Luigi Pagano. Chine
A cura di: Chiara Pirozzi
La mostra è inserita nella XI Giornata del Contemporaneo AMACI e nel Week-end del Contemporaneo, promosso dal museo MADRE e quindi resterà aperta sabato 10 ottobre, dalle 17 alle 19.
In mostra una serie di cinque opere realizzate su carta di riso, un trittico ed una serie di piccole opere su carta Fabriano ed infine una serie di pietre di carta “ attraverso cui l’artista blocca un gesto performativo restituendo la tridimensionalità delle pieghe e la profondità dei chiaroscuri” scrive Chiara Pirozzi , nel testo introduttivo, di seguito riportato integralmente.
“Il corpus di opere presentato da Luigi Pagano per questa mostra propone una serie di lavori inediti che descrivono, anche attraverso una precisa uniformità, la nuova ricerca condotta dall’artista negli ultimi anni, in particolare sull’utilizzo della carta come materiale di supporto al bianco/nero e all’inchiostro di china.
La mostra presenza una serie di cinque opere realizzate su carta di riso, materiale recuperato dall’artista durante una residenza nella città di Hangzou, in Cina; i lavori testimoniano lo stretto rapporto, che da sempre caratterizza i lavori di Luigi Pagano, tra la potenza del gesto esecutivo e l’inevitabile casualità della traccia. Il risultato è un forte legame tra azione e segno, una relazione che in questo caso, grazie all’uso della carta di riso, non esclude le qualità e le caratteristiche del supporto utilizzato. Nonostante l’artista governi i propri gesti proponendo una serie di forme ricorrenti - spesso recuperate dall’anatomia umana, animale e vegetale - le Chine di Luigi Pagano assecondano, infatti, le proprietà fisiche della carta di riso, penetrano con l’inchiostro le capillarità della materia, vivificandola come fosse nutrimento linfatico.
La mostra continua proponendo un trittico e una serie di piccole chine, entrambi realizzati su carta Fabriano; in questo caso, il gesto dell’artista sembra restituirsi in modo più lento, non più dominato dalla “invadenza” del supporto, bensì interessato all’indagare linee, forme e sovrapposizioni di ombre.
La mostra si chiude con l’esposizione della serie di pietre di carta attraverso cui l’artista blocca un gesto performativo restituendo la tridimensionalità delle pieghe e la profondità dei chiaroscuri.
Chine di Luigi Pagano descrive un processo di apparizione di segni che emergono dal bianco della carta.
La mostra Chine espone un rimando a tecniche e tradizioni che si perdono nella storia di culture lontane, è un racconto in bianco e nero di gesti lenti e di attese: l’attesa che l’inchiostro di posi e si fissi sulla carta esibendo se stesso.”
In mostra una serie di cinque opere realizzate su carta di riso, un trittico ed una serie di piccole opere su carta Fabriano ed infine una serie di pietre di carta “ attraverso cui l’artista blocca un gesto performativo restituendo la tridimensionalità delle pieghe e la profondità dei chiaroscuri” scrive Chiara Pirozzi , nel testo introduttivo, di seguito riportato integralmente.
“Il corpus di opere presentato da Luigi Pagano per questa mostra propone una serie di lavori inediti che descrivono, anche attraverso una precisa uniformità, la nuova ricerca condotta dall’artista negli ultimi anni, in particolare sull’utilizzo della carta come materiale di supporto al bianco/nero e all’inchiostro di china.
La mostra presenza una serie di cinque opere realizzate su carta di riso, materiale recuperato dall’artista durante una residenza nella città di Hangzou, in Cina; i lavori testimoniano lo stretto rapporto, che da sempre caratterizza i lavori di Luigi Pagano, tra la potenza del gesto esecutivo e l’inevitabile casualità della traccia. Il risultato è un forte legame tra azione e segno, una relazione che in questo caso, grazie all’uso della carta di riso, non esclude le qualità e le caratteristiche del supporto utilizzato. Nonostante l’artista governi i propri gesti proponendo una serie di forme ricorrenti - spesso recuperate dall’anatomia umana, animale e vegetale - le Chine di Luigi Pagano assecondano, infatti, le proprietà fisiche della carta di riso, penetrano con l’inchiostro le capillarità della materia, vivificandola come fosse nutrimento linfatico.
La mostra continua proponendo un trittico e una serie di piccole chine, entrambi realizzati su carta Fabriano; in questo caso, il gesto dell’artista sembra restituirsi in modo più lento, non più dominato dalla “invadenza” del supporto, bensì interessato all’indagare linee, forme e sovrapposizioni di ombre.
La mostra si chiude con l’esposizione della serie di pietre di carta attraverso cui l’artista blocca un gesto performativo restituendo la tridimensionalità delle pieghe e la profondità dei chiaroscuri.
Chine di Luigi Pagano descrive un processo di apparizione di segni che emergono dal bianco della carta.
La mostra Chine espone un rimando a tecniche e tradizioni che si perdono nella storia di culture lontane, è un racconto in bianco e nero di gesti lenti e di attese: l’attesa che l’inchiostro di posi e si fissi sulla carta esibendo se stesso.”
Luoghi
3332229274
orari: Mercoledì e Venerdì, ore 17:00 – 19:00, giovedì ore 10.30-12.30 e su appuntamento