Sissa Micheli "Metaphors For Survival II"
La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo percorso espositivo con Metaphors For Survival II, la mostra personale di Sissa Micheli.
La ricerca espressiva di Sissa Micheli, artista altoatesina e viennese d’adozione , si muove tra l’immagine fissa e quella mobile dosando con rigore installazioni, video e foto. Formatasi in ambito fotografico, l’artista ama mettere in scena e creare ambienti e oggetti per le sue foto e i suoi video cercando di esaltarne la loro intrinseca energia cinetica attraverso espedienti formali, luminosi e sonori. In tal modo Micheli conduce lo spettatore a riflettere su quegli aspetti estetici che uniscono il mondo della fotografia a quello del cinema e s’inserisce nella riflessione contemporanea sui generi di comunicazione culturale.
Dopo un’attenta osservazione della realtà circostante, l’artista ama mettere in discussione ciò che sembra noto attraverso dei circuiti visivo-emozionali. Le sue immagini appaiono attraenti e ambigue, esprimendo sia la volontà di far emergere paure e fantasie di carattere collettivo che di fermare il tempo. Le sue opere fotografiche sembrano, infatti, trovarsi in bilico tra movimento e fermo-immagine, tra presente e passato, riflettendo sulla dimensione temporale e in particolare sull’attimo transitorio.
L’artista talvolta si mette sulle tracce dell’esperienza quotidiana, facendo di sé la protagonista di taluni disagi traumatici o di emozioni che assumono lo spessore di una profondità analitica o sperimenta strategie di transfert che la portano a immedesimarsi in vari personaggi di opere per lo più letterarie universalmente note e ne assorbe e trasfigura il senso come momento di condivisione e di pathos personale.
Le opere in mostra , che oscillano tra realtà e finzione, tra presente e futuro si propongono di affrontare emozioni collettive come la paura e il bisogno di protezione o addirittura la speranza di strategie di sopravvivenza. Situazioni topografiche e geologiche come vulcani, montagne..... vengono utilizzati come metafore di sopravvivenza o fallimento. L’uso ricorrente dei fogli d’alluminio , ideati dalla NASA nel 1964, usati come coperture di salvataggio, accentua la sensazione di stato d’emergenza stimolando una riflessione sulla nostra era, in particolare sullo stato del nostro ambiente naturale e sull’urgenza di proteggerlo.
La video installazione dal titolo A Mountain Phenomenon è dedicata alle variazioni energetiche di luce. Le immagini di alcune montagne argentate appaiono muovendosi nello spazio grazie alla loro proiezione su dei riflettori utilizzati in campo fotografico e cinematografico. Durante la loro rotazione le montagne, realizzate con il materiale riflettente delle coperte di soccorso, riverberano e interrompono la luce esaltandone il potenziale energetico . Strutture animate artificialmente sembrano sfidare le leggi fisiche della trasformazione dell’energia solare. La superficie riflettente delle montagne permette che la scultura appaia come un ghiacciaio e esalta diverse associazioni come quella con l'acqua gelata come una forma di energia inutilizzata.
Anche in questa opera l’utilizzo dei fogli d’alluminio usati come coperte di salvataggio suggerisce una riflessione sul problema globale dell’esaurimento delle energie naturali.
La ricerca espressiva di Sissa Micheli, artista altoatesina e viennese d’adozione , si muove tra l’immagine fissa e quella mobile dosando con rigore installazioni, video e foto. Formatasi in ambito fotografico, l’artista ama mettere in scena e creare ambienti e oggetti per le sue foto e i suoi video cercando di esaltarne la loro intrinseca energia cinetica attraverso espedienti formali, luminosi e sonori. In tal modo Micheli conduce lo spettatore a riflettere su quegli aspetti estetici che uniscono il mondo della fotografia a quello del cinema e s’inserisce nella riflessione contemporanea sui generi di comunicazione culturale.
Dopo un’attenta osservazione della realtà circostante, l’artista ama mettere in discussione ciò che sembra noto attraverso dei circuiti visivo-emozionali. Le sue immagini appaiono attraenti e ambigue, esprimendo sia la volontà di far emergere paure e fantasie di carattere collettivo che di fermare il tempo. Le sue opere fotografiche sembrano, infatti, trovarsi in bilico tra movimento e fermo-immagine, tra presente e passato, riflettendo sulla dimensione temporale e in particolare sull’attimo transitorio.
L’artista talvolta si mette sulle tracce dell’esperienza quotidiana, facendo di sé la protagonista di taluni disagi traumatici o di emozioni che assumono lo spessore di una profondità analitica o sperimenta strategie di transfert che la portano a immedesimarsi in vari personaggi di opere per lo più letterarie universalmente note e ne assorbe e trasfigura il senso come momento di condivisione e di pathos personale.
Le opere in mostra , che oscillano tra realtà e finzione, tra presente e futuro si propongono di affrontare emozioni collettive come la paura e il bisogno di protezione o addirittura la speranza di strategie di sopravvivenza. Situazioni topografiche e geologiche come vulcani, montagne..... vengono utilizzati come metafore di sopravvivenza o fallimento. L’uso ricorrente dei fogli d’alluminio , ideati dalla NASA nel 1964, usati come coperture di salvataggio, accentua la sensazione di stato d’emergenza stimolando una riflessione sulla nostra era, in particolare sullo stato del nostro ambiente naturale e sull’urgenza di proteggerlo.
La video installazione dal titolo A Mountain Phenomenon è dedicata alle variazioni energetiche di luce. Le immagini di alcune montagne argentate appaiono muovendosi nello spazio grazie alla loro proiezione su dei riflettori utilizzati in campo fotografico e cinematografico. Durante la loro rotazione le montagne, realizzate con il materiale riflettente delle coperte di soccorso, riverberano e interrompono la luce esaltandone il potenziale energetico . Strutture animate artificialmente sembrano sfidare le leggi fisiche della trasformazione dell’energia solare. La superficie riflettente delle montagne permette che la scultura appaia come un ghiacciaio e esalta diverse associazioni come quella con l'acqua gelata come una forma di energia inutilizzata.
Anche in questa opera l’utilizzo dei fogli d’alluminio usati come coperte di salvataggio suggerisce una riflessione sul problema globale dell’esaurimento delle energie naturali.
Luoghi
www.muratcentoventidue.com 393.8704029
Orario di apertura: dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20