Ciracì Sarah
(Grottaglie 1972) vive e lavora tra Grottaglie (Ta) e Milano. La sua ricerca si muove nella coerente ambiguità di antinomie e nella capacità di sollevare dubbi suggerendo riflessioni che traggono spunto dalle contraddizioni del presente, al fine di sollevare interrogativi ed evidenziarne i cortocircuiti. Nell’ultimo decennio Sarah Ciracì per descrivere il suo mondo visionario utilizza strumentazioni tecnologiche, fotografie digitali manipolate al computer, video registrazioni e installazioni. Le sue opere vengono popolate da dischi volanti e astronavi, che ripetono gli stereotipi proposti da TV, film, cartoni animati giapponesi e da una narrativa scientifica popolare, che l’artista contamina con il linguaggio alto dell’arte. La sua recente produzione si muove invece su un crinale fatto di equilibri sottili, dove l’interpretazione scientifica del mondo sconfina nella ricerca spirituale. In questa dimensione la suggestione per le teorie scientifiche si carica di implicazioni filosofiche, letterarie e fantastiche. Sarah Ciracì prende parte a numerose mostre collettive e personali in gallerie private e musei internazionali: partecipa a Campo 6, a cura di Francesco Bonami, Torino (1996); vince il New York Prize (2004); Oh my God is full of stars, MACRO, Roma (2004); Intramoenia Extrart, a cura di Achille Bonito Oliva e Giusy Caroppo, Castel del Monte, Bari (2005); Tangent, Aomori Contemporary Art Center, Giappone (2007): Apocalittici e integrati, MAXXI, Roma (2007); I paesaggi e la natura dell’arte, a cura di Danilo Eccher, Arcos, Benevento (2009). Nel 2013 presenta il suo video Watershed al MAXXI e nel 2016 espone alla Fondazione Museo Pino Pascali di Bari.
EFFIMERA "Suoni, luci, visioni"
Il MATA di Modena in collaborazione con la Galleria Civica di Modena, propone opere di Carlo Bernardini, Sarah Ciracì e Roberto Pugliese.…
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