Rosella Restante “Una mappa al giorno”
A cura di: Marcello Carlino

Rosella Restante sceglie, di fatto, la filosofia e lo stile del dialogo e, quel che è del dialogo, fa risuonare più voci. Anche in questa chiave le opere qui fanno concerto e il loro è un rapporto ispirato alla musica; del resto, sui modi della mise en abîme, si enucleano talora profili eventuali di uno spartito, di un diagramma di onde sonore.
Tra similarità e differenze, i disegni di una parete dialogano con i disegni dell’altra: questi rinunciando a linee di confine, quelli ingrossandoli fino al nero di strisce inscatolanti, di morse detentive; questi prorompendo senza argini nel silenzio dei bianchi; quelli in contrappunto strutturandosi secondo un ordine che suppone la possibilità di un organico legarsi; questi del genere della parole, quelli del genere della langue, volendosi adoperare definizioni di teoria del linguaggio che nella circostanza appaiono particolarmente opportune.
Ma sono pure voci modulate per variazioni, e volta a volta specchiate in controcanto, armonizzate: la continuità e la discontinuità dei segmenti, la polverizzazione in sciami puntiformi dei segni e il loro rastremarsi in linee, l’interezza e la frammentazione, l’avvitamento vorticoso inabissante e la risalita dal profondo con l’emersione in superficie, la pienezza del tratto e il suo assottigliamento filiforme fino allo sfrangiamento, mentre un modulo geometrico rosso sta nel perimetro e poi si sposta sui confini per fuoriuscire, in ultimo, dal contesto determinato dall’incontro e dall’incrocio delle linee, in tale maniera reiterando in scala la dialettica, suggerita dall’installazione sulla soglia, tra lo spazio dell’arte e l’altrove.
Le mappe del resto sono fatte in previsione di possibili terre lontane da raggiungere o registrano piccoli movimenti vicini, costeggianti; sono auscultazioni e riporti di tragitti compiuti o progettano tragitti verso luoghi che stanno nei sogni, magari verso un’isola che non c’è; e il viaggio, di cui la mappa è una proiezione, può essere un ritorno che accenna nondimeno ad una nuova partenza, che apre altre vie, vie future ad una memoria ritrovata. Giorno dopo giorno le mappe sono tracce, tracce variate di un percorso compiuto, di un percorso da compiere. Nell’arte e fuori dell’arte, nella vita.
Italo Calvino legava la scrittura del racconto al possibile e vi insediava i valori relazionali dell’uno e del molteplice. Ad essi sembra rifarsi l’arte di Rosella Restante, sempre intonata alla ricerca di un equilibrio armonico, alla nettezza del segno, all’eleganza.
Luoghi
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