti al partito ma di esprimersi in modo nuovo. Romiti non prende posizione, non avendo pretese né realiste né astrattiste, né essendo iscritto al partito. L'anno seguente espone alla Galleria del Secolo di Roma con Vacchi e Barnabè. Rimane alla ribalta della scena artistica italiana - partecipando a tutte le Biennali d'Arte Contemporanea di Venezia degli anni '50- fino al 1965, anno in cui decide di smettere di dipingere. Non riuscirà a mantenersi coerente col suo intento e riprenderà con produzioni numericamente inferiori, portando alle estreme conseguenze il suo percorso artistico già profilato e concettualmente concluso nel 1965. Senza essersi mai allontanato alla sua città natale se non brevemente e aver condotto una vita appartata e solitaria, decide di porre termine alla sua vita il 12 marzo 2000.
Mario Lattes e l'Informale in Italia. La pittura dimenticata
Dal 21 novembre 2014 al 31 gennaio 2015, a Torino, allo Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes (via della Rocca 37) è in programma…
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