XLVII Premio Vasto
A cura di: Gabriele Simongini
L’icona ibrida
Forme in transito dall’invisibile al visibile
Oggi molti artisti, ciascuno in piena autonomia, lavorano sull’idea di ibridazione e di incrocio fra linguaggi come difficile e mai definitivo rito di passaggio dall’invisibile al visibile. Ecco allora, nella prossima edizione del Premio Vasto, forme in transito verso il mistero, fluide, metamorfiche, né astratte né figurative, non definibili secondo cifre cristallizzate, da manuale di storia dell’arte. Un’ibridazione anche generazionale, tramata di identità artistiche scritte nel vuoto come generatore di possibilità. Ecco affermarsi un nuovo spazio di esistenza visiva in cui possono coesistere molteplici forme in divenire, rafforzandosi a vicenda, attraverso la fluidità per vasi comunicanti di un nuovo connubio dove convivono semplice e complesso, stabilità ed instabilità, cultura individuale e culture plurali, ossessioni soggettive e pulsioni collettive. Nell’icona ibrida risuona idealmente il “sono ampio, contengo moltitudini” di Walt Whitman.
Del resto, sono crollate tutte le ideologie, la dimensione concreta dei rapporti sociali si è liquefatta nell’onnipresenza ossessiva dei social network, le nuove generazioni dei nativi digitali vivono e percepiscono con una sorta di multitasking che porta ad interagire con più strumenti tecnologici allo stesso tempo frantumando la loro attenzione in più direzioni percettive. Stiamo assistendo, ha scritto Frank Popper, al “passaggio dalla cultura degli oggetti e della stabilità alla cultura del flusso e dell’instabilità”. Come possiamo, ancora oggi, nell’ambito artistico, ragionare secondo le vecchie categorie ideologiche dell’astratto e del figurativo, come se nulla fosse cambiato dagli anni cinquanta del novecento? Ecco allora le icone ibride proposte a Vasto, forme in transito per sentire e rispettare il mistero che, inevitabilmente, avvolge e penetra le nostre vite.
Artisti partecipanti: Sabina Alessi, Vasco Bendini, Marco Brandizzi, Fausto Cheng, Bruno Conte, Peter Flaccus, Andrea Fogli, Antonio Fraddosio, Bruno Gorgone, Marco Grimaldi, Francesco Guerrieri, Andrea Lelario, Marcello Mariani, Claudio Marini, Matteo Montani, Gianluca Murasecchi, Fabio Nicotera, Maurizio Pierfranceschi, Roberto Piloni, Reinhard, Vincenzo Scolamiero, Mariantonietta Sulcanese, Alberto Timossi-Simone Pappalardo, Stella Tundo, Giorgio Vicentini, Alfredo Zelli.
Forme in transito dall’invisibile al visibile
Oggi molti artisti, ciascuno in piena autonomia, lavorano sull’idea di ibridazione e di incrocio fra linguaggi come difficile e mai definitivo rito di passaggio dall’invisibile al visibile. Ecco allora, nella prossima edizione del Premio Vasto, forme in transito verso il mistero, fluide, metamorfiche, né astratte né figurative, non definibili secondo cifre cristallizzate, da manuale di storia dell’arte. Un’ibridazione anche generazionale, tramata di identità artistiche scritte nel vuoto come generatore di possibilità. Ecco affermarsi un nuovo spazio di esistenza visiva in cui possono coesistere molteplici forme in divenire, rafforzandosi a vicenda, attraverso la fluidità per vasi comunicanti di un nuovo connubio dove convivono semplice e complesso, stabilità ed instabilità, cultura individuale e culture plurali, ossessioni soggettive e pulsioni collettive. Nell’icona ibrida risuona idealmente il “sono ampio, contengo moltitudini” di Walt Whitman.
Del resto, sono crollate tutte le ideologie, la dimensione concreta dei rapporti sociali si è liquefatta nell’onnipresenza ossessiva dei social network, le nuove generazioni dei nativi digitali vivono e percepiscono con una sorta di multitasking che porta ad interagire con più strumenti tecnologici allo stesso tempo frantumando la loro attenzione in più direzioni percettive. Stiamo assistendo, ha scritto Frank Popper, al “passaggio dalla cultura degli oggetti e della stabilità alla cultura del flusso e dell’instabilità”. Come possiamo, ancora oggi, nell’ambito artistico, ragionare secondo le vecchie categorie ideologiche dell’astratto e del figurativo, come se nulla fosse cambiato dagli anni cinquanta del novecento? Ecco allora le icone ibride proposte a Vasto, forme in transito per sentire e rispettare il mistero che, inevitabilmente, avvolge e penetra le nostre vite.
Artisti partecipanti: Sabina Alessi, Vasco Bendini, Marco Brandizzi, Fausto Cheng, Bruno Conte, Peter Flaccus, Andrea Fogli, Antonio Fraddosio, Bruno Gorgone, Marco Grimaldi, Francesco Guerrieri, Andrea Lelario, Marcello Mariani, Claudio Marini, Matteo Montani, Gianluca Murasecchi, Fabio Nicotera, Maurizio Pierfranceschi, Roberto Piloni, Reinhard, Vincenzo Scolamiero, Mariantonietta Sulcanese, Alberto Timossi-Simone Pappalardo, Stella Tundo, Giorgio Vicentini, Alfredo Zelli.
Luoghi
http://www.premiovasto.it 329 0611860
Orari: luglio e agosto: dalle 17.30 alle 21.00 ; settembre e ottobre: dalle 17.00 alle 20.30; domenica anche dalle 10.30 alle 12.30 ; lunedi’ chiuso