Sana Kazi "The Sleepers series"
A cura di: Manuela De Leonardis
Giovanna Pennacchi è lieta di presentare per la prima volta in Italia The Sleepers series di Sana Kazi, un lavoro incentrato sul rapporto tra fotografia e miniatura.
L’artista pakistana è partita dalla realizzazione di ritratti fotografici di giovani personaggi (donne e uomini) che ha trasferito su fogli di carta wasli, la tradizionale carta fatta a mano impiegata per le miniature, precedentemente preparata con uno strato di cenere.
I volti dei “dormienti”, dipinti con pigmenti naturali provenienti dalla miscela di vari minerali con sabbia e pietre macinate, riflettono un’idea di sospensione ed incompiuto che per l’artista è concettualmente significativa, in quanto permette l’interazione con il pubblico che ha la libertà di “ricostruire” quei volti attraverso la propria immaginazione, assecondando una propria idea di “veridicità”.
L’aspetto della ripetizione è altrettanto importante: introduce al tema della continuità, dell’armonia, del ritmo, della transitorietà del tempo. Elementi che sono associati alla ricerca spirituale dell’amore eterno e radicati nella memoria collettiva.
In particolare, hanno un legame profondo con la pratica sufi della ripetizione del nome di Dio e dei suoi attributi, conosciuta nella religione musulmana come Zikr.
L’invocazione stessa con il ritmo della ripetizione e la sua sincronizzazione conduce in uno stato di trance che è al di là dello spazio e del tempo.
“Ogni singolo ritratto viene ripetuto quattro volte.” – afferma Sana Kazi – “Di passaggio in passaggio perde la sua consistenza formale. Queste quattro tappe del viaggio sono un’allegoria dell’inizio della vita, ancor prima che lo spirito venga soffiato nel grembo materno, seguito dalla nascita, dalla morte, e, infine, dalla vita eterna. L’alternanza nella ciclicità della vita è mostrata in un sereno stato transitorio di sonno.”
(Manuela De Leonardis)
L’artista pakistana è partita dalla realizzazione di ritratti fotografici di giovani personaggi (donne e uomini) che ha trasferito su fogli di carta wasli, la tradizionale carta fatta a mano impiegata per le miniature, precedentemente preparata con uno strato di cenere.
I volti dei “dormienti”, dipinti con pigmenti naturali provenienti dalla miscela di vari minerali con sabbia e pietre macinate, riflettono un’idea di sospensione ed incompiuto che per l’artista è concettualmente significativa, in quanto permette l’interazione con il pubblico che ha la libertà di “ricostruire” quei volti attraverso la propria immaginazione, assecondando una propria idea di “veridicità”.
L’aspetto della ripetizione è altrettanto importante: introduce al tema della continuità, dell’armonia, del ritmo, della transitorietà del tempo. Elementi che sono associati alla ricerca spirituale dell’amore eterno e radicati nella memoria collettiva.
In particolare, hanno un legame profondo con la pratica sufi della ripetizione del nome di Dio e dei suoi attributi, conosciuta nella religione musulmana come Zikr.
L’invocazione stessa con il ritmo della ripetizione e la sua sincronizzazione conduce in uno stato di trance che è al di là dello spazio e del tempo.
“Ogni singolo ritratto viene ripetuto quattro volte.” – afferma Sana Kazi – “Di passaggio in passaggio perde la sua consistenza formale. Queste quattro tappe del viaggio sono un’allegoria dell’inizio della vita, ancor prima che lo spirito venga soffiato nel grembo materno, seguito dalla nascita, dalla morte, e, infine, dalla vita eterna. L’alternanza nella ciclicità della vita è mostrata in un sereno stato transitorio di sonno.”
(Manuela De Leonardis)
Luoghi
http://www.actainternational.it 064742005
direzione : Giovanna Pennacchi - orario: dal martedì al sabato ore 16.00 – 19.30