Marion Greenstone. Pop Art a New York 1960-1970
A cura di: Francesca Pietracci
La mostra di Marion Greenstone, intitolata “Pop Art a New York 1960-1970”, curata da Francesca Pietracci, verrà inaugurata a Roma il 16 marzo dalle ore 11:00 alle ore 14:00 presso il Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Per l’occasione saranno esposte 14 opere storiche, riguardanti il periodo della Pop Art 1960 – 1970 e appartenenti alla collezione privata della sorella Cora Hahn.
Fino a pochi decenni fa le donne artiste sono rimaste ai margini della storia ufficiale dell’arte ed è solo da poco che si riconosce, in alcuni casi, la centralità del loro lavoro e della loro esperienza. Tale impegno corrisponde anche al dovere di riconsegnare alla storia una parte mancante, che permetta una lettura completa e approfondita dei grandi movimenti contemporanei. Anche la corrente relativamente recente della Pop Art ha accusato lo stesso problema. Con la mostra “Seductive Subversion: Women Pop Artists 1958-1968”, inaugurata a novembre 2010 al Brooklyn Museum di New York, è iniziato un lavoro di approfondita ricognizione su quel periodo. L’esposizione ha destato molto interesse e da quel momento è risultato sempre più importante continuare tale ricerca, come lo testimonia anche la mostra ”L'argento” dell’italiana Giosetta Fioroni, curata da Claire Gilman per il Drawing Center di New York e, dal 26 ottobre 2013, presente in Italia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Una di queste artiste da riscoprire è Marion Greestone (New York 1925 – 2005), le cui opere hanno dato un contributo significativo all’arte contemporanea e in particolare alla Pop Art. Donna di grande energia e sensibilità ed inserita a pieno titolo nell’ambiente artistico e culturale della New York del suo tempo. I suoi amici e colleghi erano artisti di rilievo: Paul Thek (1933–1988), Eva Hesse (1936–1970), Peter Hujar (1934–1987), Ray Johnson (1927–1995), R.B. Kitaj (1932-2007), Joseph Raffael (1933) e Wolf Kahn (1927). Marion Greenstone aveva anche vissuto e lavorato in Italia (1954–1956), in Venezuela (1957), a Los Angeles (1959-1960) e in Canada (1958–1962). Inoltre aveva viaggiato molto e diversi dei suoi lavori su carta riportano impressioni visive e appunti dei luoghi da lei visitati. Dalla sua biografia si capisce che la sua esistenza era interamente dedicata all’arte e tutto girava intorno ad essa
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Per l’occasione saranno esposte 14 opere storiche, riguardanti il periodo della Pop Art 1960 – 1970 e appartenenti alla collezione privata della sorella Cora Hahn.
Fino a pochi decenni fa le donne artiste sono rimaste ai margini della storia ufficiale dell’arte ed è solo da poco che si riconosce, in alcuni casi, la centralità del loro lavoro e della loro esperienza. Tale impegno corrisponde anche al dovere di riconsegnare alla storia una parte mancante, che permetta una lettura completa e approfondita dei grandi movimenti contemporanei. Anche la corrente relativamente recente della Pop Art ha accusato lo stesso problema. Con la mostra “Seductive Subversion: Women Pop Artists 1958-1968”, inaugurata a novembre 2010 al Brooklyn Museum di New York, è iniziato un lavoro di approfondita ricognizione su quel periodo. L’esposizione ha destato molto interesse e da quel momento è risultato sempre più importante continuare tale ricerca, come lo testimonia anche la mostra ”L'argento” dell’italiana Giosetta Fioroni, curata da Claire Gilman per il Drawing Center di New York e, dal 26 ottobre 2013, presente in Italia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Una di queste artiste da riscoprire è Marion Greestone (New York 1925 – 2005), le cui opere hanno dato un contributo significativo all’arte contemporanea e in particolare alla Pop Art. Donna di grande energia e sensibilità ed inserita a pieno titolo nell’ambiente artistico e culturale della New York del suo tempo. I suoi amici e colleghi erano artisti di rilievo: Paul Thek (1933–1988), Eva Hesse (1936–1970), Peter Hujar (1934–1987), Ray Johnson (1927–1995), R.B. Kitaj (1932-2007), Joseph Raffael (1933) e Wolf Kahn (1927). Marion Greenstone aveva anche vissuto e lavorato in Italia (1954–1956), in Venezuela (1957), a Los Angeles (1959-1960) e in Canada (1958–1962). Inoltre aveva viaggiato molto e diversi dei suoi lavori su carta riportano impressioni visive e appunti dei luoghi da lei visitati. Dalla sua biografia si capisce che la sua esistenza era interamente dedicata all’arte e tutto girava intorno ad essa
Luoghi
www.museocarlobilotti.it 06 0608
Orario: mart-ven 10-16, sab e dom 10-19