Itinerari: il viaggio, la memoria, l'empatia
Il progetto espositivo vuole porsi come momento di misura con la ristorazione e inserirsi in quel contesto fino ad oggi non sempre identificabile, in cui lo spazio inteso come dimora del cibo, possa mettersi in relazione con la cultura di un territorio e con l’arte. Un progetto che mira a valorizzare luoghi diversi dagli usuali, alla ricerca di un contesto mirato, in cui i giovani abbiano modo di incrementare ulteriormente la conoscenza della cultura dell’arte nelle sue eccezionali risorse turistiche, artistiche e paesaggistiche.
Salvatore Anelli in questo itinerario si pone all’attenzione del pubblico con dei lavori in cui il tema del viaggio è metafora dell’esistenza e del nomadismo. Piccolissimi frammenti di alluminio incollati su un piano richiamano alla mente una superfice a specchio, leggera e riflettente. Elementi recuperati dallo scarto della lavorazione dell’alluminio incollati su un piano di legno visivamente ricordano il riflesso di un cielo stellato nell’universo. Mentre il libro oggetto, insieme ad una scialuppa incerata posta sulla via dell’acqua, ripercorrono i momenti più significativi del nostro periodo storico legati al tema dell’immigrazione.
Franco Flaccavento con la stanza della memoria ripercorre momenti di riflessioni della cultura occidentale, Nella composizione a parete, il ritratto a disegno è inserito all’interno di un profilo universale. L’ossessione e il ricordo di personaggi noti della nostra cultura rimangono punti fermi della nostra e immagini indelebili nella nostra mente. Questa composizione figurativa è posta in relazione con due lavori materici e speculari.
In queste opere la materia aggredisce e buca la superfice, mentre in alcune parti diventa volume e spazio.
Tarcisio Pingitore con il titolo empatia da senso al suo operato. Opere minimali composte da oggetti muti che rappresentano se stesse. Nei suoi lavori l’artista si limita a disporre le pieghe delle lenzuola in modo che la stessa forza di gravità funga da momento di coesione mimando l’atto prodigioso, che rivela l’intima spiritualità cercata. Un atto progettuale minimo, assume un alto significato: evidentemente anche qui l’intenzionalità oggettuale a caricare di senso l’oggetto, a porlo all’interno di un orizzonte estetico e non il suo aspetto, la sua confezione.
Luoghi
http://www.vertigoarte.org 0984 462796 3427186496 0984 462796
Vertigoarte Centro Internazionale per la Cultura e le Arti Visive orario di apertura dello spazio espositivo: martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 17.00 alle ore 20.00 e per appuntamento).