Pietroiusti Cesare
A partire dal 17 aprile 2018 presso Casa Morra si inaugura il nuovo progetto laboratoriale ed espositivo ideato e coordinato dall’artista Cesare Pietroiusti.
Scuola del disegno e della pittura in assenza di talento, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, consiste in un progetto che ripercorrerà in modo retrospettivo alcuni elementi della ricerca di Cesare Pietroiusti, composto da due momenti distinti ma correlati: un laboratorio performativo e una mostra conclusiva.
Il modulo laboratoriale, rivolto ad un gruppo di studenti dell’Accademia di BB.AA. di Napoli, porterà i partecipanti a ripercorrere operativamente, nel modo più fedele possibile all’originale, le tecniche che Cesare Pietroiusti ha usato (negli anni tra il 1982 e il 1986) per dare vita ai suoi primi (e pressoché unici) lavori pittorici, dalla preparazione delle tele alla ricopiatura di immagini proiettate attraverso diapositive.
Il gruppo potrà, inoltre, progettare una o più serie di grandi quantità di disegni con tecniche eterodosse (fuoco, birra, acqua salata ecc.), secondo metodi già usati dall’artista per le “produzioni e distribuzioni gratuite” dal 2005 in poi. Le opere saranno oggetto della mostra conclusiva.
Laboratorio performativo e mostra si susseguiranno sulla scala monumentale, e negli spazi ad essa adiacenti, del Palazzo Cassano Ayerbo D’Aragona – Casa Morra. Il pubblico interessato potrà apprezzare le distinte fasi di lavoro e, in particolare:
dal 17 al 24 aprile 2018, dal martedì al venerdì dalle ore 12:00 alle ore 19:00
Laboratorio performativo Scuola del disegno e della pittura in assenza di talento
con gli studenti dell’Accademia di BB.AA. di Napoli
dal 25 aprile al 19 maggio 2018, dal martedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 17:00,
Mostra conclusiva della Scuola del disegno e della pittura in assenza di talento
Casa Morra si trasforma, per l’occasione, in un teatro-fabbrica multifocale nella quale le diverse mansioni accadono contemporaneamente in punti distinti del luogo, rimarcando la naturale vocazione performativa della scalinata.
Sulla Scuola del disegno e della pittura in assenza di talento
Oltre all’elemento laboratoriale e performativo, Cesare Pietroiusti affronta il tema della retrospettiva in maniera laterale, riflettendo su come sia possibile mettere mano alla storia della propria carriera senza la necessità di dover riesumare, in maniera convenzionale o feticistica, le opere del passato.
Affrontando in questo modo il tabù del rifacimento di un’opera, l’artista propone una nuova interpretazione della contemporaneità vista, nel riesame dialettico con il passato, come la compresenza e la convergenza di tempi e significati diversi.
La mano dell’autore tende a scomparire in un’operazione in cui si contempla la non necessarietà, per un artista, di possedere un talento esprimibile con una abilità tecnica. D’altra parte questo progetto rispecchia la stessa assenza di talento di Pietroiusti che, a suo tempo, lo portò a utilizzare la ricopiatura pedissequa, su tela e su carta, della dia-proiezione.
Su Cesare Pietroiusti
Classe 1955, nato a Roma, svolge la sua ricerca artistica dal 1977, quando ha iniziato a lavorare nel centro studi Jartrakor di Sergio Lombardo, partecipando attivamente alla definizione di un’arte 'eventualista'. Nella seconda metà degli anni Ottanta dà vita, insieme a Salvatore Falci, Stefano Fontana, Pino Modica e Domenico Nardone, all’esperienza del gruppo di Piombino che sperimenta, in anticipo di circa un decennio sull’arte 'relazionale', il coinvolgimento, attraverso stimoli estetici, di un pubblico inconsapevole. Da allora ha fondato e coordinato centri di ricerca e programmi di residenza, convegni e laboratori sperimentali. Ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero. Nel 1997 ha pubblicato, con le edizioni Morra, Pensieri non funzionali, raccolta di circa cento idee apparentemente assurde, formulate come istruzioni per realizzazione di progetti artistici. Nel primo decennio del 21° secolo il suo lavoro si è concentrato sul tema dello scambio e sui paradossi che possono celarsi nel sistema sociale occidentale, di cui viene sottolineata la peculiarità del rapporto economico denaro-merce. Dal 2004 ha distribuito gratuitamente decine di migliaia di disegni autografi, venduto storie, ingerito banconote al termine di un’asta pubblica per poi restituirle al legittimo proprietario dopo l’evacuazione, organizzato serate gastronomiche dove alla fine del pranzo si viene pagati, allestito mostre dove le opere si vendono in cambio di idee e non di soldi. Ha esposto le sue opere fra l’altro presso: Art in General, New York (2001); Ikon Gallery, Birmingham (2007); Biennale di Atene (2009); MAXXI, Roma (2010); Moscow Museum of Modern Art (2011), Hayward Gallery, Londra (2012), Fondazione Sandretto, Torino (2014), Bozar, Bruxelles (2014), Maga, Museo di Gallarate (2016), Kunstverein Arnsberg (2016), ed è stato co-curatore della mostra-evento “Sensibile Comune. Le opere vive”, GNAM, Roma (2017). A partire dal 2004 al 2015 è stato docente di Laboratorio Arti Visive presso lo Iuav di Venezia e, dal 2009 al 2016, MFA Faculty presso Lesley University, Boston. Due anni fa, come membro del collettivo “Lu Cafausu”, ha dato vita alla Fondazione Lac o Le Mon (San Cesario di Lecce).
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