“Voli” di Antonio Paradiso al parco-scultura La Palomba di Matera

A cura di: Maria Vinella

“Voli” di Antonio Paradiso al parco-scultura La Palomba di Matera Antonio Paradiso è l’unico artista italiano – accanto a numerosi artisti stranieri – ad essersi aggiudicato l’onore e l’onere di poter lavorare con i resti metallici (conservati nell’Hangar 17 dell’Aeroporto JFK di NY) del tragico incidente newyorkese delle Twin Towers del settembre 2001.

di Maria Vinella
Antonio Paradiso è l’unico artista italiano – accanto a numerosi artisti stranieri – ad essersi aggiudicato l’onore e l’onere di poter lavorare con i resti metallici (conservati nell’Hangar 17 dell’Aeroporto JFK di NY) del tragico incidente newyorkese delle Twin Towers del settembre 2001. Utilizzando le putrelle deformate dal calore, l’artista ha realizzato due cicli scultorei, uno dedicato alla memoria del passato, di metaforica proiezione della tragedia del tremendo crollo di Ground Zero, e l’altro di augurale pre-visione per il futuro.
Tra 2010 e 2011, recuperando la forza catartica delle venti tonnellate di metallo rugginoso, realizza il primo ciclo di opere intitolato Global Last Supper, Ultima Cena Globalizzata. L’opera conserva nell’iconografia tipica dell’Ultima Cena lo schema del desco – simbolo di condivisione – attorno al quale si raccolgono tredici personaggi astrattamente deformi, lacerati e contorti nel proprio dolore,testimonianze mute dell’aggressione del fuoco e della violenza dell’uomo, eppure allegoria del dialogo e dell’incontro tra le molteplicità dei popoli del mondo (le figure rappresentano diverse etnie e popoli della Terra).
Il secondo ciclo di opere intitolate Ascension for Our Time, Ascensioni,è dedicato al futuro, auspicio di speranza. Qui, Paradiso utilizza parti di dimensioni più piccole delle putrelle di metallo del World Trade Center. Ancora una volta, il tema del volo ad ali aperte dei piccioni – questa volta non scolpito nella pietra ma intagliato con la fiamma-laser nell’acciaio corten dalle ossidate cromie bruno-rossastre – è predominante nelle sagome in positivo/negativo delle forme che sembrano scompaginarsi l’una all’interno dell’altra. La conquista di lievità, l’aspirazione all’Assoluto e la forza di attrazione verso l’alto dei “Voli”, come dice lo stesso artista, “Porta al mistero del futuro, alla speranza di toccare l’infinito”.
Significativa documentazione dei due importanti cicli scultorei è la pubblicazione (edita da Mudima) con testi di Arturo Schwarz e Dominique Stella, e con ricco apparato fotografico, presentata nello scenario stupefacente del Parco Sculture la Palomba. In occasione dell’uscita del volume, lo scultore pugliese espone la serie di opere del 2012 “Pentagramma” dedicate alla musica di Niccolò Paganini, il Violinista del Diavolo (in particolare: Capricci per Violino solo No.5 e Capricci per Violino Solo No.17).
Nelle grandi sculture in acciaio corten a forma cubica oppure a forma di rigo musicale dove le note si fondono e confondono magicamente ai voli ad ali dispiegate dei colombi, Antonio Paradiso rinnova l’idea di un Infinito raggiungibile solo con il volo verso il cielo, volo simbolico e mentale favorito dalla forza dell’arte, musicale o visiva che sia (il parco scultoreo “La Palomba” è visitabile tutti i giorni dall’inizio di giugno a fine settembre).

Categorie correlate