Vasco Bendini. L'immagine accolta
A cura di: Flaminio Gualdoni
L’immagine accolta è il momento più alto della stagione finale di Vasco Bendini, che è per lui, come assai raramente accade, altissima non meno delle storiche, intensificata da una lucidità definitiva, da una sapienza cui solo a pochi è dato di giungere.
Bendini ha determinato di fare di ogni quadro un’esperienza insieme prima e ultimativa in assenza di cautele d’artificio e di stile.
Vivendo lo studio come luogo primario di concentrazione e di meditazione, ha abolito le stesse clausole di mediazione pittorica. Il quadro è il luogo d’un avvenire impreventivo e indeterminato cui Bendini prende amorevole parte come fosse un paredro, provocando l’innesco e intonazione iniziale del processo.
La premessa concettuale e poetica è lucidissima. La disputa antica sul “non fare il quadro” che era stata della sua generazione degli anni tra ’50 e i ’60 si risolve in lui per estremizzazione dell’indipendenza di senso dell’opera: sino a farsi interrogazione, in L’immagine accolta, intorno a senso e non senso, che non riguarda la natura dell’immagine in quanto prodotto del pittorico e piuttosto la ragione del suo stesso stare nel mondo, in una sorta di continuamente reiterato e definitivo dubbio esistenziale.
Bendini ha determinato di fare di ogni quadro un’esperienza insieme prima e ultimativa in assenza di cautele d’artificio e di stile.
Vivendo lo studio come luogo primario di concentrazione e di meditazione, ha abolito le stesse clausole di mediazione pittorica. Il quadro è il luogo d’un avvenire impreventivo e indeterminato cui Bendini prende amorevole parte come fosse un paredro, provocando l’innesco e intonazione iniziale del processo.
La premessa concettuale e poetica è lucidissima. La disputa antica sul “non fare il quadro” che era stata della sua generazione degli anni tra ’50 e i ’60 si risolve in lui per estremizzazione dell’indipendenza di senso dell’opera: sino a farsi interrogazione, in L’immagine accolta, intorno a senso e non senso, che non riguarda la natura dell’immagine in quanto prodotto del pittorico e piuttosto la ragione del suo stesso stare nel mondo, in una sorta di continuamente reiterato e definitivo dubbio esistenziale.
Luoghi
www.galleriamonopoli.com 02 36593646
Orari: martedì – sabato dalle 14 alle 19. Domenica e lunedì chiuso. Ingresso libero