Arte Tour Web #2 "La libertà delle idee"
A cura di: Mavi Ferrando, Gretel Fehr - testi di Cristina Rossi
Questa è la seconda di una serie di mostre con opere eseguite nella libertà delle idee in questo costrittivo 2020. Si presentano tre opere per ogni artista. Le opere in mostra sono visibili sulla pagina Facebook di Quintocortile nell’album “2020 La libertà delle idee” Seconda di una serie di mostre con opere eseguite nella libertà delle idee in questo costrittivo 2020. Si presentano tre opere per ogni artista. Margherita Cavallo - Mintoy -Giovanni Rubino - Antonio Sormani
Le opere in mostra sono visibili sulla pagina Facebook di Quintocortile in un album dal titolo "2020 La libertà delle idee". A cura di Mavi Ferrando e Gretel Fehr Note critiche di Cristina Rossi In tempi di isolamento, nella confusione della politica, nella fragilità della scienza, nell’ “intimità delle lontananze” gli artisti colgono, come rabdomanti, quei sentimenti di ansia diffusa, di attesa che stentano a trovare un’adeguata espressione. Lo sguardo di Margherita Cavallo (“la taranta punge l’anima e la feconda…. “) prefigura un allarme latente; l’artista rappresenta una cosmogonia, un circuito di energia di forme coese, di elementi vegetali e animali, di corpi. Gli elementi raffigurati fluttuano in uno spazio dinamico, immaginifico, ove il rapporto tra le specie è divenuto disarmonico. La mano rapida e sapiente di Giovanni Rubino (“Emergenza a Nizza”) ci situa nella memoria del presente: le sagome di corpi proiettate in un ambiente innaturale, diventano un indistinto, un paradosso tra utopia e regressione. Con la consueta freschezza, Rubino continua il suo personalissimo percorso sul tema della memoria, prima che la memoria stessa svanisca. Antonio Sormani (“Perturbazioni”) compone varie sequenze, tasselli di pittura pura, che formano un tracciato discontinuo ove la materia pittorica allude al flusso elettronico; il suo è pur sempre un procedere narrativo oltre la convenzione della misura del tempo Mintoy (“Windows of light”) mette in scena il legame ambiguo tra onirico e reale; la luce/colore si addensa in forme geometriche e produce bagliori irreali, opposti alla luce spettrale notturna. L’impulso artistico crea un clima metafisico, una totale sospensione, un rovesciamento di prospettiva. Cristina Rossi.
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Luoghi
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orario:mar, mer, ven 17.15-19.15, giovedì su appuntamento - ingresso libero