Marinus Boezem "Bird’s-eye view"
A cura di: Lorenzo Bruni
Galleria Fumagalli presenta la prima personale in Italia dal 1978 dell'artista olandese Marinus Boezem (Leerdam, 1984), riconosciuto sin dagli anni Sessanta per le sue opere di Land art, di arte ambientale, di arte concettuale e di process art.Il progetto dal titolo Bird's-eye view di Marinus Boezem, a cura di Lorenzo Bruni, propone un’ampia installazione site-specific realizzata con semi di mangime per volatili. La materia organica, nutrimento animale ed evocatrice del ciclo naturale della vita, disegna sul pavimento della galleria lo spazio fisico e concettuale della pianta della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Grazie anche ai rami d’albero posti alle pareti, l’intervento installativo trasforma il contenitore architettonico in un luogo di suggestioni in cui le categorie di esterno e interno, cultura e natura, storia e memoria, realtà e poesia, richiedono d’essere riformulate.
Oltre all’installazione Bird’s-eye view (2019), nella sala adiacente sono presentati il video che documenta un intervento analogo realizzato dall’artista in Olanda sul tetto del suo studio a Middelburg, e una selezione di lavori che testimoniano come, nel corso della sua carriera e da prospettive differenti, Boezem ha affrontato i temi evocati nel nuovo progetto Bird's-eye view.
Nella sua poetica l’artista invita il visitatore a riflettere sul ruolo che può avere oggi l'opera d'arte nel rifondare lo spazio e il tempo della condivisione del sapere, ponendo l’attenzione sulla responsabilità che il singolo individuo ha nel ripensare il concetto di comunità e gli strumenti che la costituiscono, in un mondo globale e virtuale.
“Il titolo dell’installazione Bird's-eye view (2019) – come spiega il curatore della mostra Lorenzo Bruni – non si riferisce esclusivamente alla condizione ideale di osservazione dell'intervento site-specific ma rimanda anche alla riflessione profonda dell'artista sul suo lungo lavoro che l’ha portato a utilizzare in vario modo, decennio dopo decennio, la mappa di cattedrali gotiche come quelle di Reims o di Assisi.”
Bird's-eye view concentra l'attenzione sulla riflessione che Boezem ha compiuto da sempre sul confronto tra natura e cultura - prima negli anni Sessanta con i suoi interventi sul paesaggio e ricreando i cambiamenti climatici all'interno dei musei, coi quali ha fornito una proposta alternativa a quella realizzata negli stessi anni dalla Land Art americana, adottando poi nel corso degli anni Ottanta la visione della “prospettiva medievale”, producendo collage e sculture ambientali.
L'opera Bird's-eye view (2019) ideata per la galleria milanese mette al centro della questione l'essere umano – per mezzo della sua assenza, a favore della rappresentazione della natura e della cultura (la cattedrale e i semi) – stimolando una presa di posizione sia fisica, che concettuale, su come osservare e condividere non solo i fatti del reale ma anche le stratificazioni delle esperienze individuali e della storia.