Baj Enrico
Enrico Baj (Milano 1924 - Vergiate 2003), esponente di primo piano delle avanguardie artistiche degli anni cinquanta, fonda il Movimento nucleare, fortemente innovativo sia dal punto di vista formale che ideologico. Autore del Manifesto della Pittura nucleare (1952) e del Manifesto contro lo stile (1957), la sua opera si caratterizza per l'ironia dissacratoria e per il forte impegno civile, attraverso invenzioni che combinano in modo ludico molteplici materiali e che daranno origine ai famosi "generali" e alle "parate militari" degli anni sessanta, per trovare poi massima espressione nelle tre grandi opere degli anni settanta: I funerali dell'anarchico Pinelli (1972), Nixon Parade (1974), e l'Apocalisse (1979). Dall'Apocalisse in poi Baj metterà in scena, quasi teatralmente, il degrado della società contemporanea, l'asservimento alle tecnologie e la "robotizzazione" dell'uomo. Risalgono agli anni ottanta opere come Epater le robot (1983), il Manifesto del futurismo statico (1983-86) e i Manichini (1984-87). Si accosta anche al teatro collaborando a numerose realizzazioni, tra cui Ubu re di Alfred Jarry, messo in scena da Massimo Schuster nel 1984. Attraverso una serie di opere come Metamorfosi e Metafore (1988), in cui la pittura prevale sul collage, Baj sviluppa una figurazione legata al fantastico, che avrà la sua massima espressione nelle opere kitsch dei primi anni novanta.
Nel 1993 inizia il ciclo delle Maschere tribali, a cui seguono i Feltri (1993-1998) e i Totem, opere che hanno nei titoli un ironico riferimento a personaggi della storia, come per le dame e i generali, dagli altisonanti titoli aristocratici e militari. Risale al 1994 Berluskaiser, una satira della conquista del potere attraverso i media; è del 1996 il Monumento a Bakunin, un omaggio alle idee anarchiche alle quali Baj si è sempre ispirato.
Parallelamente all'attività pittorica, l'artista si è dedicato alla produzione di libri d'artista, nati anche dal sodalizio con poeti e letterati, italiani e stranieri; tra le principali collaborazioni quelle con André Breton, Jean Baudrillard, Octavio Paz, Edoardo Sanguineti, Italo Calvino, Umberto Eco, Alda Merini, e molte altre ancora; inoltre, numerosissime le sue collaborazioni con artisti di fama internazionale, da Fontana, Jorn, Colombo, Manzoni, all'americano Mark Kostabi e ai francesi Régis Deparis e Richard e Hervé Di Rosa.
Baj ha sempre affiancato alla pittura la scrittura pubblicando numerosi libri e collaborando a quotidiani e riviste d'avanguardia.
Nel 2001 Roma gli dedica un'ampia retrospettiva a Palazzo delle Esposizioni.
Dal 2002 Baj inaugura un nuovo ciclo di opere "idrauliche" in cui dame a collage e piccole sculture sono realizzate con l'impiego di materiali metallici; queste opere verranno esposte nel 2003, nella sua ultima mostra alla Galleria Marconi di Milano.
Nel 2008 la Fondazione Marconi di Milano presenta il ciclo delle Dame e dei Generali e nel 2012 l'opera I funerali dell'anarchico Pinelli viene esposta a Milano, a Palazzo Reale. Risalgono all'autunno 2013 le importanti mostre milanesi, rispettivamente alla Fondazione A. Pomodoro e alla Fondazione Marconi.
Enrico Baj. Dames et Généraux
In mostra alcuni libri d'artista a fogli sciolti dedicati ai “generali”, personaggi grotteschi che per Enrico Baj rappresentavano l'autoritarismo…
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