Adami Valerio
Valerio Adami nasce a Bologna il 17 marzo 1935. Trasferitosi a Milano, si iscrive nel 1952 all’Accademia di Brera dove ha come docente di disegno Achille Funi. Terminati gli studi si sposta momentaneamente a Parigi e qui conosce i pittori Wifredo Lam e Roberto Sebastian Matta. Tornato in Italia, nel 1959 tiene la prima mostra personale presso la Galleria del Naviglio. Dal 1960 iniziano per Adami una serie di lunghi soggiorni che lo portano in tantissime nazioni: da Cuba all’India, fino a Israele e all’Argentina. Questi viaggi sono fondamentali poiché fonte inesauribile di amicizie, come quella con il filosofo Jacques Derrida e i pittori Saul Steinberg e Richard Lindner. Adami lavora tra Londra e Parigi dal 1961 al 1964, anno in cui è presente con una sala personale a Documenta III di Kassel.
La sua pittura è caratterizzata da un cromatismo e da un disegno marcato che, complice anche il confronto con la pop art, tra il 1961 e il 1964 rafforzerà uno stile che si distingue nell’uso di una materia cromatica in stesure piatte, dentro i netti contorni neri del disegno. Dal 1964 utilizza come campo di indagine il fumetto, sfruttandone il linguaggio conciso e sintetico, tipico delle opere di Roy Lichtenstein. Caratteristica della sua pittura sono i contorni netti, le larghe campiture e l’ambientazione in scenari fantastici o ambienti della vita quotidiana: camere da letto e saloni. Le tecniche utilizzate sono l'olio, l'acquerello, l'acrilico e la serigrafia.
Numerose nel corso degli anni le mostre personali, come quella tenuta presso lo Studio Marconi di Milano nel 1969, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris nel 1970 e l’ampia antologica tenutasi al Centre Pompidou nel 1985. Ha partecipato inoltre alle Biennali di Venezia nel 1968 e nel 1986, e a Documenta III di Kassel con una sala personale.
Valerio Adami attualmente vive e lavora tra Parigi e Meina, sul lago Maggiore. ----------------------------------------- Valerio Adami, tra i grandi protagonisti dell’arte europea contemporanea è ideatore di uno stile originale che definisce la struttura degli oggetti contrapponendo colori puri privi di chiaroscuro, delineati da un contorno nero e netto. Paolo Fabbri - “Nel nitore delle linee e nella saturazione del colore il lessico di Valerio Adami è enigmatico. Non è un segreto che si nasconde nelle profondità dell’io, nello spessore del mondo o nelle pieghe della cultura. È un enigma che risiede nella superficie della rappresentazione, nelle unità e nelle regole della composizione che il pittore indica e schiva. Il mistero non è nel profondo, ma nelle pieghe dell’evidenza planare del testo che Adami ci dà a vedere”.
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