Tullio Pericoli. Areonatura
A cura di: Claudio Cerritelli
Con la mostra Areonatura di Tullio Pericoli, si apre il 21 marzo la stagione espositiva 2014 del Museo di Riva del Garda.
A bordo di un aereo da turismo Tullio Pericoli ha sorvolato, in una mattina di fine novembre 2013, il territorio dell’Alto Garda, con l’intento di cogliere, per la prima volta dal cielo, la forma che il paesaggio gli avrebbe potuto restituire da quel particolare punto di vista.
È attraverso la personale suggestione “aerea” e l’aiuto delle immagini fotografiche scattate in volo che Pericoli - nei mesi successivi - ha creato un ciclo di tavole che saranno esposte al MAG dalla primavera all’autunno prossimi. Si tratta di circa sessanta opere su carta di diverse dimensioni e tecniche (olii, acquerelli e matite).
Il titolo della mostra, Areonatura, è un neologismo ideato dall’artista per raccontare l’esperienza di un volo fatto per meglio decifrare la forma di quel particolare paesaggio.
Come sottolinea il curatore Claudio Cerritelli, «in questo inedito gruppo di disegni e dipinti Pericoli ha verificato con straordinari risultati le sue capacità di lettura analitica e introspettiva del paesaggio gardesano, restituendo allo spettatore la ricchezza dei diversi elementi morfologici che costituiscono l’identità dei luoghi osservati. Il volto della natura emerge con differenti vibrazioni di segni e di colori, e attraverso trasparenze luminose sembra di entrare nell’anima del paesaggio».
«Nell’idea poetica di “areonatura” Pericoli non esalta l’atto di dipingere in volo le prospettive aeree del paesaggio, il movente non è quello di assimilare le traiettorie di velocità compenetrando forme e colori per esprimere la molteplicità espansiva dello sguardo aereo – continua il curatore – L’esigenza è di osservare la totalità panoramica del paesaggio senza mai illudersi di superare “i confini della realtà terrestre”, per cogliere piuttosto gli aspetti morfologici della natura attraverso le loro visibili relazioni. Questa sintesi spaziale è ricognizione necessaria per elaborare energie segniche e cromatiche rispondenti alla conformazione dei luoghi, immagini a loro ispirate, ma che hanno una propria vita, sono pagine di pura verità pittorica.
In quest’esplorazione Pericoli è interessato a entrare nelle fibre della natura, nei sommovimenti nascosti della superficie, nei valori strutturali della materia come sostanza che unisce paesaggio e pittura nello stesso destino. Ciò che conta per l’artista è filtrare ogni aspetto con l’occhio della pittura, cercare nuovi sguardi sul paesaggio dopo aver assimilato la sua vera forma, raccontare per immagini ciò che la natura gardesana ha suscitato nel suo sguardo in una limpida giornata di novembre.
Ha avuto dunque ragione Pericoli a voler osservare a bordo di un aereo da turismo un territorio a lui sconosciuto, quella zona di complessi caratteri geologici che dalla Valle dei Laghi si estende fino alle rive settentrionali del Garda. L’estraneità ai luoghi e la distanza dello sguardo aereo gli hanno permesso di avvistare con “occhio da straniero” l’incanto naturalistico e le atmosfere incomparabili, avvicinandosi con immediatezza a scenari mai visti prima».
Con queste nuove visioni di Tullio Pericoli, il MAG prosegue il suo percorso di esplorazione artistica del paesaggio gardesano, avviato con i precedenti progetti sulla fotografia storica e contemporanea. In questo modo, e con la consueta acquisizione di un gruppo di opere, si andrà ad arricchire e impreziosire il patrimonio artistico e culturale del Museo Alto Garda.
In occasione della mostra, è stato realizzato un catalogo con le immagini delle opere e un testo di Claudio Cerritelli.
Tullio Pericoli sarà presente con un nucleo di dipinti e disegni anche al Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. I due musei MAG e Mart, dagli inizi del 2013, hanno avviato un’importante collaborazione che si è concretizzata in un programma di mostre ed eventi.
I paesaggi è il titolo del progetto di Tullio Pericoli per il Mart, in programma dal 9 maggio all’8 giugno 2014. Le opere in mostra saranno una selezione di circa cinquanta olii e acquerelli tra quelli pubblicati dall’artista marchigiano nel volume edito da Adelphi nel 2013, e intitolato appunto I paesaggi; opere dedicate, come scrive lo stesso autore, «alla luce, ai colori, alla natura e alle forme della mia terra natale».
Salvatore Settis ha definito i paesaggi di Pericoli «altamente soggettivizzati». Qui, scrive Settis, «lontananze di orizzonte e riprese ravvicinate, al rallentatore, si nutrono di uno stesso vocabolario di colori fortemente materici, di delicate incisioni che li attraversano come solchi, di simmetrie accennate e negate».
A bordo di un aereo da turismo Tullio Pericoli ha sorvolato, in una mattina di fine novembre 2013, il territorio dell’Alto Garda, con l’intento di cogliere, per la prima volta dal cielo, la forma che il paesaggio gli avrebbe potuto restituire da quel particolare punto di vista.
È attraverso la personale suggestione “aerea” e l’aiuto delle immagini fotografiche scattate in volo che Pericoli - nei mesi successivi - ha creato un ciclo di tavole che saranno esposte al MAG dalla primavera all’autunno prossimi. Si tratta di circa sessanta opere su carta di diverse dimensioni e tecniche (olii, acquerelli e matite).
Il titolo della mostra, Areonatura, è un neologismo ideato dall’artista per raccontare l’esperienza di un volo fatto per meglio decifrare la forma di quel particolare paesaggio.
Come sottolinea il curatore Claudio Cerritelli, «in questo inedito gruppo di disegni e dipinti Pericoli ha verificato con straordinari risultati le sue capacità di lettura analitica e introspettiva del paesaggio gardesano, restituendo allo spettatore la ricchezza dei diversi elementi morfologici che costituiscono l’identità dei luoghi osservati. Il volto della natura emerge con differenti vibrazioni di segni e di colori, e attraverso trasparenze luminose sembra di entrare nell’anima del paesaggio».
«Nell’idea poetica di “areonatura” Pericoli non esalta l’atto di dipingere in volo le prospettive aeree del paesaggio, il movente non è quello di assimilare le traiettorie di velocità compenetrando forme e colori per esprimere la molteplicità espansiva dello sguardo aereo – continua il curatore – L’esigenza è di osservare la totalità panoramica del paesaggio senza mai illudersi di superare “i confini della realtà terrestre”, per cogliere piuttosto gli aspetti morfologici della natura attraverso le loro visibili relazioni. Questa sintesi spaziale è ricognizione necessaria per elaborare energie segniche e cromatiche rispondenti alla conformazione dei luoghi, immagini a loro ispirate, ma che hanno una propria vita, sono pagine di pura verità pittorica.
In quest’esplorazione Pericoli è interessato a entrare nelle fibre della natura, nei sommovimenti nascosti della superficie, nei valori strutturali della materia come sostanza che unisce paesaggio e pittura nello stesso destino. Ciò che conta per l’artista è filtrare ogni aspetto con l’occhio della pittura, cercare nuovi sguardi sul paesaggio dopo aver assimilato la sua vera forma, raccontare per immagini ciò che la natura gardesana ha suscitato nel suo sguardo in una limpida giornata di novembre.
Ha avuto dunque ragione Pericoli a voler osservare a bordo di un aereo da turismo un territorio a lui sconosciuto, quella zona di complessi caratteri geologici che dalla Valle dei Laghi si estende fino alle rive settentrionali del Garda. L’estraneità ai luoghi e la distanza dello sguardo aereo gli hanno permesso di avvistare con “occhio da straniero” l’incanto naturalistico e le atmosfere incomparabili, avvicinandosi con immediatezza a scenari mai visti prima».
Con queste nuove visioni di Tullio Pericoli, il MAG prosegue il suo percorso di esplorazione artistica del paesaggio gardesano, avviato con i precedenti progetti sulla fotografia storica e contemporanea. In questo modo, e con la consueta acquisizione di un gruppo di opere, si andrà ad arricchire e impreziosire il patrimonio artistico e culturale del Museo Alto Garda.
In occasione della mostra, è stato realizzato un catalogo con le immagini delle opere e un testo di Claudio Cerritelli.
Tullio Pericoli sarà presente con un nucleo di dipinti e disegni anche al Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. I due musei MAG e Mart, dagli inizi del 2013, hanno avviato un’importante collaborazione che si è concretizzata in un programma di mostre ed eventi.
I paesaggi è il titolo del progetto di Tullio Pericoli per il Mart, in programma dal 9 maggio all’8 giugno 2014. Le opere in mostra saranno una selezione di circa cinquanta olii e acquerelli tra quelli pubblicati dall’artista marchigiano nel volume edito da Adelphi nel 2013, e intitolato appunto I paesaggi; opere dedicate, come scrive lo stesso autore, «alla luce, ai colori, alla natura e alle forme della mia terra natale».
Salvatore Settis ha definito i paesaggi di Pericoli «altamente soggettivizzati». Qui, scrive Settis, «lontananze di orizzonte e riprese ravvicinate, al rallentatore, si nutrono di uno stesso vocabolario di colori fortemente materici, di delicate incisioni che li attraversano come solchi, di simmetrie accennate e negate».
Luoghi
http://www.museoaltogarda.it 0464 573869 0464 573868
marzo-maggio | ottobre-novembre: mar-dom 10.00-18.00 giugno-settembre: lun-dom 10.00-18.00 27 dicembre - 6 gennaio: 10.00-18.00 (chiuso 1 gennaio) Ingresso: euro 3