Elisabetta Di Sopra. Saudade
La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo programma espositivo con Saudade, la mostra personale di Elisabetta Di Sopra.
Dar volto alla complessità dell’identità femminile affrontandone le infinite varianti e contraddizioni sembra essere la sfida di numerose artiste della scena contemporanea. Molte scelgono il linguaggio visivo del video come strumento critico privilegiato attraverso cui ridefinire l’immagine femminile, analizzando argomenti quali solitudine, rapporti interpersonali, amore, dolore e per mettere in scena il tema del corpo e dei diversi livelli di comunicazione a esso legati.
E il video d’altra parte, per la sua natura fluida e la sua identità ibrida e in virtù della sua immediatezza, facilità d’uso e semplicità a essere riprodotto e trasmesso, rappresenta un mezzo d’elezione con il quale esprimere il potere del personale nell’arte.
Ne è un esempio, la ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra che si esprime in particolar modo attraverso l’uso del linguaggio video per indagare sulle dinamiche più sensibili della quotidianità e delle sue microstorie inespresse, dove il corpo femminile assume un ruolo centrale perché custode di una memoria e di un suo linguaggio espressivo.
Nella mostra presso la galleria Muratcentoventidue l’artista affronta il tema del ricordo riflettendo sulle tracce che lascia su di noi nel presente.
Presenta un’installazione fotografica intitolata Discontinuità Sensibili e quattro video Temporary, Crossing, Dust Grains, e Con_tatto.
In Temporary vediamo una casa, dove spariscono uno dopo l'altro i mobili, che si svuota di tutto, anche della padrona di casa. Casa e figura umana restano entrambe nude, perdendo ogni traccia della memoria di sé e della propria identità.
In Crossing vediamo il passaggio al rallentatore di una nave da crociera, figure che si stagliano dallo sfondo e che appaiono inanimate, poi un flash...
In Dust grains, ricordi lontani, quelli dell'infanzia sono come granelli di polvere negli occhi e infine in Con_tatto, la memoria recuperata di una carezza..
Dar volto alla complessità dell’identità femminile affrontandone le infinite varianti e contraddizioni sembra essere la sfida di numerose artiste della scena contemporanea. Molte scelgono il linguaggio visivo del video come strumento critico privilegiato attraverso cui ridefinire l’immagine femminile, analizzando argomenti quali solitudine, rapporti interpersonali, amore, dolore e per mettere in scena il tema del corpo e dei diversi livelli di comunicazione a esso legati.
E il video d’altra parte, per la sua natura fluida e la sua identità ibrida e in virtù della sua immediatezza, facilità d’uso e semplicità a essere riprodotto e trasmesso, rappresenta un mezzo d’elezione con il quale esprimere il potere del personale nell’arte.
Ne è un esempio, la ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra che si esprime in particolar modo attraverso l’uso del linguaggio video per indagare sulle dinamiche più sensibili della quotidianità e delle sue microstorie inespresse, dove il corpo femminile assume un ruolo centrale perché custode di una memoria e di un suo linguaggio espressivo.
Nella mostra presso la galleria Muratcentoventidue l’artista affronta il tema del ricordo riflettendo sulle tracce che lascia su di noi nel presente.
Presenta un’installazione fotografica intitolata Discontinuità Sensibili e quattro video Temporary, Crossing, Dust Grains, e Con_tatto.
In Temporary vediamo una casa, dove spariscono uno dopo l'altro i mobili, che si svuota di tutto, anche della padrona di casa. Casa e figura umana restano entrambe nude, perdendo ogni traccia della memoria di sé e della propria identità.
In Crossing vediamo il passaggio al rallentatore di una nave da crociera, figure che si stagliano dallo sfondo e che appaiono inanimate, poi un flash...
In Dust grains, ricordi lontani, quelli dell'infanzia sono come granelli di polvere negli occhi e infine in Con_tatto, la memoria recuperata di una carezza..
Luoghi
www.muratcentoventidue.com 393.8704029
Orario di apertura: dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20