Rudy Pulcinelli “Bíos”:
A cura di: Ilaria Magni
“Bíos”: mostra personale di Rudy Pulcinelli dal 17 marzo al 29 aprile 2018 a Reggio Emilia. L’artista toscano realizza, per la Galleria Bonioni Arte (Corso Garibaldi, 43), un progetto site specific teso a sottolineare l’importanza del dialogo, cibo spirituale per ogni essere umano. Curata da Ilaria Magni, l’esposizione sarà inaugurata sabato 17 marzo, alle ore 17.00.
La mostra trae il titolo – “Bíos” – dalla grande installazione che occupa la parte centrale della Galleria. “Bíos” in greco antico significa “vita”, ma è anche acronimo di “Basic Input-Output System”, componente fondamentale per l’accensione di ogni computer. La parola germoglia da una serie di antiche giare, utilizzate in India per l’approvvigionamento dell’acqua. Nelle intenzioni di Rudy Pulcinelli il dialogo è, dunque, conditio sine qua non per l’esistenza, in grado di valorizzare le diversità per allontanare il conflitto.
«L’artista – scrive Ilaria Magni – concepisce lo spazio come un sistema architettonico in un ambiente dominato dal contrasto tra l’alternanza di differenti piani, volumi e proiezioni, dosando presenze e assenze, pieni e vuoti in un linguaggio segnico funzionale a suggerire le complessità della comunicazione tra obiettivi raggiunti e mancati, dialoghi interrotti, scrigni che custodiscono memorie, finestre che divengono ponti di passaggio, varchi e confini: tutto prende forma nella materia del ferro e dell’acciaio, in una narrazione dove la pregnanza dei significati è amplificata dalla linearità delle forme, dalla naturalezza del tempo dell’attesa generato dal vuoto, e dall’equilibrio geometrico di simmetrie e asimmetrie. Rudy Pulcinelli usa l’acciaio come Klimt usava il colore, per provocare liriche vibrazioni: la materia è forgiata a formare flussi, composti da lettere provenienti dai sette alfabeti più diffusi al mondo (latino, greco, cirillico, cinese, arabo, ebraico e giapponese), grafemi che evocano allusivamente la diversità culturale».
Il percorso espositivo è completato da una quindicina di opere a terra e a parete in acciaio corten e ferro bianco verniciato, realizzate prevalentemente nel 2017-18. Lavori che costituiscono un linguaggio scultoreo-installativo estremamente contemporaneo, mediatico e emotivo, capace di rileggere il passato per costruire il futuro.
La mostra è aperta al pubblico fino al 29 aprile 2018, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00; chiuso Pasqua e Pasquetta, aperto 25 Aprile. Ingresso libero. Nel corso dell’esposizione sarà pubblicato il catalogo con un testo critico di Ilaria Magni e un ricco apparato iconografico.
Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, info@bonioniarte.it, www.facebook.com/bonioniarte, www.instagram.com/bonioniarte.
La mostra trae il titolo – “Bíos” – dalla grande installazione che occupa la parte centrale della Galleria. “Bíos” in greco antico significa “vita”, ma è anche acronimo di “Basic Input-Output System”, componente fondamentale per l’accensione di ogni computer. La parola germoglia da una serie di antiche giare, utilizzate in India per l’approvvigionamento dell’acqua. Nelle intenzioni di Rudy Pulcinelli il dialogo è, dunque, conditio sine qua non per l’esistenza, in grado di valorizzare le diversità per allontanare il conflitto.
«L’artista – scrive Ilaria Magni – concepisce lo spazio come un sistema architettonico in un ambiente dominato dal contrasto tra l’alternanza di differenti piani, volumi e proiezioni, dosando presenze e assenze, pieni e vuoti in un linguaggio segnico funzionale a suggerire le complessità della comunicazione tra obiettivi raggiunti e mancati, dialoghi interrotti, scrigni che custodiscono memorie, finestre che divengono ponti di passaggio, varchi e confini: tutto prende forma nella materia del ferro e dell’acciaio, in una narrazione dove la pregnanza dei significati è amplificata dalla linearità delle forme, dalla naturalezza del tempo dell’attesa generato dal vuoto, e dall’equilibrio geometrico di simmetrie e asimmetrie. Rudy Pulcinelli usa l’acciaio come Klimt usava il colore, per provocare liriche vibrazioni: la materia è forgiata a formare flussi, composti da lettere provenienti dai sette alfabeti più diffusi al mondo (latino, greco, cirillico, cinese, arabo, ebraico e giapponese), grafemi che evocano allusivamente la diversità culturale».
Il percorso espositivo è completato da una quindicina di opere a terra e a parete in acciaio corten e ferro bianco verniciato, realizzate prevalentemente nel 2017-18. Lavori che costituiscono un linguaggio scultoreo-installativo estremamente contemporaneo, mediatico e emotivo, capace di rileggere il passato per costruire il futuro.
La mostra è aperta al pubblico fino al 29 aprile 2018, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00; chiuso Pasqua e Pasquetta, aperto 25 Aprile. Ingresso libero. Nel corso dell’esposizione sarà pubblicato il catalogo con un testo critico di Ilaria Magni e un ricco apparato iconografico.
Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, info@bonioniarte.it, www.facebook.com/bonioniarte, www.instagram.com/bonioniarte.
Luoghi
www.bonioniarte.it 0522 435765
Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00.