Elisabetta Di Sopra. Temporary
A cura di: Giulia Bortoluzzi
La 3D Gallery di Mestre apre le sue porte a una nuova stagione espositiva inaugurando il nuovo anno con la mostra personale dell’artista Elisabetta Di Sopra, TEMPORARY. Capitolo introduttivo di un ciclo di mostre dedicato al tema della memoria, compresa sia nelle sue accezioni più intime e personali sia come memoria collettiva, l’intervento artistico di Elisabetta Di Sopra racconta con consapevolezza e profondità la fugacità dell’esistenza e di ciò che la circonda. Evocando con delicatezza la percezione soggettiva della durata, i ricordi e le immagini qui rianimate svaniscono e riaffiorano come oggetti del passato, come tracce di un racconto che siamo impegnati a scrivere quotidianamente.
TEMPORARY, oltre a dare il nome alla mostra è anche il titolo di una delle opere presentate, un video realizzato all’interno di mura domestiche, baciate dal sole e dalla polvere. Uno dopo l’altro i mobili che arredano la casa spariscono assieme alla figura femminile che si confonde con le mura stesse, la nudità dei luoghi come quella della persona perdono traccia della memoria e si liberano dell’identità che le rappresenta, collocandole in una dimensione nuova, rigenerata, consegnata all’oblio. Solo nel dimenticare, infatti, è possibile trovare l’origine del ricordo. La sparizione delle cose fa sì che esse possano ritornare un giorno nel presente, nella loro verità, nella loro corporeità. Il video, che occupa la parete principale dello spazio espositivo, accoglie lo spettatore al suo interno, inglobandolo nel suo arredamento, invitandolo a perdersi nell’oblio.
Traccia del passare del tempo, prova tangibile dell’effimera presenza dell’essere umano, e della natura alla quale il corpo ritorna, è SUGAR DEAD. Scultura interamente realizzata in zucchero, SUGAR DEAD ricalca il corpo dell’artista la quale si offre al mondo, alla terra, alla sua origine come al suo disfacimento, riflettendo così sul tema della morte come ritorno. La temporalità diventa ciclica e la memoria in questo caso conserva tutta la dolcezza del suo essere fugace, ancora una volta peritura per poter vivere, rivivere nel ricordo, in una nuova vita. Una serie di foto scattate durante il processo di ritorno alla natura del corpo di zucchero, documentano l’erosione del tempo alla luce del ricordo.
Infine, PASSEGGIATA EFFIMERA, che verrà performata dall’artista col coinvolgimento del pubblico in occasione dell’apertura della mostra, costituirà l’ultima traccia tangibile del passaggio del tempo e del cambiamento di un corpo per tutta la durata della mostra. Un rotolo di carta bianca accoglie il visitatore come un tappeto o un sentiero di cammino, un passo dopo l’altro, la carta verrà calpestata e logorata, forse recisa, dal passaggio della gente e dal suo utilizzo. Impossibile prevederne il risultato, ciò che resterà alla fine della mostra verrà conservato come un frammento di tempo, congelando il passato in ciò che resta.
TEMPORARY, oltre a dare il nome alla mostra è anche il titolo di una delle opere presentate, un video realizzato all’interno di mura domestiche, baciate dal sole e dalla polvere. Uno dopo l’altro i mobili che arredano la casa spariscono assieme alla figura femminile che si confonde con le mura stesse, la nudità dei luoghi come quella della persona perdono traccia della memoria e si liberano dell’identità che le rappresenta, collocandole in una dimensione nuova, rigenerata, consegnata all’oblio. Solo nel dimenticare, infatti, è possibile trovare l’origine del ricordo. La sparizione delle cose fa sì che esse possano ritornare un giorno nel presente, nella loro verità, nella loro corporeità. Il video, che occupa la parete principale dello spazio espositivo, accoglie lo spettatore al suo interno, inglobandolo nel suo arredamento, invitandolo a perdersi nell’oblio.
Traccia del passare del tempo, prova tangibile dell’effimera presenza dell’essere umano, e della natura alla quale il corpo ritorna, è SUGAR DEAD. Scultura interamente realizzata in zucchero, SUGAR DEAD ricalca il corpo dell’artista la quale si offre al mondo, alla terra, alla sua origine come al suo disfacimento, riflettendo così sul tema della morte come ritorno. La temporalità diventa ciclica e la memoria in questo caso conserva tutta la dolcezza del suo essere fugace, ancora una volta peritura per poter vivere, rivivere nel ricordo, in una nuova vita. Una serie di foto scattate durante il processo di ritorno alla natura del corpo di zucchero, documentano l’erosione del tempo alla luce del ricordo.
Infine, PASSEGGIATA EFFIMERA, che verrà performata dall’artista col coinvolgimento del pubblico in occasione dell’apertura della mostra, costituirà l’ultima traccia tangibile del passaggio del tempo e del cambiamento di un corpo per tutta la durata della mostra. Un rotolo di carta bianca accoglie il visitatore come un tappeto o un sentiero di cammino, un passo dopo l’altro, la carta verrà calpestata e logorata, forse recisa, dal passaggio della gente e dal suo utilizzo. Impossibile prevederne il risultato, ciò che resterà alla fine della mostra verrà conservato come un frammento di tempo, congelando il passato in ciò che resta.
Luoghi
349 3794668 349 8682155