Thierry Konarzewski “Enosim. Il posto delle anime”
I rifiuti approdati sulle coste dell’Isola di San Pietro in Sardegna si animano di volti misteriosi
negli scatti emozionanti del fotografo francese nato in Africa.
La mostra fotografica che si terrà dal 22 marzo al 14 maggio 2017 alla Cartec - Cava Arte Contemporanea,
suggestivo e antico spazio scavato nelle rocce di tufo,
attiguo alla Galleria Comunale di Cagliari e annesso ai Musei Civici, diretti da Anna Maria Montaldo, ha per oggetto i rifiuti.
Argomento nevralgico, quindi anche molto frequentato dall’arte contemporanea, ma affrontato dal fotografo in questione,
il francese Thierry Konarzewski, con un approccio del tutto singolare,
attraverso una ricerca che si distingue dalla moltitudine di variazioni sul tema rifiuti e ambiente tout court.
“Enosim” - dal nome che i Fenici diedero all’Isola di San Pietro in Sardegna - è una mappatura di inquietanti presenze, volti
che il fotografo trova e ritrae nella morfologia di plastiche consumate, mutilate e rotte;
di bidoni, fustini, taniche, bottiglie arrivate dal mare nelle cale di Carloforte più esposte a venti e correnti.
Sono zone frequentate con assiduità da Konarzewski alla ricerca di seducenti sguardi sottotraccia,
in rapporto dialettico, oltre che formale, con la morte delle cose.
negli scatti emozionanti del fotografo francese nato in Africa.
La mostra fotografica che si terrà dal 22 marzo al 14 maggio 2017 alla Cartec - Cava Arte Contemporanea,
suggestivo e antico spazio scavato nelle rocce di tufo,
attiguo alla Galleria Comunale di Cagliari e annesso ai Musei Civici, diretti da Anna Maria Montaldo, ha per oggetto i rifiuti.
Argomento nevralgico, quindi anche molto frequentato dall’arte contemporanea, ma affrontato dal fotografo in questione,
il francese Thierry Konarzewski, con un approccio del tutto singolare,
attraverso una ricerca che si distingue dalla moltitudine di variazioni sul tema rifiuti e ambiente tout court.
“Enosim” - dal nome che i Fenici diedero all’Isola di San Pietro in Sardegna - è una mappatura di inquietanti presenze, volti
che il fotografo trova e ritrae nella morfologia di plastiche consumate, mutilate e rotte;
di bidoni, fustini, taniche, bottiglie arrivate dal mare nelle cale di Carloforte più esposte a venti e correnti.
Sono zone frequentate con assiduità da Konarzewski alla ricerca di seducenti sguardi sottotraccia,
in rapporto dialettico, oltre che formale, con la morte delle cose.
Luoghi
www.galleriacomunalecagliari.it/ 070.677.7598 070.401.846