Veronica Muntoni "Narrazioni Anatomiche"
Narrazioni Anatomiche
Veronica Muntoni
La fotografia di Veronica Muntoni nasce dalla cura, dalla necessità di accogliere e preservare con gli occhi – dove le braccia non possono – una porzione di mondo sgradevole e reietta eppure preziosa.
Con uno sguardo talmente innocente da sembrare quasi scabroso, Veronica interroga i bordi del suo esistere, scandaglia una quotidianità autentica quanto difettata, arrangiata. Registra esistenze tenute insieme un po' per forza, un po' per caso e che, proprio in virtù di queste ostentate ammaccature, risultano disturbanti e profondamente poetiche.
Poetiche, si. La poesia imbrigliata nelle piccole cose, nelle pieghe sgualcite dei giorni. La poesia del fango e del vento.
La sensualità dell'infanzia, la mutazione del corpo dopo l'amore e la vita, l'imperfezione esasperata... tutto ciò di cui si parla controvoglia esplode nelle fotografie di Muntoni che diventano un atto di comprensione, accettazione e esaltazione delle infinite trame dell'esistere.
Il bianco e nero – sua cifra stilistica – non è sinonimo di opposizione, di giusto e sbagliato, ma un bagno materico in cui sembra di perdersi, come in una ballata dal ritmo lento e malinconico.
I neri bitume che ci inghiotte come certe strade imboccate per sbaglio o amori il cui abbraccio non si scioglie; i bianchi – pochi e mai veramente puliti – barlumi di speranza a ricordare che niente, niente nella vita è mai netto, mai detto, mai scontato e, soprattutto, mai perduto.
Veronica Muntoni
La fotografia di Veronica Muntoni nasce dalla cura, dalla necessità di accogliere e preservare con gli occhi – dove le braccia non possono – una porzione di mondo sgradevole e reietta eppure preziosa.
Con uno sguardo talmente innocente da sembrare quasi scabroso, Veronica interroga i bordi del suo esistere, scandaglia una quotidianità autentica quanto difettata, arrangiata. Registra esistenze tenute insieme un po' per forza, un po' per caso e che, proprio in virtù di queste ostentate ammaccature, risultano disturbanti e profondamente poetiche.
Poetiche, si. La poesia imbrigliata nelle piccole cose, nelle pieghe sgualcite dei giorni. La poesia del fango e del vento.
La sensualità dell'infanzia, la mutazione del corpo dopo l'amore e la vita, l'imperfezione esasperata... tutto ciò di cui si parla controvoglia esplode nelle fotografie di Muntoni che diventano un atto di comprensione, accettazione e esaltazione delle infinite trame dell'esistere.
Il bianco e nero – sua cifra stilistica – non è sinonimo di opposizione, di giusto e sbagliato, ma un bagno materico in cui sembra di perdersi, come in una ballata dal ritmo lento e malinconico.
I neri bitume che ci inghiotte come certe strade imboccate per sbaglio o amori il cui abbraccio non si scioglie; i bianchi – pochi e mai veramente puliti – barlumi di speranza a ricordare che niente, niente nella vita è mai netto, mai detto, mai scontato e, soprattutto, mai perduto.
Luoghi
www.spazioraw.it 02 49436719
Orario: 15.30 – 19.00 dal lunedì al venerdì, sabato su appuntamento Ingresso libero