Walmer Bordon. La liberta' poetica della materia
A cura di: Giorgio Seveso testo di Alberto Crespi
Con il titolo “la libertà poetica della materia” la Galleria Ostrakon presenta una selezione di opere recenti di Walmer Bordon. Come scrive Giorgio Seveso, curatore della mostra, “ Bordon ha un talento istintivo e naturale, metodicamente coltivato a cogliere ogni occasione d’esperienza fornitogli dalle circostanze d’un suo costante rapporto tattile con ciò che lo circonda. Non senza la qualità aggiunta di una sorta di sovrana libertà dai condizionamenti di critici, mercanti o galleristi, che lo fanno del tutto libero di seguire le sue inclinazioni più dirette nello sviluppare una acuta contemplazione lirica delle forme e delle tracce d’emozione che si trova tra le mani.
Preoccupato più dalla rispondenza poetica del manufatto che da logiche stilistiche e linguistiche, Bordon dunque lavora per rastremazioni e iterazioni, per concentrazioni del gesto, per accumulazioni dei riferimenti segnici e poetici, insistendo in modo seriale su cicli d’opera che si inseguono con spostamenti minimi tra loro, iterazioni incalzanti, rimbalzi e ritorni quasi ossessivi. L’artista ha vissuto la prima parte della sua vita nell’industria metalmeccanica, impegnato per lavoro a manipolare e studiare materiali e leghe metalliche, colate e fusioni speciali. È dunque del tutto legittimato e con le mani in pasta per sapere ogni cosa di reazioni e patine, materie e ossidazioni, sfridi e quant’altro, e per servirsene appieno nella fucina magmatica della sua immaginazione, intento a una sua autonoma rilettura creativa dell’informel e dell’espressionismo astratto”. /
Preoccupato più dalla rispondenza poetica del manufatto che da logiche stilistiche e linguistiche, Bordon dunque lavora per rastremazioni e iterazioni, per concentrazioni del gesto, per accumulazioni dei riferimenti segnici e poetici, insistendo in modo seriale su cicli d’opera che si inseguono con spostamenti minimi tra loro, iterazioni incalzanti, rimbalzi e ritorni quasi ossessivi. L’artista ha vissuto la prima parte della sua vita nell’industria metalmeccanica, impegnato per lavoro a manipolare e studiare materiali e leghe metalliche, colate e fusioni speciali. È dunque del tutto legittimato e con le mani in pasta per sapere ogni cosa di reazioni e patine, materie e ossidazioni, sfridi e quant’altro, e per servirsene appieno nella fucina magmatica della sua immaginazione, intento a una sua autonoma rilettura creativa dell’informel e dell’espressionismo astratto”. /
Luoghi
www.spazioostrakon.it 3312565640
Orari: da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30