Grassino Paolo
Ricominciamo I giovedì colorati dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, programma ideato da Antonello Tolve che entra nel vivo dell’arte contemporanea presentando gli artisti più brillanti del panorama italiano, invitati a raccontare in prima persola le loro passioni, il loro modus operandi. Dopo le presenze nel 2019 di Bianco-Valente, Giuseppe Stampone e Marina Paris, il primo incontro del programma 2020 è dedicato all’artista torinese Paolo Grassino che, giovedì 5 aprile alle ore 11.00 presso l’Auditorium Josef Svoboda, racconterà la propria arte e il proprio rapporto con la scultura attraverso la quale narra la società, le sue derive, le sue deviazioni.
Accanto a una attenta analisi del materiale che contraddistingue ogni scelta, punto cardinale della sua poetica è il rapporto uomo-natura dove il primo mostra aver dimenticato di essere parte di essa. Per tale motivo le sue sculture appaiono fosche e cupe, spesso attraversate da un senso di svuotamento d’identità e del corpo e dove è il tema della crudeltà a legare ciascun soggetto proposto. Fra i temi ricorrenti in Grassino c’è inoltre quello del branco di cani – Analgesia (2012) è forse fra le opere più note, non a caso posta in apertura alla grande personale di Palazzo Saluzzo Paesana di Torino lo scorso autunno 2019 –, fedeli amici dell’uomo che, privati dei propri tratti peculiari, mostrano le caratteristiche più istintive e primordiali della loro natura. D’impatto anche un altro noto e più recente lavoro, tanto per citarne alcuni: Lavoro rende morte del 2019, con il quale Grassino, dodici anni dopo la tragedia della TyssenKrupp, rende omaggio alla memoria degli operai che persero la vita in quella circostanza, attraverso un atto, quasi dovuto, che spinge l’osservatore a riflettere tanto sui limiti psicologici quanto quelli fisici del corpo.
In occasione di questo nuovo appuntamento dei giovedì colorati Paolo Grassino parlerà della sua carriera, delle sue opere, della sua sensibilità ma anche della preoccupazione verso una società frivola e distratta.
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Paolo Grassino nasce a Torino nel 1967 e suo padre Alfredo lo inizia sin da molto giovane alle discipline artistiche. Nel 1984 si iscrive al liceo artistico dove allaccia rapporti lavorativi con alcuni tra i maggiori artisti italiani come Marco Gastini, Luigi Mainolfi, Gilberto Zorio e Sergio Ragalzi. Dal 1988 espone in mostre personali e collettive e nel 1991 inizia l'Accademia Albertina di Torino insieme a Luisa Rabbia, Saverio Todaro, Domenico Borrelli creando un gruppo di lavoro condividendo i primi laboratori. Nel 2000 la GAM di Torino gli dedica una mostra personale che rende la sua ricerca artistica più conosciuta da gallerie e istituzioni nazionali e internazionali. Nel 2005 realizza la grande installazione Armilla sulla facciata della Fondazione Palazzo Bricherasio a Torino e nel 2008 Lorand Hegiy lo invita per una mostra personale in Francia al Museo di Saint-Etienne. Nel 2008 partecipa alla XV Quadriennale d’Arte a Roma. Luca Massimo Barbero nel 2011 gli dedica una sala personale al MACRO di Roma e sempre nello stesso anno partecipa alla Quarta Biennale di Mosca. Sempre nel 2011 le sue opere sono presenti in musei internazionali come il Frost Art Museum di Miami e il Loft Project ETAGI di San Pietroburgo. Phillip Van den Bossche lo invita all’edizione del 2012 di Beaufort 04-Triennial of Contemporary Art by the Sea di Ostenda e nel 2013 l'IIC di Madrid gli dedica una mostra personale. Nel 2013 è pubblicato un volume edito da Skira che raccoglie i lavori più significativi dal 1992 al 2012 e il volume è presentato in occasione della mostra personale “Percorso in tre atti” negli spazi di Milano del Centro d’arte contemporanea Luigi Pecci. Nel 2013 inizia un percorso d’insegnamento come docente della scuola di scultura nelle Accademie di Belle Arti, da prima a Carrara e poi a Palermo. Nel 2017 Casa Fiat de Cultura a Belo Horizonte in Brasile gli dedica una mostra personale e le sue opere entrano nella collezione del The Parkview Museum di Pechino e Singapore. Insieme a Gisella Chaudry nel 2018 fonda NewGAP, gruppo di lavoro che si occupa della promozione e divulgazione delle più giovani ricerche artistiche contemporanee. Nel 2019 realizza una grande mostra personale nelle sale storiche di Palazzo Saluzzo Paesana, mostra che raccoglie molte opere che hanno tracciato la ricerca dell’artista in 30 anni di ricerca e ancora nello stesso anno partecipa alla grande mostra tematica “Disturbing Narrative” nelle sale del Parkview Museum di Singapore.
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