That Feeling
A cura di: Domenico de Chirico
Artisti:
Alice Browne, Heather Guertin, Stephen Felton, Joshua Citarella, Tamina Amadyar ,Michael Debatty, Hanna Hur, Sofia Leiby, Alexander Lieck, Matthew Musgrave, Hayal Pozanti, Zoé de Soumagnat
Eduardo Secci Contemporary è lieta di presentare la mostra That Feeling curata da Domenico de Chirico con opere di Tamina Amadyar, Alice Browne, Joshua Citarella, Michael Debatty, Stephen Felton, Heather Guertin, Hanna Hur, Sofia Leiby, Alexander Lieck, Matthew Musgrave,Hayal Pozanti, Zoé de Soumagnat.
Il critico d’arte Clement Greenberg (1909-1994), sostenitore della tendenza Color Field, a partire dal 1959 formulò un nuovo astrattismo che denominò Post-painterly abstraction, fatto essenzialmente di colore steso su ampie campiture, aderente al supporto e con minime variazioni cromatiche. La forma diventa protagonista, soggetto e contenuto gradualmente scompaiono. Ars est artem de-monstrare è, secondo Greenberg, il principio che ispira gli artisti, dall’Impressionismo in poi, a eleg-gere il loro medium a unico contenuto dell’arte con una rafforzata attenzione alla bidimensionalità del dipinto. Per di più, egli fu molto attratto dagli scritti di Benedetto Croce (1866-1952) del quale cita più volte l’Estetica (1902), testo in cui il neoidealista italiano considera l’intuizione come prima forma di vita dello spirito. L’arte viene definita come intuizione-espressione, due termini inscindibili secondo cui non sarebbe possibile intuire senza esprimere e viceversa. Questa dialettica fa sì che ciò che l’artista intuisce sia la stessa immagine che egli per ispirazione crea da una considerazione del reale, nel senso che l’opera d’arte è l’unità indifferenziata della percezione del reale e della semplice immagine del possibile.
Affezionata a quel concetto di inscindibilità, That Feeling può essere considerata come una nuova e provocatoria condizione di apertura nei confronti delle più diverse forme di espressione, la cui bellezza non sarebbe altro che ‘l’adeguatezza dell’espressione’ nelle forme, nei segni e nei colori, i.e.: gli spazi pittorici aperti, nudi e astratti di Tamina Amadyar; il colore, la consistenza e il volume immersi in una dimensione di mondanità emotiva per Alice Browne; le superfici incontaminate e magicamente digitalizzate di Joshua Citarella; gli spazi per visioni alternative di Michael Debatty; le linee arrotondate, i colori tenui e le forme estremamente semplificate per Stephen Felton; gli spazi astratti e i caratteri, prima inventati poi narrati, per Heather Guertin; le curve e le tracce che emer-gono fluidamente dalle tele di Hanna Hur, mediante l’utilizzo di strumenti di disegno e materiali tra-dizionali; i segni e gli impulsi legati alla grafologia e alla psicometria che si esibiscono in coreografie improvvisate nei dipinti di Sofia Leiby; le gesta emotive e interrotte nei quadri astratti di Alexander Lieck; l’interesse di Matthew Musgrave nel pensare attraverso la pittura, considerandone la natura mutevole ed espansiva; un alfabeto inventato, algoritmi e figure ibride nei dipinti geometrici di Hayal Pozanti; le meditazioni intime e le distorsioni sensuali, tagliate, sbiadite, sottolineate e fanta-sticate sulle tele di Zoé de Soumagnat.
Domenico de Chirico
Alice Browne, Heather Guertin, Stephen Felton, Joshua Citarella, Tamina Amadyar ,Michael Debatty, Hanna Hur, Sofia Leiby, Alexander Lieck, Matthew Musgrave, Hayal Pozanti, Zoé de Soumagnat
Eduardo Secci Contemporary è lieta di presentare la mostra That Feeling curata da Domenico de Chirico con opere di Tamina Amadyar, Alice Browne, Joshua Citarella, Michael Debatty, Stephen Felton, Heather Guertin, Hanna Hur, Sofia Leiby, Alexander Lieck, Matthew Musgrave,Hayal Pozanti, Zoé de Soumagnat.
Il critico d’arte Clement Greenberg (1909-1994), sostenitore della tendenza Color Field, a partire dal 1959 formulò un nuovo astrattismo che denominò Post-painterly abstraction, fatto essenzialmente di colore steso su ampie campiture, aderente al supporto e con minime variazioni cromatiche. La forma diventa protagonista, soggetto e contenuto gradualmente scompaiono. Ars est artem de-monstrare è, secondo Greenberg, il principio che ispira gli artisti, dall’Impressionismo in poi, a eleg-gere il loro medium a unico contenuto dell’arte con una rafforzata attenzione alla bidimensionalità del dipinto. Per di più, egli fu molto attratto dagli scritti di Benedetto Croce (1866-1952) del quale cita più volte l’Estetica (1902), testo in cui il neoidealista italiano considera l’intuizione come prima forma di vita dello spirito. L’arte viene definita come intuizione-espressione, due termini inscindibili secondo cui non sarebbe possibile intuire senza esprimere e viceversa. Questa dialettica fa sì che ciò che l’artista intuisce sia la stessa immagine che egli per ispirazione crea da una considerazione del reale, nel senso che l’opera d’arte è l’unità indifferenziata della percezione del reale e della semplice immagine del possibile.
Affezionata a quel concetto di inscindibilità, That Feeling può essere considerata come una nuova e provocatoria condizione di apertura nei confronti delle più diverse forme di espressione, la cui bellezza non sarebbe altro che ‘l’adeguatezza dell’espressione’ nelle forme, nei segni e nei colori, i.e.: gli spazi pittorici aperti, nudi e astratti di Tamina Amadyar; il colore, la consistenza e il volume immersi in una dimensione di mondanità emotiva per Alice Browne; le superfici incontaminate e magicamente digitalizzate di Joshua Citarella; gli spazi per visioni alternative di Michael Debatty; le linee arrotondate, i colori tenui e le forme estremamente semplificate per Stephen Felton; gli spazi astratti e i caratteri, prima inventati poi narrati, per Heather Guertin; le curve e le tracce che emer-gono fluidamente dalle tele di Hanna Hur, mediante l’utilizzo di strumenti di disegno e materiali tra-dizionali; i segni e gli impulsi legati alla grafologia e alla psicometria che si esibiscono in coreografie improvvisate nei dipinti di Sofia Leiby; le gesta emotive e interrotte nei quadri astratti di Alexander Lieck; l’interesse di Matthew Musgrave nel pensare attraverso la pittura, considerandone la natura mutevole ed espansiva; un alfabeto inventato, algoritmi e figure ibride nei dipinti geometrici di Hayal Pozanti; le meditazioni intime e le distorsioni sensuali, tagliate, sbiadite, sottolineate e fanta-sticate sulle tele di Zoé de Soumagnat.
Domenico de Chirico
Luoghi
http://www.eduardosecci.com +39.055.283506 055 0517518
orario: lun-ven 9-13 e 15-19