Romina De Novellis "Gradiva"
Dopo il progetto artistico“La Sacra Famiglia ”l’artista Romina De Novellis torna nuovamente a Napoli con GRADIVA la performance a cura di Lèa Bismuth prodotta dal centro di produzione di arte contemporanea LABANQUE di Béthune- coordinata dalla DAFNA Home Gallery, in collaborazione con il Parco archeologico di Pompei e l’Accademia di Belle Arti di Napoli e con il sostegno della Galleria Alberta Pane e di Kreemart.
A partire dal 9 maggio nei prestigiosi spazi della DAFNA Gallery saranno esposte 7 foto di grande formato ed il video, elementi espositivi, tracce che narrano al pubblico la performance messa in atto nella notte tra il 9 ed il 10 giugno 2017 all’interno del Parco Archeologico di Pompei da Romina De Novellis, GRADIVA, l’allegoria dell’essere umano che trasporta, tra le rovine, la carcassa di se stesso lungo la tortuosa strada dell’esistenza. L’artista trascina a mano un grande carro di legno su cui è adagiato il calco in gesso del proprio corpo, che rimanda direttamente ai calchi di Pompei, mentre sullo sfondo si ergono le antiche rovine della città sepolta nel pieno della propria vitalità, in un percorso che si snoda attraverso le strade dove sorgevano le ville, le abitazioni comuni, le antiche botteghe, i luoghi di ristoro e gli spazi dedicati al culto.
Romina De Novellis è GRADIVA, colei che avanza, reinterpretando l’opera di William Jensen e l'analisi fatta successivamente da Sigmund Freud, l’artista dà vita ad un lavoro imperniato sulla ricerca dell’identità, sulla perdita delle proprie radici culturali, fisiche ed emotive. Il cataclisma di Pompei, diventa così il grande trauma che affonda nel passato collettivo che l'individuo cerca costantemente di rivivere, al fine di cambiare illusoriamente il corso degli eventi, fino a diventare una persecuzione, un’allucinazione, un fantasma che continuamente lo insegue.
Come in un sogno GRADIVA appare di notte e vaga dal tramonto all’alba trascinando il suo corpo senza vita sepolto dalle ceneri in una città sepolta, tentando di uscire da questo spazio di sofferenze e di morte. Con incedere lento e ritmato Romina De Novellis porta alla luce tutta la fragilità umana di non sapersi evolvere in un tempo presente, di abbandonare il momento della nascita per finalmente vivere.
Il cigolare delle ruote del carro, si confonde al sottofondo di voci e suoni provenienti dalla città di Napoli, registrate dall’artista, che arrivano allo spettatore grazie all’amplificazione diffusa dal carretto, evocando il presente e la vita reale, diventando l’unico appiglio all’esistenza umana concreta.
In tal senso il lavoro rappresenta un tentativo dell’artista di compiere una catarsi insieme a chi la osserva: vagare nel proprio passato, conoscerne tutti i labirintici percorsi, per poi con il tempo e la luce del giorno, ritrovarsi nel presente cambiati, dopo un percorso di purificazione che attraversa lo spazio ed il tempo.
Il peso dell’oggetto trascinato, è il peso della consapevolezza, della propria interiorità, del proprio essere, che ognuno è destinato ad affrontare e portare con sé e comunque a non abbandonare mai perché parte della sua individualità. L’enorme sforzo fisico, a cui l’artista si sottopone, traduce simbolicamente la fatica ad affrontare i propri fantasmi ma allo stesso tempo il coraggio e la caparbietà di poterlo fare. L’azione fisica diventa in tal senso direttamente proporzionale ad un’azione celebrale il cui processo evolutivo parte al calare della sera, attraversa il buio della notte e risorge ancor più potente all’ alba.
Così come nell’opera di Georges Bataille, l’artista compie un percorso che la porta all’esperienza interiore dell’essere individuo: un viaggio dell’uomo verso l’impossibile, fino al momento in cui l’essere diventa sovrano, abbandona il concetto e si mette in azione.
La performance è stata interamente documentata attraverso le foto realizzate da Mauro Bordin e le immagini girate da Andres Maldonado.
GRADIVA arriva alla DAFNA Gallery dopo un’importante visibilità internazionale, è infatti parte del progetto artistico La Traversée des Inquiétudes (2016-2019), presentato in anteprima il 7 settembre 2017 al centro LABANQUE di Bethune all’interno della mostra collettiva INTERIORITES a cura di Léa Bismuth. Nel dicembre 2017 il progetto è stato presentato al Grande Teatro India di Roma in occasione dei 10 anni alla carriera dedicati all’artista con il premio Dante Cappelletti. Il prossimo ottobre la video installazione e l’istallazione del corpo di Gradiva saranno presentate al Museo Ca’ Pesaro di Venezia in occasione della personale che il museo dedicherà in autunno all’artista.
A partire dal 9 maggio nei prestigiosi spazi della DAFNA Gallery saranno esposte 7 foto di grande formato ed il video, elementi espositivi, tracce che narrano al pubblico la performance messa in atto nella notte tra il 9 ed il 10 giugno 2017 all’interno del Parco Archeologico di Pompei da Romina De Novellis, GRADIVA, l’allegoria dell’essere umano che trasporta, tra le rovine, la carcassa di se stesso lungo la tortuosa strada dell’esistenza. L’artista trascina a mano un grande carro di legno su cui è adagiato il calco in gesso del proprio corpo, che rimanda direttamente ai calchi di Pompei, mentre sullo sfondo si ergono le antiche rovine della città sepolta nel pieno della propria vitalità, in un percorso che si snoda attraverso le strade dove sorgevano le ville, le abitazioni comuni, le antiche botteghe, i luoghi di ristoro e gli spazi dedicati al culto.
Romina De Novellis è GRADIVA, colei che avanza, reinterpretando l’opera di William Jensen e l'analisi fatta successivamente da Sigmund Freud, l’artista dà vita ad un lavoro imperniato sulla ricerca dell’identità, sulla perdita delle proprie radici culturali, fisiche ed emotive. Il cataclisma di Pompei, diventa così il grande trauma che affonda nel passato collettivo che l'individuo cerca costantemente di rivivere, al fine di cambiare illusoriamente il corso degli eventi, fino a diventare una persecuzione, un’allucinazione, un fantasma che continuamente lo insegue.
Come in un sogno GRADIVA appare di notte e vaga dal tramonto all’alba trascinando il suo corpo senza vita sepolto dalle ceneri in una città sepolta, tentando di uscire da questo spazio di sofferenze e di morte. Con incedere lento e ritmato Romina De Novellis porta alla luce tutta la fragilità umana di non sapersi evolvere in un tempo presente, di abbandonare il momento della nascita per finalmente vivere.
Il cigolare delle ruote del carro, si confonde al sottofondo di voci e suoni provenienti dalla città di Napoli, registrate dall’artista, che arrivano allo spettatore grazie all’amplificazione diffusa dal carretto, evocando il presente e la vita reale, diventando l’unico appiglio all’esistenza umana concreta.
In tal senso il lavoro rappresenta un tentativo dell’artista di compiere una catarsi insieme a chi la osserva: vagare nel proprio passato, conoscerne tutti i labirintici percorsi, per poi con il tempo e la luce del giorno, ritrovarsi nel presente cambiati, dopo un percorso di purificazione che attraversa lo spazio ed il tempo.
Il peso dell’oggetto trascinato, è il peso della consapevolezza, della propria interiorità, del proprio essere, che ognuno è destinato ad affrontare e portare con sé e comunque a non abbandonare mai perché parte della sua individualità. L’enorme sforzo fisico, a cui l’artista si sottopone, traduce simbolicamente la fatica ad affrontare i propri fantasmi ma allo stesso tempo il coraggio e la caparbietà di poterlo fare. L’azione fisica diventa in tal senso direttamente proporzionale ad un’azione celebrale il cui processo evolutivo parte al calare della sera, attraversa il buio della notte e risorge ancor più potente all’ alba.
Così come nell’opera di Georges Bataille, l’artista compie un percorso che la porta all’esperienza interiore dell’essere individuo: un viaggio dell’uomo verso l’impossibile, fino al momento in cui l’essere diventa sovrano, abbandona il concetto e si mette in azione.
La performance è stata interamente documentata attraverso le foto realizzate da Mauro Bordin e le immagini girate da Andres Maldonado.
GRADIVA arriva alla DAFNA Gallery dopo un’importante visibilità internazionale, è infatti parte del progetto artistico La Traversée des Inquiétudes (2016-2019), presentato in anteprima il 7 settembre 2017 al centro LABANQUE di Bethune all’interno della mostra collettiva INTERIORITES a cura di Léa Bismuth. Nel dicembre 2017 il progetto è stato presentato al Grande Teatro India di Roma in occasione dei 10 anni alla carriera dedicati all’artista con il premio Dante Cappelletti. Il prossimo ottobre la video installazione e l’istallazione del corpo di Gradiva saranno presentate al Museo Ca’ Pesaro di Venezia in occasione della personale che il museo dedicherà in autunno all’artista.
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