Yael Toren. The and 4 animations
Le animazioni 3D virtuali di Yael Toren prendono vita in spazi vuoti e anonimi, un palco che disintegra i processi di tempo, storia e corpi che si sgretolano. Toren usa una fotocamera virtuale che grazie alla manipolazione tramite programmazione digitale è in grado di controllare ogni singolo dettaglio all’interno dello spazio e della trama della superficie. L’artista utilizza il potere della tecnologia per creare un’unità umana senza un’origine determinata, un’unità replicabile sospesa tra realtà e finzione, che richiama alla mente paure primordiali e inquietudini che persistono. L’osservatore si confronta con entità iperdigitali, mentre il destino umano, mostrato disadorno, tenta di intrappolare un istante di pietà e meraviglia, un istante assolutamente alieno alla tecnologia. (Tali Tamir)
Dall’alba dei tempi, l’arte ha sempre manipolato l’osservatore. Ciononostante, nel mondo reale la manipolazione ha una connotazione negativa, persino ingiusta. Nel processo artistico, invece, la manipolazione ha dalla sua parte la capacità di dar vita alla sorpresa come un’esperienza artistica. Che cosa accade realmente nelle oscure recondità dell’arte? Tutto ciò che non può accadere nel mondo reale, tutto ciò che è inenarrabile. Là, la libertà è quasi assoluta – “i confini” come li intendiamo noi quasi non esistono nel lessico dell’arte. Là, ciò che è occultato viene rivelato in tutta la sua gloria e orrore. Per me, “là” è un luogo interessante da visitare. (Yael Toren)
Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909 – Venezia
Yael Toren
Dall’alba dei tempi, l’arte ha sempre manipolato l’osservatore. Ciononostante, nel mondo reale la manipolazione ha una connotazione negativa, persino ingiusta. Nel processo artistico, invece, la manipolazione ha dalla sua parte la capacità di dar vita alla sorpresa come un’esperienza artistica. Che cosa accade realmente nelle oscure recondità dell’arte? Tutto ciò che non può accadere nel mondo reale, tutto ciò che è inenarrabile. Là, la libertà è quasi assoluta – “i confini” come li intendiamo noi quasi non esistono nel lessico dell’arte. Là, ciò che è occultato viene rivelato in tutta la sua gloria e orrore. Per me, “là” è un luogo interessante da visitare. (Yael Toren)
Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909 – Venezia
Yael Toren
Luoghi
www.ikonavenezia.com 041 5289387
dalle ore 11.00 alle ore 19.00, sabato chiuso