17/05/2017  al 30/06/2017

Simone Pellegrini / Jorge Mayet "Arriaca"

A cura di: Alberto Dambruoso

Simone Pellegrini / Jorge Mayet   "Arriaca"
Montoro12 Contemporary Art è lieta di presentare Arriaca, prima bi-personale a Roma di Simone Pellegrini e Jorge Mayet curata da Alberto Dambruoso. La mostra occuperà entrambe le sale della galleria, colorandosi delle opere che contraddistinguono lo stile unico di Pellegrini, insieme alle fluttuanti sculture arboree di Mayet. Arriaca, nome antico dell’odierna città spagnola Guadalajara, fu uno dei primi luoghi d'incontro tra le religioni ebraica, cristiana ed islamica, dall’arabo “fiume delle pietre”. Il termine è anche usato per indicare un punto ideale dove iconico e aniconico sono conciliati insieme, così come nelle opere degli artisti presentati Le opere di Simone Pellegrini presentano forme semplici, quasi primitive, delineate da ritmi e motivi suggeriti dalle linee tracciate, le quali, variando di intensità, da sottili a più larghe, da chiare a più scure, hanno la funzione di creare, racchiudere, e decorare. Le figure che animano i lavori di Pellegrini, come Vario Diafano e Trame, presentano caratteristiche prettamente organiche, siano queste umane o vegetali, le quali, poste l’una accanto all’altra, perdono il loro significato originale, in favore di nuove accezioni date dalla lettura delle forme stesse nel complesso, piuttosto che nella loro singolarità. La trama della composizione potrebbe essere formata da un tessuto connettivo che si dispone in modo difforme a seconda dell'organizzazione strutturale delle sue parti. L'opera di Simone Pellegrini appare pervasa da istinti che intendono ridefinire l'uomo e il mondo. Nella ricerca di Pellegrini si osserva una ricorsività del segno che supera la simbologia eurocentrica e si affida alle libere associazioni semantiche, aprendo a interpretazioni extra pittoriche ed extra narrative. 

Allo stesso modo, i lavori di Jorge Mayet, come De Yemaya e Equilibristas de la Habana, presentano qualità puramente organiche, date dalla riproduzione con carta ed altri materiali, di elementi naturali, come alberi, radici, e zolle di terra. Nel linguaggio allegorico di Mayet, natura e artificialità sono combinati insieme creando un’atmosfera enigmatica data, sopratutto, dalla nascita e crescita di elementi naturali in un contesto prettamente artificiale come quello della galleria. Inoltre, spinto dalle rotture socio-politiche che disgregano la relazione tra le popolazioni ed il loro ambiente naturale, Mayet crea forme di alberi con radici che sembrano non toccar mai il terreno, come in un costante mutamento. L’artista usa l’albero come icona simbolica capace di resistere a queste condizioni disastrose, creando oggetti che esistono nella loro immagine. Infatti è la memoria fotografica dell’artista cubano, esiliato a Maiorca, a delineare la forma ed i colori che prenderanno le sue opere, i suoi alberi realistici le cui radici sono lasciate fluttuare per aria al posto di essere ben radicate, come a ricordare il peso dell’esilio, della lontananza dalle proprie radici culturali. 

Luoghi

  • Galleria Montoro 12 contemporary art - Via di Montoro, 12 - Roma
             06 68308500

    orario: mar - sab 11-19 o su appuntamento

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