Pisani Gianni
Cenni biografici
Gianni Pisani è nato a Napoli il 20 marzo 1935, città dove vive e lavora.
Nel 1953 un suo disegno viene premiato per la prima volta per gli ”Incontri della gioventù” e nel 1955 esordisce sulla scena nazionale dell’arte vincendo il premio del Banco di Napoli per i giovani artisti dell’Accademia ed il V Premio Cesenatico con l’opera Crocifissione. Molti sono i premi vinti negli anni ’50 e ’60, tra i quali: il Michetti, il San Fedele, il Morgan Paint’s, il Termoli, il Cesenatico, il Premio Spoleto. La sua opera Il Letto oggi in mostra permanente al Museo di Capodimonte, fu censurata perché apportatrice di traumi e chiusa in una sala dove potevano accedere solo addetti ai lavori. Questo “scandalo” gli procurò l’esclusione dalla XXXII Biennale di Venezia dove l’aveva già proposto Maurizio Calvesi, ma a Venezia Pisani , nel 1995, avrà un’intera sala alla Biennale del Centenario, invitato da Jean Clair, dove, tra le alte opere, presenterà anche il Letto. Nel ’64 l’opera La Credenza che oggi appartiene alla collezione Terrae Motus, fu premiata al III Premio Scipione e segna un altro momento importante della sua nuova ricerca oggettuale. Gianni Pisani è anche un animatore della vita culturale della città: Nel 1967 fa parte della direzione della Galleria “Il Centro” di Dina Carola con Anna Caputi, sua amica e storica dell’arte dove organizza, tra l’altro, la mostra sul Nouveau Realisme di Pierre Restany e sempre con Restany Operazione Vesuvio una mostra itinerante da Napoli a Tokyo, con la partecipazione di circa duecento artisti internazionali da Christo a Fontana, da Burri a Vedova. Nel 1969 fonda la Galleria Inesistente, nata da una idea di Vincent D’Arista, promuove una serie di azioni aventi come finalità il coinvolgimento provocatorio dell’ intera città, con eventi spettacolari e destabilizzanti. Fra questi il celebre Risveglio del Vesuvio, una finta eruzione del vulcano ottenuta con fuochi d’artificio e con l’incendio di pneumatici che suscita non poco clamore e il lancio da un aereo preso a noleggio nel novembre del 1970, di quindicimila maniche di plastica, calco di un suo braccio. Del 1974 la scultura-azione Il miracolo di G. P. che propone un gioco ironico, illusionistico, tendente ad indagare in modo affettuoso, il culto che i napoletani hanno per San Gennaro. Si avvicina a ricerche ed esperienze di tipo comportamentale proponendo azioni e performance come Tutte le mattine prima di uscire di casa, documentata dalle fotografie di Mimmo Jodice e pubblicata da Lea Vergine in Il corpo come linguaggio. Body art e storie simili, nel corso della quale si avvolge intorno al corpo un cordone ombelicale, simbolo della nascita e dell’azione Ha vinto G. P. nella quale sceglie gli spazi dell’Accademia per distruggere la propria bara. Nel 1980 diventa titolare di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, nell’82 torna a Napoli dove ricoprirà la carica di direttore dell’Accademia di Napoli per quattordici anni fino al 1998. Durante la sua direzione l’Accademia acquisterà nuovo splendore. La prima pedonalizzazione di uno spazio pubblico a Napoli: La Piazzetta Micco Spadaro antistante l’ingresso principale dell’edificio, nonché la riapertura del portone principale, l’ingresso borbonico dell’Accademia, chiuso da sempre al pubblico. Tra le molteplici iniziative la riapertura della Pinacoteca con il suo restauro e un programma di mostre da Grosz a Klimt, da Schiele alla prima grande retrospettiva di Beuys, in collaborazione con Lucio Amelio. La Biennale del Sud realizzata con undici Accademie europee – esposizione itinerante – Napoli- Madrid-Bruxelles – Londra. Nel 1982 dirige assieme a Gillo Dorfles gli Incontri Internazionali d’Arte ad Anacapri, con l’organizzazione di stages di Pittura Scultura e Ceramica e docenti come Arnaldo Pomodoro, Tilson, Toti Scialoja, Enrico Baj e dove partecipano circa duecento studenti da tutto il mondo. L’incontro con il teologo Bruno Forte, gli farà dipingere la Via Crucis Via Lucis, conservata nella sala Maria Cristina in Santa Chiara. La sua ultima antologica è del 2003 Figure dell’Autobiografia a cura di Angelo Trimarco per la Fondazione Morra, divisa tra Castel dell’Ovo e la Certosa di San Giacomo a Capri. La sua scultura in bronzo Deposizione del 1991, è in mostra in Palazzo Reale e il Monumento a G.P. del 1966, 36 teche in plastica è nella stazione della Metropolitana di Piazzale Tecchio. Il treno che parte dall’isola di Capri mosaico in vetricolor di m.30×6 fa parte degli interventi alla Metropolitana di Salvator Rosa. Nel 2013 gli è stata dedicata una sala al Museo Madre. Il suo cruccio più grande è il dipinto di 10m. x 5 in ostaggio nel Turtle Point di Bagnoli Futura , che mai nessuno ha ancora potuto vedere. Hanno scritto di lui, tra gli altri:
G.C. Argan, A. Abruzzese, G. Ballo, F. Bologna, G. Boundaille, A. Bonito Oliva, C. Brandi, D. Buzzati, De Campos’ L. Caramel, L. Carluccio, R. Causa, E.Crispolti,
L., M.De Micheli , C. De Seta, G. Dorfles, E. Evtuscenko, , R. Melli, F. Menna, G. C.Politi, P. Restany, A. Trimarco, , E.Sanguineti, T. Trini, A. Trione. V.Trione, M.
Venturoli, G Z. Krznik, M.Valsecchi, L.Vergine, S. Zuliani etc…