Vittorio Miele. Le opere inedite della testimonianza
A cura di: Rocco Zani
Si inaugura domenica 14 giugno alle ore 11, negli spazi del Museo Archeologico Nazionale G. Carettoni di Cassino, la mostra “Le opere inedite della Testimonianza”, dedicata ad una delle raccolte grafiche più rilevanti e intense di Vittorio Miele. Trenta opere selezionate da un nucleo molto più nutrito ma che segnano, probabilmente, uno dei momenti centrali del percorso narrativo dell’artista scomparso nel 1999. Disegni e inchiostri che ripercorrono, con un senso drammaticamente lieve, i giorni e gli anni bui di un’esistenza vissuta fatalmente sulle righe di una memoria mai sopita, mai addomesticata. Un percorso di grande intensità dove il dramma personale è commedia comune perché, come sottolinea Rocco Zani, curatore della mostra, “ non ha padroni o domicilio la guerra, ma rovine di sguardi e cuori, di dolori smisurati, di miseria e impotenza. E dissemina fantasmi e tracce. Vittorio Miele ne ricostruisce il fiato, il passo, l’orizzonte di orrore. Mai come ora – mai come in queste opere – la sua storia è storia unanime, epopea, memoria che non ha più, anch’essa, il privilegio di un’appartenenza ma cortile del tempo…”.
Finanche la scelta del luogo espositivo – l’eccezionale scenario del Museo Archeologico – a pochi passi dall’abbazia di Montecassino, sembra porsi come platea ideale per rileggere questi “appunti grafici” che proprio Vittorio Miele considerò veri e propri fogli di un breviario dal quale trarre il senso intimo della ricordanza, quella cognizione di un dolore senza confini che sembra prerogativa o vizio del nostro incedere.
Fortemente voluta dall’arch. Silvano Tanzilli (Direttore del Museo) e dal dott. Danilo Salvucci (Presidente del Comitato delle Celebrazioni del 70esimo), presenti il Soprintendente dott.ssa Alfonsina Russo, il Sindaco avv. G. Golini Petrarcone ed il Padre Abate Dom Donato Ogliari, la mostra appare come un necessario e ulteriore contributo di conoscenza, in quella dimensione poetica che più di altre, probabilmente, suscita tensione e stupore. Il segno grafico scarno, rigoroso, penetrante delle opere di Miele è sintesi inequivocabile di mille racconti, dei milioni di sguardi di quella umanità da sempre “in transito” sui percorsi dell’orrore. (catalogo in mostra)
Finanche la scelta del luogo espositivo – l’eccezionale scenario del Museo Archeologico – a pochi passi dall’abbazia di Montecassino, sembra porsi come platea ideale per rileggere questi “appunti grafici” che proprio Vittorio Miele considerò veri e propri fogli di un breviario dal quale trarre il senso intimo della ricordanza, quella cognizione di un dolore senza confini che sembra prerogativa o vizio del nostro incedere.
Fortemente voluta dall’arch. Silvano Tanzilli (Direttore del Museo) e dal dott. Danilo Salvucci (Presidente del Comitato delle Celebrazioni del 70esimo), presenti il Soprintendente dott.ssa Alfonsina Russo, il Sindaco avv. G. Golini Petrarcone ed il Padre Abate Dom Donato Ogliari, la mostra appare come un necessario e ulteriore contributo di conoscenza, in quella dimensione poetica che più di altre, probabilmente, suscita tensione e stupore. Il segno grafico scarno, rigoroso, penetrante delle opere di Miele è sintesi inequivocabile di mille racconti, dei milioni di sguardi di quella umanità da sempre “in transito” sui percorsi dell’orrore. (catalogo in mostra)
Luoghi
0776 301168 0776 301168
Direttore: Arch. Silvano Tanzilli Orario di visita: invernale ore 9.00-17.00, estivo 9.00-19.00