06/05/2016  al 24/06/2016

Ale Guzzetti. Sculture che osservano

Ale Guzzetti. Sculture che osservano
Ale Guzzetti nasce a Tradate, in provincia di Varese, nel 1953. Dopo aver studiato all'Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano), conduce studi e ricerche di musica elettronica assistita dall'elaboratore presso il Politecnico di Milano e il Centro di Sonologia Computazionale dell'Università di Padova.
Ha svolto il dottorato di ricerca inizialmente presso la School of Computing Communications and Electronics dell'Università di Plymouth (UK), successivamente presso il Centro Ricerche sul Contemporaneo di Brera (Milano) ed infine presso il CE.R.CO., Centro Ricerca Antropologia ed Epistemiologia della Complessità dell'Università di Bergamo.
 
Dopo essersi occupato di installazioni audiovisive, scenografie e musiche per il teatro, all’inizio degli anni ’80 è tra i primi artisti italiani dediti all’arte tecnologica e interattiva, dando il via ad una proficua ricerca sui rapporti fra arte e tecnologia.
Lavora alle “Sculture sonore”: agglomerati di oggetti in plastica di uso comune (bottiglie, boe, tubi, …) che alloggiano circuiti elettronici e dispositivi luminosi in grado di emettere suoni, rumori, voci e luci, in risposta alle sollecitazioni esterne. La presenza, il contatto o la manipolazione diretta da parte dello spettatore permettono di modificare volume, timbri, altezze, cicli di ripetizione e pause tra un suono e l’altro e di condizionare gli effetti luminosi agendo attivamente sulla struttura audiovisiva dell’opera.
 
Le sue più recenti ricerche sono orientate alla robotica, particolarmente significativi i suoi “Affective Robots” busti scultorei in alluminio, plastica e circuiti elettronici, dotati di grandi occhi tecnologici che permettono alle opere di scrutare l’ambiente e dialogare fra loro.
 
All’inizio del nuovo millennio sviluppa il progetto “Techno Gardens”: installazioni di nano-sculture robotiche, micro-oggetti tecnologici alimentati dalla luce solare dislocati in ambienti naturali del pianeta come parchi e giardini, capaci di rapportarsi simbioticamente con l’ambiente e contrapposte all’idea di scultura monumentale localizzata in un luogo. Da oltre quindici anni queste micro sculture vengono istallate in ambienti naturali del pianeta: dai più bei giardini del mondo come i Giardini Zen del Giappone, o i giardini galleggianti Birmani, il Bytc Park di Pechino, ai più famosi ambienti naturali come i deserti dell’Ubzekistan e dell’Africa, le isole Galapagos, i vulcani dell’Ecuador e delle Isole Azzorre, le isole artificiali degli Emirati Arabi.
 
Ha esposto in Italia, Francia, Germania, Austria, Danimarca, Olanda, Finlandia, Albania, Libano, Canada, USA, Hong Kong. Premiato dal prestigioso Prix Ars Electronica di Linz nel 1991 nella sezione “Interactive Kunst” e dalla Civica Galleria di Arte Moderna di Gallarate nel 1997 per l’arte digitale. Tra le sedi di mostre personali in Italia: la Fondazione MUDIMA di Milano e la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia.
Le sue sculture vengono acquisite da numerose collezioni private, fondazioni e musei in tutto il mondo, fra cui il Museo di Arte Moderna di Gallarate; la Galleria Nazionale di Praga, il Corning Museum of Glass New York, il Museen im Antonierhaus –Memmingen; il Museum fur Sepulkralkultur di Kassel, il Museum Cimetiére du Sud di Tounai (Belgio).
 
 
 
Altre mostre dell'artista in corso e in programma:
"Facce di Terra" presso il MiM Museum in Motion, Castello di San Pietro - San Pietro in Cerro (PV);
"Rabenschwarz" presso il Kunstverein Bamberg, Bamberg (DE).
"My Way"- Lo Spirito del Lago, presso lo Spazio Luparia a Stresa (VB).
 

Luoghi

  • Valmore studio d'arte - Contra' Porta S. Croce, 14 - 36100 Vicenza
             0444.322557
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