Vittoria Gerardi "Confine"
A cura di: Claudio Composti
Vittoria Gerardi nasce a Padova nel 1996. Ha iniziato a familiarizzare con la fotografia all’età di sedici anni. Dopo il liceo si trasferisce a New York dove frequenta l’International Center of Photography e lavora come assistente del fotografo italiano Renato D’Agostin.
Nel 2016 il suo primo progetto è stato pubblicato nel volume Confine, una collezione di stampe realizzate nella Death Valley durante un viaggio coast to coast nel 2015.
Questo è il suo primo lavoro con una Leica M6 e l’ha sviluppato in camera oscura con una visione concettuale del paesaggio molto matura e una tecnica di stampa di grande qualità. La Death Valley, a est nel deserto Californiano è la più bassa, secca e calda area del Nord America. Massicci montuosi e distese di terreno ricoperte di sale, che si alternano in 139 miglia di estensione, uno scenario alieno, dove nessuna creatura umana, animale o naturale può sopravvivere.
Nella serie Confine, Vittoria Gerardi presenta la sua percezione del paesaggio, un’esperienza non solo fisica, ma soprattutto visiva e mentale. La luce accecante e quindi l’incapacità di vedere, è resa dall’artista selezionando parti di negativo, estraendo frammenti del paesaggio per farli diventare linee simboliche, quasi cicatrici di luce e tempo, in bilico tra inconsistenza e materia. Le stesse cicatrici che l’aridità del deserto lascia nella memoria di chi lo attraversa.
Nel 2016 il suo primo progetto è stato pubblicato nel volume Confine, una collezione di stampe realizzate nella Death Valley durante un viaggio coast to coast nel 2015.
Questo è il suo primo lavoro con una Leica M6 e l’ha sviluppato in camera oscura con una visione concettuale del paesaggio molto matura e una tecnica di stampa di grande qualità. La Death Valley, a est nel deserto Californiano è la più bassa, secca e calda area del Nord America. Massicci montuosi e distese di terreno ricoperte di sale, che si alternano in 139 miglia di estensione, uno scenario alieno, dove nessuna creatura umana, animale o naturale può sopravvivere.
Nella serie Confine, Vittoria Gerardi presenta la sua percezione del paesaggio, un’esperienza non solo fisica, ma soprattutto visiva e mentale. La luce accecante e quindi l’incapacità di vedere, è resa dall’artista selezionando parti di negativo, estraendo frammenti del paesaggio per farli diventare linee simboliche, quasi cicatrici di luce e tempo, in bilico tra inconsistenza e materia. Le stesse cicatrici che l’aridità del deserto lascia nella memoria di chi lo attraversa.
Luoghi
www.mc2gallery.it 02 87280910 02 87280910
Orari: mar-ven 14.30-20 ingresso libero