Onesti Anna
Mostre personali: Arti Visive Proposte, Unione Culturale F. Antonicelli, Torino (1984) - Abiti naturali, Galleria Studio Legale, Caserta (1992) - Doppio Verso: Anna Onesti e Bruno Ceccobelli, Scuderie Aldobrandini, Frascati (2001) - Esche, Lift Gallery, Roma (2002) - Tesuki-washi, installazione Istituto Giapponese di Cultura, Roma (2004) - Scrivere il cielo, aquiloni di Toshiharu Umeya e Anna Onesti, Istituto Giapponese di Cultura, Roma (2009) - I Colori del Vento, aquiloni di Anna Onesti e Therese Uguen, Magazzini del Sale, Cervia; Rituali senza tempo, Cartasia, Biennale d’Arte Contemporanea, Lucca (2010) - Di tre Colori, Istituto Nazionale per la Grafica, Roma, Istituti Italiani Di Cultura di Melbourne e Sydney, Ciputra Artpreneur Center, Jakarta; Tesuki-washi, installazione Museo d’Arte Orientale, Torino (2011) - Racconto Azzurro, installazione Museo Nazionale d’Arte Orientale, Roma (2012) - In volo, TRAleVOLTE, Roma (2013).
Biografia
Anna Onesti è nata nel 1956 a Rocca di Papa (Roma) e ha studiato presso le Accademie delle Belle Arti di Roma, Urbino e Torino, diplomandosi in Scenografia con Toti Scialoja e in Decorazione con Francesco Casorati. Ha svolto parte della sua formazione artistica a Torino. Funzionario Restauratore Conservatore presso l’Istituto Centrale per la Grafica, ha collaborato con importanti istituzioni internazionali impegnate nella salvaguardia del patrimonio culturale. Nel 1985 collabora con il Museo Nazionale d’Arte Orientale al restauro di un nucleo di stampe Ukiyo-e provenienti dal Museo d’Arte Orientale di Venezia ed esposte nella mostra “Il Mondo di Eizan”; nel 1985 frequenta il Corso Internazionale sui metodi di conservazione delle opere d’arte orientali organizzato nella sede romana dell’ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restauration of Cultural Property). A seguito di queste esperienze coltiva un costante interesse circa i metodi di restauro orientali, studi coronati nel 1994 dalla partecipazione al Corso Internazionale “Japanese Paper Conservation” svoltosi a Tokyo e Kyoto, organizzato dall’ICCROM e dal TNRICP (Tokyo National Research Institute of Cultural Properties). Un secondo viaggio in Giappone e poi viaggi in India e in Indonesia la portano ad interessarsi alle tecniche di tintura e di decorazione delle carte orientali. Nel 2004 l’artista inizia a realizzare con le carte orientali degli aquiloni (immagini del cielo) basando la loro costruzione anche su tipologie derivate da forme tradizionali giapponesi. Notevoli mostre e pubblicazioni scientifiche hanno costellato il complesso percorso di quest’artista, che incrocia conservazione e riflessione teorica, nel nome di un “fare” delicato e consapevole legato alla manualità del restauro di carta e di un deciso “pensare” all’arte come evocazione di sentimenti.
Anna Onesti mostra “Un mondo fluttuante. Opere su carta”
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