Silvia Beccaria. Luci in fondo al mare
A cura di: Testo critico di Silvana Nota
Il vernissage, a carattere performativo, vedrà gli spazi trasformarsi per brevi periodi in una sorta di dark room, al cui interno le opere, attraverso una metamorfosi suggestiva, cambieranno il loro aspetto diurno accendendosi di nuove fluorescenze.
Il progetto di ricerca si ispira infatti agli organismi dei fondali marini, e al fenomeno della Bioluminescenza. Come scrive Silvana Nota che presenta la mostra: “Un processo naturale di trasformazione preso a prestito dall’artista per esplorare simbolicamente il significato del “doppio” nel suo aspetto più nobile e profondo. Osservare l’apparenza per poi travalicarla e scoprire, oltre la prima maschera, strati più veri e interiori degli esseri umani”.
Una serie di opere installative a muro, ascrivibili agli eterogenei linguaggi della Textile Wall Installation, sono state realizzate da Silvia Beccaria con pvc, plastica, gomma, tessuti e intrecciati a mano.
Il progetto di ricerca si ispira infatti agli organismi dei fondali marini, e al fenomeno della Bioluminescenza. Come scrive Silvana Nota che presenta la mostra: “Un processo naturale di trasformazione preso a prestito dall’artista per esplorare simbolicamente il significato del “doppio” nel suo aspetto più nobile e profondo. Osservare l’apparenza per poi travalicarla e scoprire, oltre la prima maschera, strati più veri e interiori degli esseri umani”.
Una serie di opere installative a muro, ascrivibili agli eterogenei linguaggi della Textile Wall Installation, sono state realizzate da Silvia Beccaria con pvc, plastica, gomma, tessuti e intrecciati a mano.
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