Santiago Cucullu — The new old days
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di annunciare, giovedì 11 gennaio 2018, la nuova personale di Santiago Cucullu dal titolo The new old days.
Nel corso degli anni, la ricerca dell'artista si è focalizzata principalmente sul processo con cui un episodio legato al vissuto personale, sociale, politico viene trasmesso a chi non ne è stato parte in prima persona attraverso un'esperienza estetica.
Collezionando piccoli episodi casualmente ripresi dall'immaginario urbano o dalle sottoculture, il processo creativo scaturisce dalla traduzione in un dispositivo oggettuale di tutti gli elementi che ne compongono il ricordo. La distanza spaziale, il tempo trascorso, l'imprevedibilità degli eventi che intercorrono dal momento in cui comincia l'esperienza, fino alla realizzazione dell'opera, si traducono in un'esperienza che ogni visitatore fruisce a sua volta in maniera soggettiva.
Santiago Cucullu condensa questo genere di riflessioni in una profonda indagine sul medium e sui materiali, percorrendo le stanze occupate da installazioni realizzate con wall drawing e ceramiche.
Il punto di partenza è uno strumento intimo come il disegno, attraverso il quale l'artista cerca di non frapporre nessun grado di oggettivazione tra sé e l'esperienza, dal momento che l'unica testimonianza della sua presenza, in quel luogo e in quel momento, risente già delle condizioni contingenti e della velocità di esecuzione. L'antica tecnica di decorazione della creta prima della smaltatura, poi, porta con sé una dimensione ancestrale e metafisica, richiamando immediatamente le origini della rappresentazione.
Il pezzo può cuocere anche quattro o cinque volte e subire diversi tipi di "shock" a seconda dei materiali, dell'ordine con cui si susseguono le loro applicazioni e della temperatura del forno. Ciò che risulta dai vari passaggi può essere talvolta imprevedibile, così da suggerire all'artista la sensazione che sia il materiale stesso a definire il modo in cui pensare al lavoro finito. I soggetti dei wall drawing riprendono, infatti, alcuni passaggi ormai non più visibili nelle ceramiche e che andrebbero persi se l'artista non avesse provveduto a registrarli nuovamente con la pittura. Allo stesso tempo, l'uso di oggetti quotidiani, come piatti e calchi di legno, riportano le tracce di chi li ha utilizzati, dell'usura, dell'umidità e del cambio di temperatura, mentre le scritte, riprese dai giochi di parole, dallo slang di strada e da notazioni quasi dimenticate aprono alle possibilità offerte dall'interruzione e dallo spiazzamento di significato, generando energia creativa fuori controllo, a partire dagli errori e dagli incidenti.
La logica espositiva, infine, aggiunge un ulteriore livello d'interpretazione, il cui grado di aderenza estetica alla narrazione risulta in base all'accostamento, al verso del piatto da mostrare, ai rimandi interni lasciati trapelare. Lo stesso spazio della mostra, dunque, è sottoposto alla perdita di controllo sull'effetto finale per offrire evidenza alla prospettiva culturale con cui guardiamo e leggiamo il mondo.
Nel corso degli anni, la ricerca dell'artista si è focalizzata principalmente sul processo con cui un episodio legato al vissuto personale, sociale, politico viene trasmesso a chi non ne è stato parte in prima persona attraverso un'esperienza estetica.
Collezionando piccoli episodi casualmente ripresi dall'immaginario urbano o dalle sottoculture, il processo creativo scaturisce dalla traduzione in un dispositivo oggettuale di tutti gli elementi che ne compongono il ricordo. La distanza spaziale, il tempo trascorso, l'imprevedibilità degli eventi che intercorrono dal momento in cui comincia l'esperienza, fino alla realizzazione dell'opera, si traducono in un'esperienza che ogni visitatore fruisce a sua volta in maniera soggettiva.
Santiago Cucullu condensa questo genere di riflessioni in una profonda indagine sul medium e sui materiali, percorrendo le stanze occupate da installazioni realizzate con wall drawing e ceramiche.
Il punto di partenza è uno strumento intimo come il disegno, attraverso il quale l'artista cerca di non frapporre nessun grado di oggettivazione tra sé e l'esperienza, dal momento che l'unica testimonianza della sua presenza, in quel luogo e in quel momento, risente già delle condizioni contingenti e della velocità di esecuzione. L'antica tecnica di decorazione della creta prima della smaltatura, poi, porta con sé una dimensione ancestrale e metafisica, richiamando immediatamente le origini della rappresentazione.
Il pezzo può cuocere anche quattro o cinque volte e subire diversi tipi di "shock" a seconda dei materiali, dell'ordine con cui si susseguono le loro applicazioni e della temperatura del forno. Ciò che risulta dai vari passaggi può essere talvolta imprevedibile, così da suggerire all'artista la sensazione che sia il materiale stesso a definire il modo in cui pensare al lavoro finito. I soggetti dei wall drawing riprendono, infatti, alcuni passaggi ormai non più visibili nelle ceramiche e che andrebbero persi se l'artista non avesse provveduto a registrarli nuovamente con la pittura. Allo stesso tempo, l'uso di oggetti quotidiani, come piatti e calchi di legno, riportano le tracce di chi li ha utilizzati, dell'usura, dell'umidità e del cambio di temperatura, mentre le scritte, riprese dai giochi di parole, dallo slang di strada e da notazioni quasi dimenticate aprono alle possibilità offerte dall'interruzione e dallo spiazzamento di significato, generando energia creativa fuori controllo, a partire dagli errori e dagli incidenti.
La logica espositiva, infine, aggiunge un ulteriore livello d'interpretazione, il cui grado di aderenza estetica alla narrazione risulta in base all'accostamento, al verso del piatto da mostrare, ai rimandi interni lasciati trapelare. Lo stesso spazio della mostra, dunque, è sottoposto alla perdita di controllo sull'effetto finale per offrire evidenza alla prospettiva culturale con cui guardiamo e leggiamo il mondo.
Http://www.galleriaumbertodimarino.com/santiago-cucullu-the-new-old-days-11-january-2018/
Luoghi
http://www.galleriaumbertodimarino.com/exhibitions 0810609318