Violenti Confini
A cura di: Pietro Bellasi, Alberto Fiz e Saverio Verini
Marco Baldicchi |Filippo Berta | Alighiero Boetti | Mircea Cantor| Christo | Dina Danish | Nicolò Degiorgis | Flavio Favelli |Mario Giacomelli | Mona Hatoum | Paolo Icaro | Jiří Kolář | Sandro Martini Margherita Moscardini | Adrian Paci |Claudio Parmiggiani | Jon Rafman | Pietro Ruffo | Dim Sampaio Giuseppe Spagnulo |Luca Vitone
Sabato 29 aprile presso le storiche sale della Pinacoteca Comunale di Città di Castello inaugura Violenti confini, il progetto espositivo ideato e curato dalla casa editrice Magonza (www.magonzaeditore.it), che raccoglie le opere di ventuno artisti contemporanei, italiani e stranieri.
La mostra – aperta al pubblico fino al 9 luglio 2017 – intende indagare il tema del confine e la sua rappresentazione in diversi ambiti, da quello geografico a quello sociale, da quello politico a quello biografico. Interpretando il concetto di territorio e di limite, la mostra guarda con attenzione anche all'attualità, dalle questioni di ridefinizione di vecchie e nuove frontiere, ai fenomeni dei flussi migratori. Oltre al confine inteso come “trauma”, come “frattura”, l’esposizione propone anche una declinazione immaginifica e lirica del tema, creando così un percorso aperto e capace di restituire la tensione e insieme il potenziale artistico, evocativo e creativo che accompagna da sempre la riflessione sui concetti di confine e limite.
Ventuno opere di altrettanti artisti – eterogenei per generazione, poetica e ricerca stilistica – interpretano ed esplorano l’idea di confine da una serie di punti di vista trasversali. I lavori in mostra – installazioni, dipinti, disegni, sculture, fotografie, video – sono stati realizzati perlopiù negli ultimi decenni, sino a includere un progetto concepito appositamente per l’occasione. Insieme a questi, Violenti confini presenta anche documenti risalenti a secoli passati. Il progetto espositivo parte infatti da alcune mappe storiche provenienti dalle collezioni museali di Città di Castello, valorizzando il patrimonio del territorio umbro e testimoniando come l’interesse per questo argomento attraversi epoche diverse.
Tali documenti, che apriranno la mostra, creeranno un ideale ponte con le opere d’arte contemporanea negli spazi dedicati alle mostre temporanee della splendida Pinacoteca Comunale, secondo un principio sincronico. L’allestimento si snoda in cinque ambienti, ognuno dei quali presenta una variazione sul tema.
Il rapporto tra passato e presente, fil rouge dell’intera mostra, è ben espresso nella stanza iniziale, dove antiche mappe dialogano con l’intervento site specific di Marco Baldicchi. Il confine, inteso come “trauma”, è oggetto dei lavori di Alighiero Boetti, Mircea Cantor, Dina Danish, Margherita Moscardini e Pietro Ruffo, nella seconda stanza. Il percorso prosegue con Filippo Berta, Nicolò Degiorgis, Mona Hatoum e Jon Rafman, i cui lavori affrontano il tema del confine come questione sociale e relazionale, con una forte attenzione alla presenza umana. Si concentrano invece sul confine immateriale, come soglia da oltrepassare, le opere di Christo, Paolo Icaro, Jiří Kolář, Sandro Martini, Claudio Parmiggiani e Giuseppe Spagnulo, che popolano il quarto ambiente. L’ultima stanza è dedicata a una lettura del confine in chiave biografica, con opere di Flavio Favelli, Mario Giacomelli, Adrian Paci, Dim Sampaio e Luca Vitone.
Violenti confini costituisce dunque un campo aperto di confronto su questioni cruciali del presente, offrendo una mappatura di luoghi, provenienze e approcci, capace di definire anche una geografia dell’arte contemporanea degli ultimi decenni.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Magonza, con i contributi critici di Pietro Bellasi, Alberto Fiz e Saverio Verini, schede sulle opere e sugli artisti, e un apparato iconografico dei lavori esposti.
Sabato 29 aprile presso le storiche sale della Pinacoteca Comunale di Città di Castello inaugura Violenti confini, il progetto espositivo ideato e curato dalla casa editrice Magonza (www.magonzaeditore.it), che raccoglie le opere di ventuno artisti contemporanei, italiani e stranieri.
La mostra – aperta al pubblico fino al 9 luglio 2017 – intende indagare il tema del confine e la sua rappresentazione in diversi ambiti, da quello geografico a quello sociale, da quello politico a quello biografico. Interpretando il concetto di territorio e di limite, la mostra guarda con attenzione anche all'attualità, dalle questioni di ridefinizione di vecchie e nuove frontiere, ai fenomeni dei flussi migratori. Oltre al confine inteso come “trauma”, come “frattura”, l’esposizione propone anche una declinazione immaginifica e lirica del tema, creando così un percorso aperto e capace di restituire la tensione e insieme il potenziale artistico, evocativo e creativo che accompagna da sempre la riflessione sui concetti di confine e limite.
Ventuno opere di altrettanti artisti – eterogenei per generazione, poetica e ricerca stilistica – interpretano ed esplorano l’idea di confine da una serie di punti di vista trasversali. I lavori in mostra – installazioni, dipinti, disegni, sculture, fotografie, video – sono stati realizzati perlopiù negli ultimi decenni, sino a includere un progetto concepito appositamente per l’occasione. Insieme a questi, Violenti confini presenta anche documenti risalenti a secoli passati. Il progetto espositivo parte infatti da alcune mappe storiche provenienti dalle collezioni museali di Città di Castello, valorizzando il patrimonio del territorio umbro e testimoniando come l’interesse per questo argomento attraversi epoche diverse.
Tali documenti, che apriranno la mostra, creeranno un ideale ponte con le opere d’arte contemporanea negli spazi dedicati alle mostre temporanee della splendida Pinacoteca Comunale, secondo un principio sincronico. L’allestimento si snoda in cinque ambienti, ognuno dei quali presenta una variazione sul tema.
Il rapporto tra passato e presente, fil rouge dell’intera mostra, è ben espresso nella stanza iniziale, dove antiche mappe dialogano con l’intervento site specific di Marco Baldicchi. Il confine, inteso come “trauma”, è oggetto dei lavori di Alighiero Boetti, Mircea Cantor, Dina Danish, Margherita Moscardini e Pietro Ruffo, nella seconda stanza. Il percorso prosegue con Filippo Berta, Nicolò Degiorgis, Mona Hatoum e Jon Rafman, i cui lavori affrontano il tema del confine come questione sociale e relazionale, con una forte attenzione alla presenza umana. Si concentrano invece sul confine immateriale, come soglia da oltrepassare, le opere di Christo, Paolo Icaro, Jiří Kolář, Sandro Martini, Claudio Parmiggiani e Giuseppe Spagnulo, che popolano il quarto ambiente. L’ultima stanza è dedicata a una lettura del confine in chiave biografica, con opere di Flavio Favelli, Mario Giacomelli, Adrian Paci, Dim Sampaio e Luca Vitone.
Violenti confini costituisce dunque un campo aperto di confronto su questioni cruciali del presente, offrendo una mappatura di luoghi, provenienze e approcci, capace di definire anche una geografia dell’arte contemporanea degli ultimi decenni.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Magonza, con i contributi critici di Pietro Bellasi, Alberto Fiz e Saverio Verini, schede sulle opere e sugli artisti, e un apparato iconografico dei lavori esposti.
Luoghi
075 8554202 075 8554639
orari: 10.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30 chiuso il lunedì non festivo ingresso euro 4.00