Stefano Graziani. Nature morte
A cura di: Testo di Nanni Cagnone
Sabato 25 giugno alle ore 18,30 la Galleria Mazzoli presenta Nature morte – Fictions and Excerpts, la seconda mostra personale di Stefano Graziani.
In mostra fotografie inedite, realizzate dall’artista nell’ultimo biennio, che rappresentano nature morte, fuochi d’artificio e una breve storia dell’architettura attraverso le immagini che ci permette di viaggiare nel tempo e nello spazio: dal menhir di Carnac e dal sito archeologico di Karnak, passando per la Roma di Borromini fino ad arrivare all’Austria di Adolf Loos.
In tutte le serie in mostra elemento fondamentale è la luce: nelle sale della galleria assisitiamo infatti a un’alternanza tra la luce delle nature morte che entra lateralmente o emerge dal fondo, la luce dei fuochi d’artificio che illumina il cielo notturno e la luce accecante del sole sulle rovine egizie.
In fondo la parola fotografia deriva dall’unione di due parole greche luce (φ ς | phôs) e ῶ grafia (γραφή | graphis) che unite significano “scrivere con la luce” e il visitatore non deve far altro che leggere gli ‘scritti’ di Stefano Graziani.
Nanni Cagnone nel suo testo Nascostamente parla di “… cose che con noncuranza si avvicinano, sembrano non sapere perché lo fanno, e chiedono fortuna a una semplicità del guardare, a una contemplazione nascente dal puro osservare. Condizione ingannevole, che non potrà sottrarci ad arrischiate domande. Se c’è una pretesa, qui, è quella di scomparire per poter vedere, lasciando che le cose accadano da sé, e sia anche nostro il loro anonimo vanto”.
In mostra fotografie inedite, realizzate dall’artista nell’ultimo biennio, che rappresentano nature morte, fuochi d’artificio e una breve storia dell’architettura attraverso le immagini che ci permette di viaggiare nel tempo e nello spazio: dal menhir di Carnac e dal sito archeologico di Karnak, passando per la Roma di Borromini fino ad arrivare all’Austria di Adolf Loos.
In tutte le serie in mostra elemento fondamentale è la luce: nelle sale della galleria assisitiamo infatti a un’alternanza tra la luce delle nature morte che entra lateralmente o emerge dal fondo, la luce dei fuochi d’artificio che illumina il cielo notturno e la luce accecante del sole sulle rovine egizie.
In fondo la parola fotografia deriva dall’unione di due parole greche luce (φ ς | phôs) e ῶ grafia (γραφή | graphis) che unite significano “scrivere con la luce” e il visitatore non deve far altro che leggere gli ‘scritti’ di Stefano Graziani.
Nanni Cagnone nel suo testo Nascostamente parla di “… cose che con noncuranza si avvicinano, sembrano non sapere perché lo fanno, e chiedono fortuna a una semplicità del guardare, a una contemplazione nascente dal puro osservare. Condizione ingannevole, che non potrà sottrarci ad arrischiate domande. Se c’è una pretesa, qui, è quella di scomparire per poter vedere, lasciando che le cose accadano da sé, e sia anche nostro il loro anonimo vanto”.
Luoghi
http://www.galleriamazzoli.com 059 243455 059 214980
Orario: 10-13 e 16-19 chiuso i festivi