Marrocco Armando
Armando Marrocco, nato a Galatina nel 1939, frequenta l’istituto d’arte di Lecce presso il quale insegnerà scultura fino al 1962, anno in cui decide di trasferirsi a Milano su consiglio di Lucio Fontana. Qui sarà ospite di Piero Manzoni, pochi mesi prima della sua scomparsa, e frequenterà artisti del calibro di Aricò, Varisco, Colombo, entrando in contatto con il Gruppo T. Artista dalla profondissima conoscenza dei materiali, dal marmo al bronzo fino a quelli più sperimentali, per tutti gli anni ’60 si dedica a una sua personale interpretazione dell’Arte Programmata e Cinetica, esponendo nel 1968 i primi “Intrecci” in una mostra sul bianco su bianco alla galleria Il Cenobio di Milano, insieme a Manzoni e Fontana. Negli stessi anni Marrocco è vincitore ex aequo del Premio Lega, insieme a Mario Nigro.
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Note biografiche
Dopo gli iniziali interessi informali, nel 1959 incontra Lucio Fontana e, su suo incoraggiamento, nel 1962 si trasferisce a Milano. Le sue prime ricerche si sviluppano nell’ambito dell’Arte Programmata e Cinetica.
La prima personale è a Lecce nello Spazio Andretta mentre la prima a Milano è nel 1966 alla Galleria Montenapoleone. Nel 1967 partecipa al IX Premio Silvestro Lega di Modigliana (secondo premio ex-aequo con Mario Nigro).
Nel 1969 aderisce al gruppo Art Terminal con il quale partecipa ad alcuni importanti eventi come Area Condizionata alla Galleria Toselli di Milano e Campo Urbano a Como, a cura di Luciano Caramel. Nel 1970 Pierre Restany lo invita a partecipare alle manifestazioni che si svolgono a Milano per il X anniversario della nascita del Nouveau Réalisme.
Nei primi anni ’70 i suoi interessi comprendono il comportamento, la natura e l’antropologia, fatto questo che lo porterà in seguito ad aderire al movimento Arte Genetica. A conferma di ciò si ricorda la mostra Habitat per formiche - 2000 formiche vive, tenutasi nel 1971 a Milano alla Galleria Apollinaire di Guido Le Noci. Queste esperienze saranno raccolte nella pubblicazione Calendario, con testi di Pierre Restany e Toti Carpentieri.
Dopo una serie di mostre internazionali organizzate dallo stesso Restany sul tema della comunicazione e nell’ambito della Nuova Scrittura, negli anni ’80 il primitivo interesse per il recupero dei materiali si fa sempre più vivo, come anche quello rivolto allo spazio e alle installazioni ambientali.
Nel 1988 su invito di Pierre Restany una sua scultura, La città palafitta, è installata nel Parco Olimpico di Seoul. Nel 2002 viene nominato Accademico ad honorem della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti dei Virtuosi al Pantheon.
Nel 2007 riceve l’omaggio per i cinquant’anni d’arte, Armando Marrocco Artecontemporanea, di Raffaele Gemma, Palazzo della Permanente di Milano e nel 2008 al Palazzo della Loggia di Brescia.
Nel 2010 è presente con Pietra e Messaggio alla Biennale di Venezia-Architettura, a cura di Fortunato D'Amico.
Nel 2012 l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia gli dedica un’importante mostra, Armando Marrocco - Io sono sempre Io, a cura di Toti Carpentieri.
Nel marzo 2013 inaugura alla Galleria Antonio Battaglia di Milano Intrecci con catalogo a cura di Alberto Fiz. Nel febbraio 2014 la Galleria d’arte Il Castello, Milano, presenta la mostra Mediterranei - Intrecci – Dimore. Nel 2015 la Galleria d’arte Il Castello e la Galleria Antonio Battaglia presentano una personale di Marrocco in occasione di Arte Fiera Bologna insieme ai Teatrini di Lucio Fontana. Sempre nel 2015 la Galleria d’arte Il Castello allestisce la mostra Intrecci nodali di Marrocco - Eielson, catalogo a cura di Angela Madesani.
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