06/06/2013  al 18/07/2013

Luciano Pivotto. Reality, economie

A cura di: Maria Sanguini

Luciano Pivotto. Reality, economie

Pivotto presenta in questa occasione il nuovo ciclo “REALITY, economie”, la cui realizzazione ha impiegato l'artista per un anno intero. 
L'intera serie si compone di una trentina di opere di formato diverso e 7 libri di artista dedicati, questi ultimi, al primo articolo della Costituzione Italiana e dello Statuto dei lavoratori. Il tema a cui l'intero ciclo è dedicato è il mondo del lavoro, visto sotto un duplice aspetto. 
La serie presenta una netta dicotomia sia linguistica sia contenutistica. Se a livello di linguaggio le opere si caratterizzano per un'interrelazione tra una parte iconica e figurativa e una linguistica, l'oggetto della rappresentazione, il mondo del lavoro, e il modo con cui quel mondo viene rappresentato, le parole-frasi che formano e danno corpo a quelle rappresentazioni, anche il concetto di lavoro viene raffigurato attraverso due diverse modalità. 
Da una parte le immagini, costruite dalle parole-frasi, appaiono nitide e ben visibili sin dal primo sguardo, dall'altro le parole utilizzate per comporre i contorni delle figure, parole derivate tutte dal linguaggio finanziario, richiedono un maggiore grado di attenzione da parte dello spettatore. 
Pivotto propone così, sin dal titolo dove alla parola maiuscola reality si accosta la parola minuscola economie ad indicare una pluralità di significati che a quel termine si può dare, un confronto, o forse più propriamente, uno scontro tra due diverse concezioni di intendere il lavoro e il profitto, umano, sociale, finanziario che sia. 
Emerge così dalle opere una volontà di denunciare come oggi l'economia reale, e per questo visibile, sia soggiacente a livello strutturale e per questo implicito, se non smaccatamente nascosto, al mondo finanziario. Pivotto indica come il lavoro reale, qui rappresentato nelle sue varie tipologie (muratori, agricoltori, siderurgici, artigiani, ecc.), sia oggi solo l'aspetto esteriore di un mondo e di un potere che si nasconde sottotraccia, sottopelle, e che per questo fagocita e cannibalizza la fatica e la sorte stessa di chi quel lavoro compie quotidianamente. Ma una speranza sembra ancora esistere. Se si presta attenzione a tutte le tavole esposte si può notare come l'artista ponga sempre in primo piano un elemento, le mani, ad indicare che solo attraverso lo strumento manuale sia ancora possibile, oggi, ritrovare quella dignità e quell'onore del lavoro che così ben indicano gli articoli primi della Costituzione Italiana e dello Statuto dei lavoratori. Articoli che vogliono dare diritti a tutti i lavoratori, articoli che si compongono di parole belle, chiare e piene di dignità e che per questo si oppongono a quelle al contrario brutte, oscure e spesso destinate a pochi iniziati del mondo della finanza. 

Luciano Pivotto è nato a ( Trivero/Biella ’51) 
Come abbiamo visto nelle precedenti mostre, per un continuo aggiornamento del suo lavoro prende “a prestito” le immagini dai giornali e dai media, cogliendo i profili e le trasformazioni degli stili di vita. 
Il suo (di)segno è scrittura, la base su cui lavora è cera, qualche volta a strati perché sono strati di cera quelli che adopera per i quadri. 


Luoghi

  • Galleria Maria Cilena Studio per l'arte contemporanea - Via Carlo Farini, 6 - 20154 Milano
             0289071612    02 62027292

    Orario: dal martedì al venerdì - dalle16 alle 19 Ingresso libero

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