Casolaro Gea

Roma, (1965) artista raffinata e“maestra del doppio sguardo” utilizza principalmente video e fotografia per attivare un dialogo permanente tra le esperienze e le persone. 

Gea Casolaro, artista visiva, lavora ed espone dal 1994. Il suo lavoro cerca, attraverso uno sguardo non conformista, nuove letture possibili dell’immagine, per far emergere contenuti della realtà che l’abitudine o il luogo comune tendono a cancellare, a nascondere, a dimenticare. Indaga, attraverso la fotografia, il video e la scrittura, il nostro rapporto con le immagini, l’attualità, la società, la storia. La sua ricerca mira ad attivare un dialogo permanente tra le esperienze e le persone, per ampliare la capacità di analisi e di conoscenza della realtà attraverso i punti di vista altrui. 
Un lavoro, quello di Gea Casolaro, che, attraverso una forte componente poetica, assume spesso una connotazione politica, creando un cortocircuito tra museo e vita quotidiana, arte e attualità.  
Tra le sue esperienze più recenti ricordiamo: la residenza nel 2009 presso la Cité Internationale des Arts di Parigi per realizzare il suo progetto Still here sul rapporto tra cinema e vita quotidiana nella capitale francese, esposto anche in una personale presso The Gallery Apart, a Roma nel 2011; in occasione della LIV Biennale di Venezia, Padiglione Italiano nel mondo, ha esposto presso l’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo una serie di opere sul tema delle frontiere; nel 2012 ha partecipato al Festival Images di Vevey, in Svizzera; nel 2013 è stata in residenza per tre mesi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba, in Etiopia, realizzando un lavoro collettivo con un gruppo di studenti della Alle School of Fine Arts and Design dal titolo Sharing Gazes; nello stesso anno ha realizzato due missioni fotografiche commissionate: la prima nel Principato di Monaco (il lavoro Forever Monte-Carlo è stato esposto presso The Forbes Galleries a New York), la seconda in Lussemburgo al CNA Centre Nationale de l’Audiovisuel, dove ha realizzato un ritratto delle complesse sfaccettature del Paese attraverso una mostra di mail-art-relazionale, intitolata Send Me a Postcard, asite, aside, inside, in between, away; nel 2015 è stata in residenza per oltre due mesi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lima per un progetto di arte partecipativa ispirato al lavoro del fotografo andino Martín Chambi, con un gruppo di studenti del Centro de la Imagen; nel 2016 è statal’artista vincitrice del bando di concorso del Comune di Casale Monferrato per la realizzazione di un monumento di arte pubblica per il “Parco Eternot” nato sul sito dove sorgeva la tristemente famosa fabbrica Eternit; è del 2017 la sua personale Con lo sguardo dell’altro, presso il Macro, Museo di Arte Contemporanea di Roma. 

Opere di Gea Casolaro sono presenti in diverse collezioni pubbliche, tra le cui quelle del MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; del CNA, Centre National de l’Audiovisuel, Dudelange, Luxembourg; del Mart, Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto. 

 Vive tra Roma e Parigi. 
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GEA CASOLARO
Nata a Roma (I) nel 1965. Vive e lavora tra Roma (I) e Parigi (F)
 
Il suo lavoro ventennale indaga, attraverso la fotografia, il video e la scrittura, il rapporto con le immagini, l’attualità, la società, la storia. La sua ricerca mira ad attivare un dialogo permanente tra le esperienze e le persone, per ampliare la capacità di analisi e di conoscenza della realtà attraverso i punti di vista altrui. Con un approccio vicino alle pratiche di sociologi e filosofi, il suo sguardo si posa sui paesaggi urbani e le persone che li vivono: Human landscapes è il titolo di una serie realizzata tra Berlino, Roma, Buenos Aires, Beijing e Shanghai a partire dal 1997, mentre Visioni dell’EUR (2002-2006) si concentra sui paesaggi del quartiere di Roma, sinonimo di modernità negli anni ’60 e per questo scelto dai più grandi registi italiani come “co-protagonista” dei loro film.
 
Vince il Premio Suzzara nel 1996, partecipa nel 1998 agli incontri della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo a Sarajevo. È presente nel 2003 alla XIV Anteprima-Quadriennale di Napoli con una video-installazione realizzata a Buenos Aires (Doppio sguardo, 2003) e nel 2008 alla XV Quadriennale al Palazzo delle Esposizioni di Roma con una video-installazione in ricordo dei morti sul lavoro (Ai caduti di oggi, 2004-2008).
 
Tra i suoi progetti più famosi ricordiamo: Maybe in Sarajevo del 1998, un omaggio poetico alla città incrocio di culture e religioni differenti, devastata da anni di guerra; il video Volver atrás para ir adelante girato a Buenos Aires nel 2003, durante la crisi economica, con riprese della vita di strada tra proteste, manifestazioni e passanti distratti, messi a confronto con i terribili eventi della dittatura degli anni ‘70. Il video è stato presentato in diversi spazi e rassegne tra cui il Teatro India di Roma, il Festival International de Cinéma Vision du réel di Nyon in Svizzera, il Raid Project di Los Angeles e nel 2007 il One World Berlin Filmfestival.
 
È del 2007 il progetto Permanente presenza commissionato dal Mart ed esposto in una mostra personale nel Museo di arte contemporanea di Trento e Rovereto; del 2010 la realizzazione dell’immagine della tessera della CGIL in occasione del quarantennale dell’approvazione dello Statuto dei Lavoratori e la personale South presso The Gallery Apart di Roma con due lavori sulla percezione del paesaggio realizzati rispettivamente in Nuova Zelanda e in Francia. Nel 2009 è in residenza per nove mesi presso la Cité Internationale des Arts di Parigi per lavorare al suo progetto Still here sul rapporto tra cinema e vita quotidiana nella capitale francese. Nel 2011 partecipa al Padiglione Italia nel mondo in occasione della 54a Biennale di Venezia, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo in Francia e nel 2012 al Festival Images di Vevey in Svizzera.
 
Del 2013 sono Sharing Gazes, risultato in due capitoli del workshop, realizzato con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti e Design di Addis Abeba nel corso di una residenza dell’artista presso il locale Istituto Italiano di Cultura, e Mille e una di queste notti, prima proiezione pubblica del video, in occasione del quarto anniversario del terremoto al MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea di L’Aquila. Sempre nel 2013 ha realizzato due missioni fotografiche commissionate: la prima nel Principato di Monaco (il lavoro Forever Monte-Carlo è stato esposto presso The Forbes Galleries a New York); la seconda in Lussemburgo al CNA Centre nationale de l'audiovisuel, dove ha realizzato un ritratto delle complesse sfaccettature del Paese attraverso una mostra di mail-art-relazionale, intitolata Send Me a Postcard, a site aside, inside, in between, away.
 
Nel 2015 è stata in residenza per oltre due mesi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lima per un progetto di arte partecipativa ispirato al lavoro del fotografo andino Martín Chambi, con un gruppo di studenti del Centro de la Imagen. Nel 2016 ha vinto il concorso del Comune di Casale Monferrato per la realizzazione di un monumento di arte pubblica per il Parco Eternot nato sul sito dove sorgeva la tristemente famosa fabbrica Eternit, mentre nel 2019 ha realizzato l’installazione permanente Arbor vitae – Giù le armi dalle mani al Mufar – Museo Fabbrica d’Armi delle Reali Ferriere di Mongiana nell’ambito del progetto Ceilings curato da Simona Caramia.
 
È del 2017 la mostra antologica Con lo sguardo dell’altro al Macro di Roma, un’ampia panoramica, curata da Claudio Crescentini, dislocata su due sale del museo ed estesa anche alle salette video e ad una rassegna dei suoi più significativi cataloghi e libri d’artista esposti in biblioteca. Fra il 2017 e il 2018 Casolaro ha realizzato, entrambi nella città di Roma, due importanti e vasti progetti di arte partecipativa, coinvolgendo di volta in volta gruppi di persone che da protagonisti sono entrati nel processo creativo: Il legame con la storia libera l’immaginazione, con gli studenti del Liceo Classico E. Q. Visconti, e Nel corpo della città, mostra diffusa sviluppatasi tra il Museo Laboratorio della Mente, l’Archivio Storico Capitolino e la Biblioteca Nazionale Sportiva del CONI.
 
Presente nella prestigiosa Collezione Donata Pizzi, sue opere sono state esposte alla Triennale di Milano, al Palazzo delle Esposizioni di Roma e al Museo di Santa Giulia a Brescia, tutte sedi che hanno accolto la Collezione. Scelta tra gli artisti presentati in Corea a Casa Italia in occasione delle Olimpiadi invernali del 2017, nel 2019 l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona le ha dedicato la personale “Riflessioni” mentre Gaia Bindi e Piero Gilardi l’hanno invitata a partecipare alla mostra “RESISTENZA/RESILIENZA” al PAV – Parco Arte Vivente di Torino.
 
Opere di Casolaro sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche tra cui: MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma; CNA - Centre National de l’Audiovisuel, Dudelange, Luxembourg; Mart - Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto; MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea de L'Aquila; Collezione Farnesina Experimenta, Ministero degli Affari Esteri, Roma; Collezione della Fondazione Quadriennale di Roma; Collezione CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Roma; Pinacoteca Comunale di Terni; Collezione Provincia Autonoma di Bolzano; Collezione storica del Premio Suzzara; Monumento Parco Eternot Comune di Casale Monferrato; Museo Laboratorio della mente, Roma; Mufar, Museo delle armi delle Reali Ferriere Borboniche, Mongiana.
 
 

Gea Casolaro "MI LIBRO"
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Mi libro, libro d’artista progettato da Gea Casolaro per Eos Edizioni di Piero Varroni, realizzato in otto esemplari unici, racconta di come la…

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