IL CALDO AUTUNNO DELLE FIERE Da Berlino, orfana di Art Forum a Torino in tour con l’arte contemporanea
In questi mesi di grandi difficoltà economiche, mentre l’attenzione di tutti è calamitata dall’andamento dei mercati finanziari, dai continui declassamenti delle agenzie internazionali di rating, dalle analisi degli economisti e dai rischi di default, la notizia che dopo quindici anni di attività Art Forum Berlin non aprirà i suoi spazi per l’annuale appuntamento, programmato per il 30 settembre, non ha infiammato più di tanto il dibattito sul sistema dell’arte contemporanea.di Loredana Rea
In questi mesi di grandi difficoltà economiche, mentre l’attenzione di tutti è calamitata dall’andamento dei mercati finanziari, dai continui declassamenti delle agenzie internazionali di rating, dalle analisi degli economisti e dai rischi di default, la notizia che dopo quindici anni di attività Art Forum Berlin non aprirà i suoi spazi per l’annuale appuntamento, programmato per il 30 settembre, non ha infiammato più di tanto il dibattito sul sistema dell’arte contemporanea. D’altra parte le avvisaglie del suo tracollo non erano mancate: nel 2009 era supportata dalla presenza di 130 gallerie, scese a 94 nell’edizione 2010, mentre negli ultimi anni le fiere d’arte nascono come funghi, accavallandosi l’una sull’altra.
In poco meno di quaranta anni, infatti, l’incredibile sviluppo degli appuntamenti fieristici dedicati all’arte contemporanea in Europa e negli Stati Uniti (la prima ebbe luogo alla Kunsthalle di Colonia nel 1967, con la presenza di diciotto gallerie selezionate dal comitato organizzatore, a rappresentare la summa delle molteplici tendenze artistiche del momento), sebbene possa essere letto come indice del crescente interesse che la ricerca artistica riesce a catalizzare intorno alle sue più importanti manifestazioni, è l’inequivocabile segnale della crescita di un ricco mercato a essa connesso. Non sorprende nessuno che sempre più spesso la dimensione commerciale influenzi in maniera palese le scelte legate alla politica espositiva dei grandi appuntamenti internazionali e dei musei, che corrono il serio rischio di appiattirsi sulle logiche di un sistema legato più all’economia che alla cultura.
Se a partire dagli anni ottanta le fiere hanno giocato un ruolo fondante nell’avvicinare il pubblico alla complessità della ricerca artistica contemporanea, coinvolgendo nuovi compratori e ampliando le prospettive del collezionismo privato, nella situazione attuale il pericolo di un’eccessiva visibilità, di una sovraesposizione mediatica, non deve essere sottovalutato, ma soprattutto non può essere ignorato il potere soverchiante del mercato, che potrebbe finire con influenzare, falsandoli profondamente, i fermenti della sperimentazione contemporanea.
Il susseguirsi di cinque fiere d'arte in poco meno di due mesi, da settembre ai primi di novembre, se da una parte è il frutto di un non troppo sorprendente interesse per l’arte contemporanea come possibilità di investimento, in un momento in cui l’economia mondiale si dibatte tra recessione e debole ripresa economica, mentre l’oro raggiunge sempre nuovi traguardi e il settore immobiliare ristagna, dall’altra è il segno che è stata definitivamente superata ogni forma di occultamento dell’immagine dell’arte come merce. Infatti, in una società sempre più attenta ai valori e alle esigenze del mercato l’arte catalizza l’attenzione quanto più è capace di dissimulare la dimensione culturale dietro le tendenze, i gusti e le necessità del collezionismo.
Da Londra a Parigi, passando comunque da Berlino, per arrivare a Torino cominciando da Verona, è un lungo tour de force, più simile alle settimane della moda di Milano, Parigi e New York, in cui i compratori, i giornalisti del settore, gli ospiti corrono esausti da una sfilata all’altra. Senza tirare il fiato, galleristi, artisti, collezionisti, appassionati d'arte, editori, critici e addetti ai lavori, in pochi giorni attraversano l’Europa, affollano i padiglioni espositivi, osservano, acquistano, concedono interviste a dimostrare la vitalità di queste imprescindibili manifestazioni cultural-mondane, che passando per Miami, Los Angeles e Bologna in gennaio, Madrid in febbraio, Colonia in aprile, Milano in maggio giungeranno al culmine con l’appuntamento di Basilea in giugno, subito dopo l’apertura ufficiale della XIII Documenta di Kassel.
L’estenuante maratona ha preso il via da Berlino, dove Art Berlin Contemporary, ha certamente beneficiato della sospensione di Art Forum. Ha ereditato molte delle gallerie che avrebbero dovuto prendervi parte, tanto che almeno per quest’anno è la fiera più importante della capitale tedesca. Già dalla scelta del titolo About painting ha reso chiari i suoi intenti: omaggio alla pittura come medium e soggetto di video, fotografia, installazioni e sculture. Questa quarta edizione, aperta fino all’11 settembre, si è svolta in due sale dell’ampissima location della Station-Berlin, ospitando 125 gallerie internazionali e 130 artisti selezionati da Rita Kersting, direttrice di Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen. Una selezione che ha permesso di coniugare le diverse esigenze delle gallerie con le ampie prospettive di un tema trasversale, finendo con il mitigare l’atmosfera fieristica.
La tappa successiva, dal 6 al 10 ottobre, sarà Verona che si muove tra continuità ed evoluzione, aprendo, di fatto, la stagione del mercato dell’arte contemporanea. Nel desiderio di accreditarsi come uno dei principali appuntamenti italiani per il mercato, ArtVerona 11 si conferma come interessante manifestazione espositiva e al tempo stesso evento culturale. Ha rinnovato l’appuntamento con il premio Aletti e il concorso Icona, le sezioni PhotoArtVerona e VideoArtVerona, e d’Est, l’indagine sull’arte della vicina Europa orientale. Sulla scia del successo ottenuto negli anni precedenti, anche per questa edizione ha confermato le iniziative più recenti: I numeri primi e Independents2, la prima ideata per promuovere la ricerca nel sistema dell’arte contemporanea, la seconda progettata per ospitare associazioni, fondazioni, collettivi e spazi no profit.
Subito dopo si volerà a Londra per la Frieze Art Fair, dove fra il 13 e il 16 un flusso di operatori, collezionisti e varia mondanità si muoverà nella città, che come sempre sta già organizzando una serie di eventi non certo marginali, come l’inaugurazione della mostra di Ai Weiwei alla Turbine Hall della Tate Gallery. Il concept per questa edizione 2011 è stato curato dallo studio d’architettura londinese Carmody Groarke, che ha progettato l’allestimento ospitato nella tensostruttura di Regent Park. Molta curiosità precede questa manifestazione, che fin dalla sua prima edizione si è auto-imposta standard elevati e un foltissimo programma di incontri e dibattiti per sollecitare gli addetti ai lavori e coinvolgere anche un pubblico meno specializzato.
Senza soluzione di continuità da Londra si arriverà a Parigi per FIAC. Dal 22 al 25 ottobre si inaugurerà una delle fiere d’arte più prestigiose del momento, che giunta alla trentaseiesima edizione raduna 191 gallerie provenienti da 21 paesi differenti. La manifestazione sarà divisa tra il Louvre e il Grand Palais, dove si terrà Les Temps Moderne, importante sezione dedicata all’arte moderna, con opere provenienti da collezionisti come Gagosian, Acquavella, Pace Wildenstein, e Louise Carrè. Al Jardin des Tuileries saranno presentate una serie di opere, sculture, installazioni e perfomance tra cui: il lavoro di Giraud e Siboni, un’esplosione di fuochi di artificio nella sera del 20 e la perfomance di Prinz Gholam. Una serie di eventi legati alla musica e alla performance saranno invece visibili all’Auditorium du Louvre: Charles Curtis, Carol Robinson e Bruno Martinez eseguiranno Naldjorlak, un’opera di Eliane Radigue; Christian Marclay presenterà Zoom Zoom e Gary Hill proporrà The Mirror Points. Infine il Jeu du Paume ospiterà la performance Finding Chopin: endnotes di Vonna-Michell.
L'ultima tappa di questo tour fieristico, pronto a ripartire per altre importanti manifestazioni internazionali, sarà Torino. Al Lingotto dal 4 al 6 novembre Artissima 18 ospiterà circa 150 gallerie suddivise in quattro sezioni. La prima è Main Section, che raccoglie gli spazi espositivi più rappresentativi del panorama artistico mondiale scelti dal comitato di selezione. Poi c’è New Entries, che offre uno spaccato delle più interessanti giovani gallerie, con meno di cinque anni di attività e presenti per la prima volta ad Artissima. La terza sezione Present Future è dedicata a un gruppo di artisti emergenti invitati da un team di curatori internazionali e presentati dalle loro gallerie di riferimento. Infine Back to the Future, inaugurata nel 2010 con l'intento di portare l'attenzione su artisti attivi negli anni '60 e '70, presenterà una mostra tematica con opere selezionate da curatori di differenti nazionalità.
Per concludere e cercare magari ulteriori occasioni di acquisto per il Natale ormai prossimo si potrà sempre volare oltreoceano: Art Miami sarà aperta dal 30 novembre al 4 dicembre, pronta poi a passare il testimone a Miami International Art Fair dal 13 al 16 gennaio 2012, ma questa è un’altra storia.