Zava Edegildo
Edegildo Zava nasce a Legnano. Diplomato in materie tecniche e laureato in economia all'Università Cattolica di Milano, abilitato all'insegnamento delle materie tecniche aziendali negli Istituti Superiori, attivo in gioventù come industrial designer nella progettazione di grandi impianti industriali, negli anni novanta prende a frequentare l’Accademia Belle Arti di Brera e si dedica professionalmente alla ricerca artistica. Dopo un inizio come pittore, passa alla sperimentazione e all’utilizzo di media diversi – dalla fotografia al video al computer – lavorando a cicli di opere in cui essi vengono utilizzati sia singolarmente sia in associazione, perseguendo un progetto di arte totale che lo porta a mescolare felicemente la fotografia con la pittura e il design. Zava agli inizi della sua attività lavorativa disegnava e fotografava impianti grandiosi, dalle forme in odore di fantascientifico che fanno pensare a Sheeler, a certo dada-espressionismo tedesco e al concetto di machine célibataire istituito da Duchamp. Inoltre in alcuni suoi lavori da Arcimboldo a Caravaggio si vede in chiave moderna il De Prospectiva Pingendi di Piero della Francesca: "La pictura contiene in sé tre parti principali, quali diciamo essere disegno, commensuratio et colorare”. Al fondo dei suoi lavori si percepisce una strana sensualità, un pò rappresa, congelata, pietrificata, ma anche pronta a scongelarsi con la percezione di un'energia sommersa possente, attraente e allo stesso tempo enormemente inquietante (vedi Nuclear Power Station). Il suo è una sorta di fascino per il dispositivo, non esattamente per "la macchina", per l'apparecchio in sé, per un oggetto concreto insomma, ma per il meccanismo, per l'energia che lo muove, per le regole non immediatamente percettibili per il suo funzionamento. Nella sua attività è stato seguito da curatori e storici dell'arte tra i quali Roberto Borghi, Nicoletta Boschiero, Rossana Bossaglia, Grazia Chiesa, Cristiana Collu, Philippe Daverio, Flaminio Gualdoni, Luciano Inga-Pin, Pierre Restany, Vittorio Sgarbi, Roberta Valtorta, Anna Zanco-Prestel, Emma Zanella. Due sue opere Metropolitan Ghost #15 e Nuclear Power Station #3 sono presenti nelle collezioni del Museo della Fotografia Contemporanea (Mu.Fo.Co.) di Cinisello Balsamo - MI. Inoltre una documentazione delle sue opere è conservata presso la biblioteca specialistica del Museo Mart di Rovereto.Vive e lavora tra Milano e Celle Ligure, negli anni Novanta ad Antibes.
Edegildo Zava "Commuters- circleline 90/91"
FANTASMI DELLA 90/91 di Roberto Borghi: Nel novembre del 1913, quando sulla rivista “Humanitas” esce il suo articolo intitolato I fantasmi…
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