Lughia. Per un cambio di rotta
A cura di: Giuseppe Salerno
Le catastrofi naturali e quelle provocate dall’uomo, le barriere culturali e quelle religiose, le ideologie, le migrazioni, le persecuzioni, i razzismi, le malattie sociali, la paura del futuro, ma anche il volontariato, l’incontro tra i popoli e la pace sono le tematiche affrontate da Lughia in opere prodotte nell’ultimo decennio e raccolte in questa mostra.
Lughia, la cui poetica è incentrata sulle dimensioni dell’assoluto, l'eterno e l'infinito, al cui cospetto le vicende umane risultano essere piccola cosa, non si è mai esentata dal calarsi nel quotidiano per denunciarne le pecche e sostenerne le speranze. Rappresentativa di questo suo impegno è “Cambio di rotta”, installazione del 2005 attraverso la quale l’artista ci parla dei primi sbarchi di albanesi sulle nostre coste: obbediente al richiamo di un miraggio, una sequenza di scarpe affioranti dal mare si dirige verso un vecchio televisore.
A partire dalle effimere “Architetture di Sabbia” (una esposizione permanente è nel Borgo di Calcata dal 2002) Lughia sperimenta materiali, tecniche e attraversa le più diverse modalità espressive. Gli scenari silenti di sabbie e sassi, le pitture evocatrici di atmosfere arcaiche, le ombre/tracce dell’assenza umana, le elaborazioni al computer, le opere su alluminio e plexiglass, le sculture di ferro e gli assemblaggi con i legni del mare si accompagnano a performances e installazioni nella natura che, nel confermare il rapporto simbiotico di questa artista con la madre terra, non la sottraggono ad una accorata partecipazione alle tematiche sociali. Particolare oggetto di indagine sono la memoria, la rappresentazione simbolica ed il rapporto dell’uomo con la dimensione tempo. Nel 2009 è prescelta dal Soprintendente al Polo Museale di Roma quale migliore artista del 2008 (Giornale dell’Arte). Nel 2011 è invitata alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 le viene assegnato il Premio Salvi. Nello stesso anno inaugura “Fabriano Second Floor”, suo appartamento d’arte
Ha esposto in oltre 150 mostre di cui 18 personali. Di lei hanno scritto: Andrea Alessi, Cinzia Bossi Bollino, Lanfranca Braganza, Marcello Carriero, Vitaldo Conte, Alessandro D’Ercole, Michele Greco, Giovanni Lauricella, Elisa Magri, Fiorenzo Mascagna, Stefania Missio, Caterina Nobiloni, Lorenzo Ostuni, Paolo Portoghesi, Bruno Regni, Giuseppe Salerno, Claudio Strinati, Rossella Vodret.
Lughia, la cui poetica è incentrata sulle dimensioni dell’assoluto, l'eterno e l'infinito, al cui cospetto le vicende umane risultano essere piccola cosa, non si è mai esentata dal calarsi nel quotidiano per denunciarne le pecche e sostenerne le speranze. Rappresentativa di questo suo impegno è “Cambio di rotta”, installazione del 2005 attraverso la quale l’artista ci parla dei primi sbarchi di albanesi sulle nostre coste: obbediente al richiamo di un miraggio, una sequenza di scarpe affioranti dal mare si dirige verso un vecchio televisore.
A partire dalle effimere “Architetture di Sabbia” (una esposizione permanente è nel Borgo di Calcata dal 2002) Lughia sperimenta materiali, tecniche e attraversa le più diverse modalità espressive. Gli scenari silenti di sabbie e sassi, le pitture evocatrici di atmosfere arcaiche, le ombre/tracce dell’assenza umana, le elaborazioni al computer, le opere su alluminio e plexiglass, le sculture di ferro e gli assemblaggi con i legni del mare si accompagnano a performances e installazioni nella natura che, nel confermare il rapporto simbiotico di questa artista con la madre terra, non la sottraggono ad una accorata partecipazione alle tematiche sociali. Particolare oggetto di indagine sono la memoria, la rappresentazione simbolica ed il rapporto dell’uomo con la dimensione tempo. Nel 2009 è prescelta dal Soprintendente al Polo Museale di Roma quale migliore artista del 2008 (Giornale dell’Arte). Nel 2011 è invitata alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 le viene assegnato il Premio Salvi. Nello stesso anno inaugura “Fabriano Second Floor”, suo appartamento d’arte
Ha esposto in oltre 150 mostre di cui 18 personali. Di lei hanno scritto: Andrea Alessi, Cinzia Bossi Bollino, Lanfranca Braganza, Marcello Carriero, Vitaldo Conte, Alessandro D’Ercole, Michele Greco, Giovanni Lauricella, Elisa Magri, Fiorenzo Mascagna, Stefania Missio, Caterina Nobiloni, Lorenzo Ostuni, Paolo Portoghesi, Bruno Regni, Giuseppe Salerno, Claudio Strinati, Rossella Vodret.
Luoghi
http://www.inartefabriano.it/inarte/home.htm 348 3890843
orario: dal venerdì alla domenica dalle 17.00 alle 20.00 - ingresso libero