Valentina De Rosa / Vincenzo Pagliuca "Monadi"
A cura di: Gabriela Galati
Valentina De Rosa ha lavorato dal 2013 a Firenze in una villa del XV secolo che ospita persone con gravi problemi psichici, motori, e sensoriali. L’artista si è avvicinata a loro per ritrarli uno a uno, su uno sfondo di colori piatti e vividi, in una situazione allo stesso tempo quotidiana e personale, che segue in alcuni casi i tratti stilistici del ritratto classico. De Rosa si rapporta ai soggetti ritratti con uno sguardo empatico ma, come scrive Giovanni Fiorentino, senza nessuna intenzione di denuncia, distanziandosi in questo modo della tradizione del reportage. Le opere trovano un punto di equilibrio nel modo distaccato e allo stesso tempo delicato con cui espongono la fragilità e momentanea calma delle vite delle persone rappresentate.La serie di Vincenzo Pagliuca mònos nasce da una lunga ricerca che l’artista ha realizzato lungo l’Appenino Meridionale, dal basso Lazio fino all’Aspromonte, fotografando all’alba o in condizioni di luce particolari. L’artista compone l’immagine mettendo le case isolate, che in molti casi non sono più abitate e in cui lo stato di deterioramento e abbandono è evidente, al centro. Sono architetture apparentemente casuali ma in grado di creare relazioni straordinarie con il contesto circostante.
Le condizioni di luce scelte tingono le foto di tonalità tali da veicolare il freddo dell’alba invernale in campagna.
L’uniformità della serie, sia dal punto di vista delle tipologie architettoniche, sia dal punto di vista della composizione, rende evidente, quasi in maniera paradossale, le particolarità e unicità di ogni esemplare.
Così, entrambi i progetti presentati, Villa Montertuli di De Rosa e mònos di Pagliuca, dialogano in mostra su diversi tipi di singolarità, allo stesso tempo uniche e solitarie.