Turi Sottile "Memoria. Superfici Diverse"
A cura di: Francesco Gallo Mazzeo - Testo di Dante Maffia
Turi acqua e saponeNelle ragioni della pittura di Turi Sottile c’è la filosofia e la teologia, la poesia la scienza; egli ha creduto che potesse far rifluire lo scibile umano dentro coordinate capaci di poter svelare il senso primo e ultimo dell’esistenza.
Ma si sa che i colori sono anche bizzarri e capricciosi e incontrandosi, e poi scontrandosi con una natura altrettanto bizzarra e capricciosa come quella di Turi, alla fine hanno combinato una sarabanda di illazioni, di sussurri, di intemperanze, e di digressioni da far pensare che il pittore fosse impazzito.
Fatto è che rientrato nella dimensione divina del pittore (le gare estenuanti con Tintoretto e poi con gli avanguardisti dell’Otto e del Novecento lo avevano nauseato) ha cominciato a lavorare con una innocenza, come altrimenti chiamarla?, che gli ha dato la possibilità di chiamare all’ordine ogni colore ogni sfumatura e ha perciò potuto spremere da ognuno la poesia più intima, addirittura con il combattimento interiore che spesso si dissolve in astrattezze e che invece lui ha saputo portare a esiti in cui a dominare è l’armonia.
Ogni opera degli ultimi anni realizzata da Turi Sottile è un perfetto atto sessuale, una freccia che fa centro anche quando, come alle fiere del Santo Patrono, la traiettoria è sfasata.
E la ragione di una simmetria così ricca di esiti è nel suo totale abbandono al canto che lo spinge a immergersi sulla tela.
Una preghiera ai superficiali visitatori: “non leggete l’opera esposta come se fosse un giornale che dà notizie di attualità, non sprecate gli occhi e il cuore cercando suggestioni che vivano in superfice.
Nella pittura di Turi (mi dispiace, amico mio, dover mettere giacca e cravatta e prendere l’aspetto del professore) c’è la dovizia di un sogno rincorso e mai trovato, c’è il raggiungimento di un traguardo subito dissolto ogni volta appena tagliato il nastro, c’è l’esaltazione di essere giunti a conquistare l’Aleph ma senza averne potuto mai prenderne le redini e scioglierlo nel canto sublime della Dissolvenza.
Ma sia chiaro, la Dissolvenza intesa come addio che bisogna tessere all’infinito e man mano trovare le crepe e le fessure che permettano di entrare nella verità.
Non parlo della tecnica che Turi maneggia con perizia inusitata, parlo del progetto che lo inquieta e lo pone sull’orlo d’un precipizio da cui intravede il cammino della sapienza del cuore.
Un traguardo dove è quasi impossibile arrivare. Turi non desiste e così, opera dopo opera, ruba un acconto alla Verità e alla Sapienza e il suo cuore si apre al vento della notte e gli incubi diventano ulteriore scommessa per “vincere di mille secoli il silenzio”.
Dante Maffia
Luoghi
www.bibliothe.net 39 066781427
Orario apertura galleria dal lunedì al sabato dalle 11 alle 23