Manciati reffo Loredana

 

Brevi cenni biografici

Loredana Manciati nasce a Roma nel 1955, studia presso il secondo Liceo artistico di Roma,seguendo i corsi di S. Selva, E. Gaudenzi e lo scultore A. Bellini (presenti nella collezione di Anticoli Corrado. La sua formazione artistica prosegue in modo autonomo e personale, ampliandosi negli anni. Attraversa diversi linguaggi, quali: fotografia, grafica, disegno applicato alla decorazione del tessuto e dello ambiente. Dal 70’ all’80’ , a modo di ideare progetti grafici per le "Seterie storiche di Como"; nel contempo collabora alla realizzazione di attività ed iniziative culturali presso Enti pubblici e privati. Gli studi universitari (Laurea in Architettura) costituiscono arricchimento formativo oltre al disegno e la progettazione in ambito storico-critico. Impegno ed energie sono rivolte, da molti anni, alla professione di docente per la disciplina "Disegno e storia dell’arte". Esperienza vissuta come opportunità di confronto con la cultura giovanile. Rinnovato stimolo e fonte d’arricchimento personale. Ulteriore specializzazione in allestimento mostre e didattica museale raggiunta sostenendo gli esami corrispondenti presso l’ACCADEMIA DI Belle arti. L’inizio di una più stabile e convinta ricerca in campo aniconico, si realizza da alcuni anni, grazie al confronto ed ai contatti con diversi artisti, ed il contributo progettuale alla realizzazione di mostre d’arte. L’esperienza iconica della formazione, che si era accompagnata alla grafica applicata a vari materiali si fonde con le nuove espressioni, non per scelta razionale ma per la necessità di aderire in modo personale all’autenticità del gesto, del segno. Materia e colore divengono strumenti che liberano idee e intime sensazioni. Cosa mi prefiggo: "Non certo che la mia opera si mostri come esempio di bravura e rigore tecnico, ma piuttosto possa essere colta come una sensazione familiare; un’esperienza condivisibile da tutti". Desidero l’iterazione tra opera e spettatore: la sua curiosità. Non disdegno "il fascino" dell’immagine. Credo però, senz’ombra di dubbio, che l’idea sia superiore alla materia. Quest’ultima si dovrà piegare al servizio dell’istinto e della passione. "Ogni mio lavoro testimonia questa mia aspirazione: essere "accanto all’uomo", alla sua essenza ed alle infinite variabili del suo animo" . 

 

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