Wainer Vaccari. Gli osservatori
Wainer Vaccari ha scelto la Galleria Giovanni Bonelli di Pietrasanta (LU) come luogo privilegiato dove presentare, per la prima volta in Italia, il suo nuovo ciclo di dipinti. L’esposizione dal titolo Osservatori, in programma dal 29 agosto al 4 ottobre 2015, propone 15 opere inedite che segnano una sorta di ‘ritorno all'ordine’, un richiamo alla propria produzione passata, in particolare quella relativa agli anni novanta.
Tornano i soggetti ‘classici’ di Vaccari, quelli che hanno costruito la sua cifra espressiva più caratteristica, ovvero il mondo “fantastico” popolato da personaggi inquieti, provenienti da una realtà al contempo immaginaria e concreta.
La nota di novità risiede nella maniera. La nuova dimensione pittorica di Vaccari è infatti discreta, velata dietro trame brulicanti di elementi grafici discontinui, come pixel in versione analogica.
Questa modalità è già stata esplorata da Vaccari nel primo decennio del nuovo millennio, in cui le sue tele si trasformavano in superfici mosse da elementi corpuscolari, linee e segni che non facevano altro che esaltare la bidimensionalità della tela e dove i temi si riferivano alla realtà popolare del mondo dello sport e dei mass media.
Oggi, in quello scorrere di pixel s’incontrano le figure archetipiche del primo Vaccari: l'uomo seduto ripreso da una prospettiva aerea, le ronde, i viandanti. Proprio lavori come l'Osservatore, Ronda o La Misera Olimpia (2015) portano lo stile dell'autore modenese a una sintesi compiuta.
Un altro elemento di novità viene dall'universo scientifico. Vaccari infatti non si limita più a suggerire la parzialità della percezione umana attraverso la resa pittorica. L'artista cita direttamente le teorie della fisica che stanno alla base di questa verità scientifica, racchiusa nella meccanica quantistica. Due esempi sono Atomica domestica (2014) o Le due fessure (2015) – quest'ultima una vera e propria citazione dell'esperimento di Young della doppia fenditura.
Sono gli stessi osservatori a essere immersi in una costante ricerca sulle origini della materia, ma con le pose che riprendono le sembianze esemplari degli anni novanta. Le figure si stagliano ora su fondali estremamente sintetici, come pareti e mura cittadine, piccoli ponti e finestre, in una scenografia sempre più vicina alla realtà di uno schermo digitale.
Attivo inizialmente come grafico e illustratore, dagli anni Settanta Wainer Vaccari (Modena, 1949) si è dedicato esclusivamente alla carriera artistica e oggi vive e lavora a Modena. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Tornano i soggetti ‘classici’ di Vaccari, quelli che hanno costruito la sua cifra espressiva più caratteristica, ovvero il mondo “fantastico” popolato da personaggi inquieti, provenienti da una realtà al contempo immaginaria e concreta.
La nota di novità risiede nella maniera. La nuova dimensione pittorica di Vaccari è infatti discreta, velata dietro trame brulicanti di elementi grafici discontinui, come pixel in versione analogica.
Questa modalità è già stata esplorata da Vaccari nel primo decennio del nuovo millennio, in cui le sue tele si trasformavano in superfici mosse da elementi corpuscolari, linee e segni che non facevano altro che esaltare la bidimensionalità della tela e dove i temi si riferivano alla realtà popolare del mondo dello sport e dei mass media.
Oggi, in quello scorrere di pixel s’incontrano le figure archetipiche del primo Vaccari: l'uomo seduto ripreso da una prospettiva aerea, le ronde, i viandanti. Proprio lavori come l'Osservatore, Ronda o La Misera Olimpia (2015) portano lo stile dell'autore modenese a una sintesi compiuta.
Un altro elemento di novità viene dall'universo scientifico. Vaccari infatti non si limita più a suggerire la parzialità della percezione umana attraverso la resa pittorica. L'artista cita direttamente le teorie della fisica che stanno alla base di questa verità scientifica, racchiusa nella meccanica quantistica. Due esempi sono Atomica domestica (2014) o Le due fessure (2015) – quest'ultima una vera e propria citazione dell'esperimento di Young della doppia fenditura.
Sono gli stessi osservatori a essere immersi in una costante ricerca sulle origini della materia, ma con le pose che riprendono le sembianze esemplari degli anni novanta. Le figure si stagliano ora su fondali estremamente sintetici, come pareti e mura cittadine, piccoli ponti e finestre, in una scenografia sempre più vicina alla realtà di uno schermo digitale.
Attivo inizialmente come grafico e illustratore, dagli anni Settanta Wainer Vaccari (Modena, 1949) si è dedicato esclusivamente alla carriera artistica e oggi vive e lavora a Modena. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Luoghi
http://www.galleriagiovannibonelli.it 02 87246945
Orari: tutti i giorni, 11.00-13.00 e 18.00-24.00 - Ingresso libero