Franco Fasulo "Codici degli Orizzonti"
A cura di: Giuseppe Frazzetto e Dario Orphée La Mendola
Spiega Giuseppe Frazzetto: “I pastelli e gli olii recenti di Franco Fasulo partecipano dell’idea di “contemplazione’. […] L’impulso lirico si concentra su memorie di viaggi, di frammenti intravisti, di ossidi e incrostazioni persi e ritrovati in chissà quali orizzonti. L’ossido è tempo, rigurgito del tempo del mare sulla fiancata della nave, così simile alla muraille de peinture di cui spesso s’è parlato in riferimento all’astrattismo espressivo. L’ossido è l’inconscio? Di certo l’immagine costruita ‘sorge’ dal “rumore di fondo” della vita, il ‘rumore’ penetra sconvolge dà forma distrugge ed è eterno ed effimero come l’inconscio. In questo senso si dà dell’epica, in questa pittura: Fasulo intende mostrarci qualcosa che ci riguarda tutti, almeno per istanti e bagliori, nella complessità del tempo, nei momenti e nelle durate, nei diecimila input, nell’essere distratti e nel farsi assorti”.
Intenti che l’artista – secondo posto al Premio Arte Mondadori 2002 e ospite nel 2014 a Roissy (Parigi), nella sede centrale di Air France - annuncia già fra le brevi note del suo sito: “Cerco nelle murate ossidate delle navi, nel ristretto perimetro delle lamiere di fasciame combuste al sole e consunte dalla navigazione, il codice pittorico che sveli e che narri nella sua mai compiuta grandezza tutta l’epica degli orizzonti da traversare, tutto l’epos del nostro animo”.
Proprio il tema dell’ossidazione – dei metalli, del legno, degli scafi delle navi: metafore materiche del tempo, del suo scorrere irrefrenabile – è uno dei temi ricorrenti della poetica di Fasulo, il suo “codice narrativo”: un esplicitarsi del tempo e degli orizzonti in continuo divenire. L’estremo, lirico ed epico, tentativo di fermare - dandole forma – la memoria delle cose, degli incontri, degli istanti perduti.
Lo sottolinea Dario Orphée La Mendola: “Non è la bellezza il soggetto delle riflessioni di Fasulo, bensì il rispetto della memoria. La piccola dimensione delle opere esprime una concentrazione di significato: come i pochi versi di una poesia, il bacio di una donna mai più vista, la carezza di chi abbiamo amato, i secondi che scorrono. Nella concentrazione, ovviamente, l'intensità è maggiore; e maggiore è anche la difficoltà di lettura e di assorbimento dei contenuti, molteplici in ogni singolo tratto. (…) I pastelli di Franco Fasulo, dunque, sono umori rarefatti; e la scelta di essi è una coerenza narrativa. Come se il pittore affermasse che l'unico modo per riassumere il divenire, e arrestarlo, sia dipingere l'anima del divenire stesso”.
Paolo Minacori, direttore artistico della FAM Gallery, scrive: “Credo che i dipinti di Fasulo trascendano l’apparenza dell’hic et nunc e collochino chi li osserva in uno spazio virtuale, in cui predominano l’influsso e la sovrabbondanza di linee, colori, spazi, nonché della tattilità della luce e della pietra. Ogni dipinto è un invito alla narrazione e poiché questo richiede un coinvolgimento, causa una resistenza a lasciare che l’osservatore se ne distacchi, creando una tensione costante che isola momentaneamente da ogni cosa”. La mostra “Codici degli Orizzonti” di Franco Fasulo è visitabile alla FAM Gallery, via Atenea 21, dal martedì alla domenica, dalle 17 alle 20. Chiuso il lunedì. Info
Intenti che l’artista – secondo posto al Premio Arte Mondadori 2002 e ospite nel 2014 a Roissy (Parigi), nella sede centrale di Air France - annuncia già fra le brevi note del suo sito: “Cerco nelle murate ossidate delle navi, nel ristretto perimetro delle lamiere di fasciame combuste al sole e consunte dalla navigazione, il codice pittorico che sveli e che narri nella sua mai compiuta grandezza tutta l’epica degli orizzonti da traversare, tutto l’epos del nostro animo”.
Proprio il tema dell’ossidazione – dei metalli, del legno, degli scafi delle navi: metafore materiche del tempo, del suo scorrere irrefrenabile – è uno dei temi ricorrenti della poetica di Fasulo, il suo “codice narrativo”: un esplicitarsi del tempo e degli orizzonti in continuo divenire. L’estremo, lirico ed epico, tentativo di fermare - dandole forma – la memoria delle cose, degli incontri, degli istanti perduti.
Lo sottolinea Dario Orphée La Mendola: “Non è la bellezza il soggetto delle riflessioni di Fasulo, bensì il rispetto della memoria. La piccola dimensione delle opere esprime una concentrazione di significato: come i pochi versi di una poesia, il bacio di una donna mai più vista, la carezza di chi abbiamo amato, i secondi che scorrono. Nella concentrazione, ovviamente, l'intensità è maggiore; e maggiore è anche la difficoltà di lettura e di assorbimento dei contenuti, molteplici in ogni singolo tratto. (…) I pastelli di Franco Fasulo, dunque, sono umori rarefatti; e la scelta di essi è una coerenza narrativa. Come se il pittore affermasse che l'unico modo per riassumere il divenire, e arrestarlo, sia dipingere l'anima del divenire stesso”.
Paolo Minacori, direttore artistico della FAM Gallery, scrive: “Credo che i dipinti di Fasulo trascendano l’apparenza dell’hic et nunc e collochino chi li osserva in uno spazio virtuale, in cui predominano l’influsso e la sovrabbondanza di linee, colori, spazi, nonché della tattilità della luce e della pietra. Ogni dipinto è un invito alla narrazione e poiché questo richiede un coinvolgimento, causa una resistenza a lasciare che l’osservatore se ne distacchi, creando una tensione costante che isola momentaneamente da ogni cosa”. La mostra “Codici degli Orizzonti” di Franco Fasulo è visitabile alla FAM Gallery, via Atenea 21, dal martedì alla domenica, dalle 17 alle 20. Chiuso il lunedì. Info